AIUTO: Depressione o cosa?

Salve, sono qui per parlarvi di mio padre che sta vivendo un periodo particolare. E' un classe '53, non beve, non fuma. E' portatore di peacem. e come medicinali assume protezione x lo stomaco causa reflusso g. e pillola x la pressione. Da 40 anni svolge un lavoro sedentario, non ha hobby e non svolge attività fisica. E' un tipo emotivo e da sempre è uno che al minimo dolore è andato in paranoia, ricorrendo sempre ai farmaci. Detto ciò da qualche tempo ha iniziato ad avere eruttazioni continue, inizialmente ne ha parlato col medico di "casa" e con qualche farmaco consigliato da quest'ultimo per qualche settimana la situazione sembrava essersi stabilita. La situazione è degenerata i primi giorni di questo mese, quando queste eruttazioni sono diventate sempre più frequenti e lui iniziava ad essere nervoso e stanco di questa situazione, che lo metteva a disagio anche nel quotidiano. Ci siamo rivolti quindi ad un dottore che gli ha fatto fare analisi e gastroscopia. I risultati sono stati buoni, non ci è stato segnalato niente di rilevante se non un infiammazione. Gli è stata prescritta una cura e gli è stato consigliato di rilassarsi e godersi la vita. Come non detto. La situazione piuttosto che andare a migliorare è andata a peggiorare, e siamo finiti al PS. Accusava dolore addominale e i rutti non lo lasciavano in pace, e si sentiva mancare. Al PS gli hanno fatto rx addome e torace. Non è stato rilevato nulla se non un accumulo di aria nella pancia. Gli è stata prescritta una cura a base di carbone e gli è stata diagnostica una colite. Ci hanno rimandato a casa con una nuova cura e per 10 giorni mio padre era tornato "normale". Nel frattempo abbiamo deciso, prima chiedendo disponibilità a lui, di parlare con una psicologa. Psicologa che ha già incontrato 3 volte. Ha ripreso a lavorare, a guidare, ridere, scherzare, etc. Sabato scorso però, è morto il nostro cane, dopo 14 anni, non so forse una coincidenza ma il giorno dopo ha avuto una ricaduta. Di nuovo notte in bianco, rutti, mal di pancia, senso di svenimento, tremori, etc. A differenza della prima volta, sta collaborando di più, pur sforzandosi va a lavoro, porta la macchina e mangia. Ma è sempre giù. Durante il giorno magari si distrae e sembra normale ma dura poco. Nausea. Convinzione che dopo mangiato non digerirà. Va a letto con la paura di non dormire e sembra (o è!) depresso. Ieri siamo andati pure dal gastroenterologo e l'altro ieri si è fatto un'ecografia alla cistifellea e anche qui tutto regolare. Il gastroenterologo gli ha dato una nuova cura ma le cose non migliorano. La psicologa dice che noi non lo notiamo ma sta già presentando segnali di miglioramento e che la ricaduta è normale. Oggi l'ho fatto parlare un po', l'ho fatto anche svagare e quando si distrae non ha niente. E' giusto continuare con la psicologa? Mi consigliate di fare altre visite? E' il caso di parlare con uno psicoterapeuta? E noi, che stiamo andando tutti in paranoia dietro di lui, come ci dobbiamo comportare?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Mi sembra che la psicologa sia riuscita a stabilire un rapporto con Suo padre. E questa mi sembra davvero la strada migliore per arrivare a lui.
E' probabile che Suo padre esprima solo a livello somatico le sue angosce e se tramite questa psicologa riesce a sentirsi compreso e' un'ottima cosa!
Quindi parlate con Lei e affidatelo alle sue cure!
E speriamo che riesca ad avere i migliori risultati!

I miei saluti e auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta Dr.ssa Esposito.
