I miei attacchi d'ansia

Buongiorno cari dottori. Vi scrivo perché qualche giorno fa' mi sono tornati i miei attacchi d'ansia. Ne ho sempre sofferto, a causa dell'emetofobia, poi però con l'aiuto di uno psicologo e grazie anche ai fiori di Bach sono diventati sempre più lievi. Ma qualche giorno fa' sono tornati: ho partecipato al funerale del padre di una mia carissima amica e poco prima dell'inizio mi è venuto un attacco d'ansia. Ho cercato di lavorare sulla respirazione e lì per lì mi sono calmato ma poi l'ansia è proseguita anche in questi giorni. Io ora sto cercando di stare il più vicino possibile a questa mia amica, perché penso che il sostegno in questi momenti sia fondamentale, però quando le scrivo o penso a lei mi vengono questi attacchi d'ansia,inoltre ho dei dolori fisici e faccio fatica a mangiare. Pensate che questa mia ansia sia dovuta al fatto che l'attacco improvviso mi è venuto durante il funerale di suo padre? Ora io vorrei starle vicino il più possibile perché lei è una mia carissima amica che conosco da tanto tempo quindi voglio starle accanto in questo momento,e per farlo bene mi devo ovviamente liberare da quest'ansia. Vorrei sostanzialmente capire se l'ansia è dovuta al fatto sopraccitato oppure se è stato un attacco d'ansia isolato Grazie in anticipo per la risposta!
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazzo,

1)Da quanto tempo soffre di ansia disfunzionale?
2) Il collega ha posto una diagnosi in merito?
3) con quali strategie e/o modalità ha lavorato su questa sgradevole, intensa e frequente emozione che vive?
4) che terapia ha seguito?
5) ha assunto/ assume farmaci?
6) come mai parla di emetofobia? quando le è successo la prima volta?
7) cosa teme riguardo a ciò?


<<Vorrei sostanzialmente capire se l'ansia è dovuta al fatto sopraccitato oppure se è stato un attacco d'ansia isolato>>

Utopistico cercarle di rispondere da qui. Non ci conosciamo clinicamente.

A disposizione per chiarimenti.

un saluto

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Io soffro di ansia oramai da diversi anni, da quando ne avevo 8. Ho fatto con uno psicologo una terapia sostanzialmente basata sulla mindfulness per il rilassamento quando ci sono le situazioni d'ansia. Io essendo una persona fragile, spesso tendo a chiudermi in me stesso e a cercare col rilassamento e la respirazione di eliminare lo stato d'ansia ma spesso poi tornano questi attacchi. Oltre alle tecniche di rilassamento, ho assunto e assumo ancora al bisogno delle gocce di fiori di Bach prescritti in erboristeria. L'emetofobia è una cosa che mi accompagna da bambino, l'ho sempre avuta in seguito a un virus intestinale che mi ha traumatizzato in sostanza. Però quello che temo maggiormente è quest'ansia improvvisa che si è verificata qualche giorno fa' al funerale del padre della mia amica, perché è stata improvvisa perciò vorrei capire se le due cose (ansia e il funerale) possano essere collegate e stare tranquillamente accanto alla mia amica.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Ora il quadro appare più chiaro...
La ringrazio ;-)

Andiamo con ordine per cercare di arrivare al dunque:

L'ansia è un emozione che possiamo dire faccia parte del "corredo cromosomico" di ognuno di noi.
Impossibile da eliminare proprio per questo! Tenga conto che anche le emozioni più sgradevoli (rabbia, tristezza, vergogna etc) sono delle informazioni, una sorta di segnali che dobbiamo essere bravi a comprendere e gestire in modo adeguato.

Sostanzialmente lei si porta dietro questa emozione da parecchio tempo e che per: intensità, frequenza e durata, le è diventata una sgradevole compagnia nel suo percorso di crescita.

Bene ha fatto a rivolgersi al collega e altrettanto bene avete utilizzato l'approccio della mindfulness per cercare di gestirla.

Ci sono delle cose che andrebbero però approfondite dato che non ci conosciamo. Vede caro utente, la tecnica da lei utilizzata è si valida e attendibile ma da sola fa poco. Le spiego: la mindfulness è una tecnica, come lei ben saprà, incentrata sul prestare attenzione al respiro nel "qui ed ora" al fine di raggiungere la consapevolezza una migliore consapevolezza di se stessi. Tuttavia, ad essa, è bene e preferibile che venga affiancato, anche parallelamente dallo/a stesso/a collega, un approccio psicoterapico che consenta alle nostre cognizioni disfunzionali (pensieri ed emozioni sgradevoli): di avere un nome, comprendere quando e come sono nate, attraversate, elaborate, con il fine di gestirle

Tutto questo è di pertinenza psicoterapeutica! In breve: la mindfulness è un valido strumento terapeutico che occorre sia accompagnato da un PERCORSO terapeutico.

lei oggi dice che la sua fobia del vomito è nata da quando ha avuto un virus intestinale che le ha lasciato scorie traumatiche. Ma perché? in che modo? In che occasione? lei quanti anni aveva? I suoi genitori come hanno reagito e accudito il figlio con il virus intestinale? cosa le può succedere di catastrofico se l'influenza dovesse tornarle un giorno? Cosa teme di più?

Domande alle quali solo un percorso terapeutico può dare risposte ai fini del suo benessere.

<< Però quello che temo maggiormente è quest'ansia improvvisa che si è verificata qualche giorno fa' al funerale del padre della mia amica, perché è stata improvvisa perciò vorrei capire se le due cose (ansia e il funerale) possano essere collegate e stare tranquillamente accanto alla mia amica.>>.

Gentile ragazzo, su quello che ha scritto le potrei chiedere tantissime cose...
Es: teme l'ansia? E se si, perché? È solo un'emozione. Etc etc etc

Ora. Quello che sarebbe utile che lei facesse è