Stiamo facendo così ma la situazione piuttosto che migliorare va a peggiorare. Questa mattina non voleva alzarsi per andare a lavoro ma poi si è convinto ed è andato ma arriva lì, per 2 orette magari si distrae e lavoro poi inizia a sentirsi male, lamenta sempre qualcosa allo stomaco, inizia con queste eruttazioni che più ne fa peggio sta, in più quando il rutto gli rimane bloccato si sente mancare. Abbiamo chiamato anche oggi la sua psicologa perchè lui oggi mi ha detto: "Io mi sto impegnando ma non riesco a star meglio, aiutatemi" e noi abbiamo immediatamente avvisato al dottoressa chiedendogli se poteva parlargli lei e nel pomeriggio abbiamo chiesto a mio padre di chiamarla. Ora mi chiedevo, visto che è così sconfortato, visto che ha sempre crisi di pianto, visto che vive con l'ansia perenne e anche a letto riesce a prender sonno con fatica, visto pure che lui stesso dice di non riuscire più a sopportare, etc... ma non sarà arrivato il momento di ricorrere a qualche farmaco? Lui oggi di sua spontanea volontà ha lasciato perdere tutti i farmaci prescritti dai medici, quindi integratori, pillole per favorire la digestione, per limitare i rutti e quant'altro perchè non gli fanno niente ed è vero, cioè non ha risultati perchè è evidente che i suoi sono problemi più psicologi che altro. Gli parliamo, gli stiamo vicino, lo tranquillizziamo ma niente sembra funzionare. Peccato perche' per 10-12 giorni era stato bene, poi dopo l'episodio del cane che magari sarà solo una coincidenza ha avuto questa ricaduta che si sta verificando in maniera diversa rispetto alla prima, dov'era più svogliato, apatico e quant'altro, perchè adesso cmq mangia, a lavoro seppur non felicissimo ci va, etc... però sta durando di più e non sembra nemmeno voler passare. E noi che gli stiamo vicini stiamo andando peggio di lui in paranoia.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Forse Lei ha sottovalutato l'episodio della perdita del cane! Il rapporto che si stabilisce fra un cane e il suo padrone e' unico e occorre conoscerlo almeno per comprenderlo! E' un dolore enorme e che fa sentire soli, perche' per il cane il padrone e' tutto. E gli sta sempre vicino. Con dolcezza e accettazione. Senza fare obiezioni. Felice solo di stare con lui! .. Le sembra un lutto da poco?
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Utente
Utente
assolutamente NO! Ma la padrona del cane era mia madre, a limite io, lui chiaramente gli voleva bene e in 14 anni che è stato a casa con noi si è affezionato, quello si. Sicuramente assistere all'eutanasia e a sotterrare il cane l'ha mandato un po' in sconforto ma in quei giorni si era ripreso, stava bene e lui stesso ha voluto assistere. adesso però che ha avuto una ricaduta, almeno così la definisce la sua psicologa, ok che cerca comunque di affrontarla andando a lavoro, sforzandosi a mangiare e quant'altro ma mangia convinto che poi non può digerire, e va in paranoia. Va a letto con la paura di star male e questa situazione lo porta ad aver malessere generale e rutti, quelli non mancano mai. Ovviamente sta male, si innervosisce subito e cade nello sconforto più totale. NON HA HOBBY e stiamo cercando di fargliene trovare qualcuno, ieri abbiamo pensato di metterci una cyclette a casa magari lo aiuta, adesso sto pensando pure di comprargli un libro, veramente le stiamo provando tutte. Cerchiamo anche di fargli capire che e' un momento, che passera', ma tutto sembra passargli inosservato, magari sul momento ti ascolta e si calma pure ma dopo si torna a star male. Va a lavoro, è vero. Ma lavora 2 orette, 3 al massimo poi ha bisogno di stirarsi sul divano perche' si sente male. Adesso parla anche di disagio nell'uscire di casa perche' si vergogna di fare rutti in pubblico. SI PUO' PARLARE DI DEPRESSIONE? Che nome possiamo dare a questa situazione e soprattutto NOI che gli stiamo vicini come possiamo aiutarlo realmente??? ancora grazie dott.ssa
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Che importanza ha il nome da dare a questa situazione?
Potrebbe essere una sindrome psicosomatica che interessa lo stomaco e non e' piacevole per Suo padre.
Quindi non pressatelo con input vari o peggioreete la situazione.
Il Sistema Nervoso Autonomo Simpatico, che gestisce il sistema digerente si attiva per ragioni indipendenti dalla volonta' individuale, ma il disagio e' il regista!
Quindi tolleranza, amore, rispetto da parte vostra. E la professionalità della psicologa!
Coraggio!
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Utente
Utente
So benissimo che non è piacevole per mio padre perché lo vedo e lo sento soffrire maledettamente. Poco fa ha chiamato la sua psicologa e quest'ultima gli ha detto di stare sereno e gli ha anticipato la seduta da mercoledì a lunedì ma ora col dovuto rispetto, che deve stare più sereno ma col dovuto rispetto a dirgli di stare più sereno potevo dirglielo anche io. Mi chiedevo, non poteva consigliargli qualche farmaco per tenerlo più sereno in questi giorni? Io inizio a temere che la psicologa potrebbe non bastare e che forse per lui sia più utile una psicoterapeuta. Lei che dice ? Intanto nel pomeriggio la situazione si è stabilita per qualche mezz'ora ma poi si è rimesso a letto e ha ripreso con le eruttazzioni. Lui ha proprio paura di avere qualcosa ed è ansioso, moltissimo forse anche per questo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Gli psicologi e gli psicoterapeuti non maneggiano farmaci. Quindi non avrebbe potuto! Eventualmente occorrerebbe anche un medico.
Inoltre dovrebbe assicurarsi che la psicologa SIA psicoterapeuta, alrimenti non ha il titolo per prendersi cura di Suo padre.
Coraggio!
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Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Esposito, mi scusi se approfitto della sua competenza e della sua gentilezza ma torno a scrivergli per aggiornarla della situazione e per capire se la strada che stiamo decidendo di percorrere è quella giusta, il tutto dopo aver già fatto gastroscopia, analisi, rx torace e addome, ecografia e 3 consulti da 4 dottori diversi, l'ultimo oggi che ci ha detto che ha solo l'intestino pieno di aria e l'aria è causata dalle sue continue eruttazioni. Poi lo abbiamo portato a fare un ulteriore controllo, cioè quello dell'intolleranza alimentare, aspettiamo risposta domani. Ci siamo voluti togliere anche questo sassolino dalla scarpa.
In più, anche se le sedute sono ancora poche, solo 4, è anche in cura da una psicologa e psicoterapeuta. L'ultima seduta l'ha fatta ieri pomeriggio e dopo aver passato 3 giorni tra pianti, eruttazioni continue, malessere generale e disturbi di ogni tipo dalle fitte al fianco al destro all'acidità di stomaco è uscito da lì risollevato. Ci ha riferito che per la prima volta la dr.ssa gli aveva fatto fare delle lezioni sulla respirazione e per 3 orette circa è stato bene. Il tono della voce era ok, si è dato da fare per sistemare la tavola e per cenare, abbiamo visto un film ed era sereno, ma finito di mangiare ha iniziato con le eruttazioni e dopo una mezz'oretta che ha cercato di gestire attraverso i consigli della sua psicologa, è andato in paranoia. Ma questa mattina si è alzato male e ha passato tutta la giornata male. Ha pianto tanto, a mezzogiorno ha iniziato a richiedere ospedali, nuova gastroscopia, altri accertamenti, addirittura ricovero per farsi controllare tutto. Questa sera poi ho deciso di parlargli nuovamente, con molta calma, e questa sera per la prima volta, dopo una giornata a pensare a quale problema di salute aveva, alla mia frase: "Papà, la tua ansia è diventata una depressione lieve lo hai capito o no? Ti stai convincendo che il tuo problema è quello? Che i tuoi fastidi sono dovuti a questa patologia che fortunatamente si può curare?" mi ha risposto: "Si, a questo punto mi sa che il problema è quello." Cioè ha ammesso per la prima volta che forse è depresso o molto vicino alla depressione causata dalle sue paura e dalla sua ansia. SBAGLIO o una persona che perde l'appetito, e quel poco che mangia, lo mangia perche' deve prendere la pillola per la pressione e lo mangia con la paura di avere acidità, che va a lavoro con poca voglia e con la paura di star male, o che spesso ritorna da lavoro prima perche' si è sentito male lì, fino a poco tempo fa il lavoro dopo la famiglia era tutto per lui, la sua seconda casa, che va a letto con la paura che gli viene un rutto e poi inizia a farne uno dopo l'altro e non dorme, che è privo di emozioni, che non vuole uscire e se lo fa, lo fa solo per andare dai dottori, che non trova interesse nel fare anche quello che fino a poco fa era il suo hobby, il suo svago, etc etc... è depresso o no? perche' e' inutile continuare a dare farmaci per lo stomaco se il problema e' un'altro. mi perdoni ma non so piu' che fare per farlo stare meglio, ci stiamo ammalando tutti dietro di lui. adesso abbiamo parlato con la sua psicologa su richiesta di mio padre per chiedergli di parlare anche con uno psichiatra, stiamo sbagliando? la prego, mi dia qualche consiglio anche sul come mi devo comportare io e come si deve comportare mia madre che poi e' quella che ce l'ha sotto gli occhi h24
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Le rispondo subito! Cosi' non si porta a dormire il suo cruccio!
Si calmi!
Se Suo padre ingoia aria mangiando si sente male davvero.
In questo ha ragione la psicologa. Se riesce a respirare a fondo, a fare la cosiddetta *respirazione diaframmatica* che schiaccia il diaframma a fondo l'aria che ha ingurgitato esce. E il dolore passa.

Il test dell'intolleranza alimentare potrebbe essere stata una buona idea. A volte noi mangiamo di abitudine cose che ci sono sempre andate bene. Poi all'improvviso l'organismo non le tollera piu'. Quindi abbia fiducia e attenda il referto.
E non si affanni a *convincere* suo padre che e' depresso! Non sarebbe una buona *identita* per lui! E neanche per voi!
Invece incoraggiatelo a non fossilizzarsi su questa aria nello stomaco.
Ad esempio una passeggiata tranquilla, da solo, dopo i pasti? Per rilassare lo stomaco? E se ha ingurgitato aria farla espellere senza panico?
Provi!
Buona notte! E abbia un po' di ottimismo! E di fiducia!
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dopo
Utente
Utente
Dr.ssa mi scusi se mi permetto mi ha ripetutamente chiamato "Signora" ci tenevo a fargli notare che sono il figliO non la moglie :) Comunque, io ogni volta che gli parlo credo di fargli del bene ma subito dopo, magari come ora dopo aver parlato con lei, scopro di aver fatto del male. Io comunque ho precisato che era il suo stato d'ansia e il suo nervosismo dovuto a queste eruttazioni che lo stavano portando ad avere atteggiamenti di una lieve depressione, domani cercherò di limitare i danni riportando quanto detto da lei che sicuramente gli sarà più di aiuto. Ancora grazie. SE VUOLE la terrò aggiornata
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Utente
Utente
Dr.ssa la voglio aggiornare sulla situazione, sperando che non si spazientisca.
Dopo un martedì tremendo passato di nuovo tra dottori, farmacie, eruttazioni che in certi momenti erano a ruota libera, con un colore del viso pallidissimo e un tono di voce al minimo storico, mercoledì ci siamo svegliati un pò meglio, ma di mattina non è andato a lavoro, anzi è andato in visita, da un "amico", in Ospedale, quest'ultimo l'ha controllato e l'ha ulteriormente rassicurato. Non era proprio una corsa al pronto soccorso ma una sorta di visita/chiacchierata informata già programmata.
Gli ha detto di continuare con la cura prescritta dal medico precedente, e credo su richiesta, gli ha prescritto pure 'EN' 1mg, da prendere prima di andare a dormire, per una quindicina di giorni.
Nel pomeriggio ha dato timidi segnali di ripresa, con un calo dell'umore nell'ora di cena, accompagnato come sempre da eruttazioni, ma il momento l'ha superato un pò meglio rispetto alle altre volte, diciamo che l'ha affrontato con un pizzico in più di forza e di consapevolezza, cercando di tenersi sempre occupato con la mente, ma la sera, prima di andare a dormire, ha comunque provato le gocce di EN, mia madre gliene ha date solo 10, che da quel che leggo sono davvero pochissime. Fatto sta che ha dormito discretamente bene e Giovedì mattina si è alzato ed è andato a lavorare, con un po' di ritardo ma è andato (lavora da ormai quasi 40 anni nello stesso posto - in estate gli è stato cambiato l'orario di lavoro, non fa più dalle 07 alle 13 e dalle 15 alle 19 ma dalle 05.30 del mattino alle 14.30 e questi orari ha ammesso lui stesso che l'hanno un po' messo a disagio), ed è rientrato a casa bene, un po' piu' rilassato, con un tono di voce finalmente alto o comunque il suo tono di voce di sempre. Dopo aver mangiato si è addormentato un paio d'ore, ma dopo che si è svegliato non è rimasto come gli altri giorni chiuso in casa ma finalmente è tornato ad uscire da solo, a sbrigarsi le sue cose da solo, anche cose di lavoro. Insomma ha svagato un po', finalmente. E' rimasto fuori casa fino alle 20.30, tutto il giorno ha mantenuto il tono della voce alto e un discreto umore, le eruttazioni nettamente diminuite.
Tutto bene fino alle 21.00.
Dopo quell'ora o comunque poco dopo che è rientrato a casa ha lamentato un fastidio alla pancia e ha iniziato a fare qualche "rutto", destino ha voluto che in quell'istante abbiamo ricevuto una visita a casa da un suo parente e lui ha subito cambiato umore, era tornato di nuovo pallido, di nuovo poco propenso alla parola e con le solite eruttazioni che in questi momenti gli si accentuano notevolmente, ma quando ha iniziato a mangiare il fastidio è diminuito e quando è andato via il parante si è quasi rasserenato. Conclusa la cena, dopo aver guardato una mezz'oretta di TV, sempre accompagnato da qualche "rutto" ma nettamente pochi rispetto a prima, ha deciso, come consigliato ANCHE da lei, di farsi una passeggiatina breve, ma si è portato con se mia madre.
Al rientro ha avuto 10 minuti di atteggiamento "depressivo", pensieroso, poco propenso alla parola. Poco dopo è tornato ad essere di nuovo più sereno, ma le eruttazioni continuavano ad accompagnarlo, e lo hanno accompagnato fino a letto, meno potenti e meno frequenti rispetto a certi episodi dei giorni scorsi, ma c'erano, e poco prima di andare a dormire ha chiesto e ha preso di nuovo le gocce, credo 13 gocce.
Volevo chiederle a tal proposito, ma possiamo fidarci di questo farmaco?
E poi, è normale che una visita a casa di qualche parente, o comunque di un ospite, in questo periodo, lo mette a disagio e i suoi fastidi in quei momenti sembrano accentuarsi?
E' un caso che a lavoro sta facendo più fatica ad andare? Quasi gli mette ansia il pensiero di dover andare a lavorare. Eppure il lavoro, dopo la famiglia, è stato da sempre tutto per lui...
E poi, gentile dottoressa, un ultima cosa, ma secondo lei queste eruttazioni possono essere diventate un TIC nervoso? O è solo l'ansia del momento che gli provoca questo disturbo? Ci possono essere altre patologie correlate a queste eruttazioni? Lui è portatore di peacemaker quindi con il cuore diciamo che è stato spesso monitorato, ma qualcuno mi ha consigliato di fargli fare dei controlli anche ai polmoni. Lui non fuma, forse fumava 35-40 anni fa sottolineo forse, e se ha fumato l'ha fatto per molto poco.
Ultimissima cosa: E' il caso di continuare così, quindi con questo farmaco 'EN' e di farlo continuare a seguire solo da una psicologa? O è il caso a questo punto di rivolgersi a uno psichiatra?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Mi scuso anzitutto per averLe risposto in precedenza riferendomi ad una identita' femminile!
Riguardo la Sua domanda direi di mettervi tranquilli anche Voi familiari, perche' la tranquillita', cosi come l'ansia si trasmettono fra persone vicine anche soltanto con meccanismi non verbali! Quindi cercate tutti di favorire la tranqillita' e la fiducia.
Se Suo padre ha accettato di buon grado e con fiducia di assumere il farmaco prescritto stabilizzate tale terapia sempre con fiducia. Senza aspettarvi soluzioni immediate o questa aspettativa, anche silente, creera` ansia controproducente.
Una passeggiata post-prandiale mi sembra un'ottima misura igienica di vita per agevolare la digestione.
Il cambio di orario di lavoro puo' costituire uno stress. Quindi cercate di mantenere la calma se dovessero verificarsi dei disagi.
Per il resto direi di non fare altre ricerche per ora!
Mi faccia sapere fra qualche tempo!
Auguri!
[#13]
dopo
Utente
Utente
Salve dottoressa, volevo aggiornarla sulla situazione di mio padre e chiederle un info. Mio padre da quando ha iniziato la cura con EN 1mg ha ripreso le sue attività quotidiane, è tornato a mangiare con serenità e a dormire con serenità. È tornato pure a lavorare con serenità, è tornato a sorridere, è tornato lui , l'unico problema che persiste e' quello delle eruttazzioni che pur essendo gestite meglio da mio padre, e seppur non ha avuto attacchi di eruttazzioni a ruota libera, continuano a tormentarlo. Sicuramente ne fa di meno, sicuramente ci sono più momenti della giornata in cui non ne fa ma comunque ci sono ancora. Pensavo che con le gocce di EN sarebbero scomparse e invece no. È normale secondo lei? Noi aspettiamo ancora l'esito dell'esame dell'intolleranza alimentare. Con EN questo fastidio passerà magari avendo pazienza? Oppure dobbiamo parlare con qualche altro medico per capire se queste eruttazzioni hanno altre correlazione?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Da un lato valuto encomiabile il Suo attaccamento a Suo padre! (lei e' figlio unico per caso?) dall'altro lo valuto un po' troppo ansioso ed apprensivo.
Le dico il mio dubbio : non vorrei che la SUA apprensione danneggiasse Suo padre.
La esorterei quindi a stare calmo, a fare le Sue attivita' e non stare a controllare le eruttazioni di Suo padre! Forse lo mette persino a disagio!
Buona domenica!
[#15]
dopo
Utente
Utente
No non sono figlio unico, ho un fratello più grande di me. Sono ansioso è vero, ma cerco di non trasmette questo stato d'animo a lui, però credo sia umano preoccuparsi ed essendo una situazione a noi nuova e a tratti paradossale, e considerando che è questo l'unico fastidio che permane, ho chiesto info. Tutto qui. Chiedo scusa.
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dopo
Utente
Utente
Salve dott.ssa,
mi scusi se torno a disturbarla ma volevo aggiornarla sulla situazione di mio padre a distanza di un po' di tempo.
Allora, dopo che la situazione sembrava essere precipitata, su consiglio di un amico di famiglia, medico, mio padre oltre ad andare da una psicologa ha iniziato a prendere 10-13 gocce di EN 1 mg per una quindicina di giorni circa e giorno dopo giorno ha iniziato a riprendersi, fino a riprendersi del tutto, tanto che ad un certo punto ci ha detto esplicitamente che non sentiva più bisogno di prendere le gocce e così ha smesso di prenderle. Devo dire che nonostante l'interruzione del farmaco mio padre continuava, grazie a Dio, a star bene, era tornato lui, tra pregi e difetti ma era tornato lui, anzi le dirò di più, sembrava addirittura più energico rispetto al solito. Poi dopo un 20 giorni circa, a seguito di qualche spesa di troppo e di un problema di salute che ha colpito mio nonno, suo suocero, da qualche giorno ha ripreso con le eruttazioni, a lamentare problemi di digestione, adesso anche qualche sbadiglio da ansia si è aggiunto al resto ma comunque, a differenza delle prime volte, E' CONSAPEVOLE del suo problema e lo sto affrontando decisamente meglio rispetto a prima, diciamo che grazie all'aiuto della Psicologa e sicuramente grazie anche alla prima esperienza già vissuta, sa gestire un po' meglio la situazione pero', nonostante tutto, noi che lo conosciamo e gli stiamo vicini h24, abbiamo notato sin da subito (circa 3 giorni fa) che stava di nuovo 'caricando di ansia' il suo corpo. Tra ieri e oggi le eruttazioni sono nettamente aumentate, ripeto, gestisce meglio la situazione ma sta suonando alle nostre orecchie un primo campanello d'allarme di possibile ricaduta.
A tal proposito le volevo chiedere, a limite, se lui volesse riprendere per qualche giorno le gocce è un problema? oppure bisogna aspettare ancora qualche giorno per vedere se magari scarica l'ansia da solo senza aiuto di farmaci?
Lui dalla psicologa andava una volta a settimana, adesso ci va ogni 15 giorni, e ormai e' verso la conclusione, almeno così mi è stato detto, altre 2 max 3 sedute e poi stop, almeno per ora.

attendo risposta e la ringrazio anzitempo
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Vorrei comunicarle qualcosa di rilevante e vorrei che questa informazione venisse condivisa con Suo padre :
Gli psicofarmaci *NON SONO MENTINE",
Quindi vanne prese e sospese su prescrizione medica.
I miei auguri! E saluti!
[#18]
dopo
Utente
Utente
Dott.ssa, noi siamo arrivati alle gocce dopo quasi un mese di "problemi" legati ad ansia e depressione e non abbiamo MAI fatto nulla di testa nostra. Le gocce gli sono state prescritte da un medico del pronto soccorso del nostro paese e abbiamo parlato anche con medico curante di famiglia e con la psicologa, quest'ultima ovviamente non poteva prescrivere alcun farmaco ma è stata ovviamente messa al corrente.
Comunque, capisco che sarebbe più opportuno aspettare qualche altro giorno e vedere l'evolversi della situazione, e in tal caso ci rivolgiamo di nuovo al medico per riprendere, a limite, l'assunzione di EN 1mg che comunque, ad oggi , mio padre non ha ancora chiesto. Proprio per questa ragione cercavo ANCHE un suo parere. Chiedo nuovamente scusa se ho approfittato della sua competenza e gentilezza.

In conclusione, e' d'accordo sul discorso di aspettare ancora qualche giorno e poi a limite parlare con un medico? E un'altra cosa... Reputa errata la decisione di aver lasciato perdere il farmaco senza aver consultato prima un medico? Perchè ai tempi quando gli sono state prescritte queste gocce ci dissero soltanto che poteva prenderle per una quindicina di giorni, stop.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Si.
La reputo sbagliata! E superficiale.
Compri le MENTINE!
Al bar!

[#20]
dopo
Utente
Utente
non capisco come possa esserci d'aiuto la sua ironia

saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Ci rifletta su.
Vedra' che capira'!
Auguri!
[#22]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima dr.ssa Esposito,
lei non ci crederà ma io ho veramente riflettuto molto sulla sua ironia e credo pure di essere arrivato ad una conclusione.
O almeno spero.
Prima di fargli ri-assumere le gocce di EN 1mg abbiamo interpellato ben 2 dottori. Il primo è stato il medico di casa, gli abbiamo spiegato la situazione, anche se in parte la conosceva già, e anche l'amico dottore che presta servizio presso il PS del nostro paese ed entrambi ci hanno detto che mio padre, AL BISOGNO, poteva riprendere le gocce, 10-13 non di più ogni notte prima di dormire. Ovviamente entrambi hanno ricordato a noi ma soprattutto a lui di non farne uso cronico. Benissimo, si fa per dire: già da 2 notti prende le gocce ma la situazione non è migliorata granchè . Le eruttazioni che gli stanno marchiando visibilmente la vita di tutti i giorni non sono scomparse e l'umore è migliorato poco e niente. A stomaco pieno, a stomaco vuoi, di giorno, di notte, a casa, in giro, da solo o in mezzo alla confusione, insomma SEMPRE! Ne fa tanti, troppi. Impossibile far finta di niente, mi creda. In più, lui è un tipo fin troppo emotivo e pauroso, e come se non bastasse ha una soglia di dolore/sopportazione da 1 a 10: 1. Anche l'umore desta parecchia preoccupazione, quel poco che fa, l'oretta fuori casa o le 8 ore di lavoro, le vive male e torna a casa sempre troppo giù. Il viso e gli occhi parlano chiari, non si scappa.
Adesso mi chiedevo, sarà il caso di passare dalla psicologa al psichiatra? Lui dopo 5 sedute, con risultati scarsi, dalla psicologa, per una questione più economica che per altro, vorrebbe già smettere dopo la prossima, quindi se prima era propenso anche al dire si per un consulto da uno psichiatra adesso lo e' molto meno. Lui farebbe ben più volentieri un'altra gastroscopia a distanza di poco più di un mese, o di altri accertamenti medici.
Non sappiamo più cosa fare e a chi rivolgerci, mi creda. Tutti ci dicono che è ansia, stress, nervoso e che le eruttazioni provengono dalla tanta aria presente nell'intestino.
Gli abbiamo fatto fare ANCHE un esame di intollerenza alimentare, dopo aver fatto gastroscopia, rx torace, ecografia addome e cistifelia, 3 visite al PS, 3 da 3 diversi medici privati e massaggi di ogni tipo. Andiamo avanti con ibidì, pronteprazolo, gaviscon, un altra pillola per rilassarlo e queste gocce di EN.

In conclusione, per renderle un po' piu' chiara la situazione, non c'è un motivo ben preciso per cui mio padre da 2 mesi vive in questo stato, FORSE solo per un piccolissimo debito che si è fatto nell'ultimo periodo ma che abbiamo già trovato il modo di saldare. Per il resto grazie a Dio non abbiamo problemi e abbiamo una famiglia sana e bella. Ha avuto sempre e solo un difetto, quello di non sopportare alcun dolore e di ricorrere sempre a farmaci e visite dai dottori, e stop.
Non e' un fumatore. Non beve. Mangia sanissimo e mai cose troppo pesanti. Non beve quasi mai cose gasate. Però non fa sport e svolge una vita fin tropp sedentaria, in più non ha Hobby.

Non so che altro dire. Quindi mi dia qualche consiglio lei dottoressa, grazie.
[#23]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Se Lei non stesse tanto addosso a Suo padre sarebbe meglio!.
Glielo ho gia' detto un`altra volta, lei lo stressa! Perche' non fa la SUA vita? Lei intendo!
Questo padre sembra essere diventato per lei un *oggetto persecutorio*!
Sarebbe da sapere perché!
Sa che nella Teoria di Freud il Padre a volte diventa un *simbolico* tiranno che i figli si coalizzano per *togliere di mezzo*? Si chiama *l'orda assassina*. Se lo vada a leggere su Internet se vuole. Le fornira' degli spunti di riflessione interessanti!
Auguri!
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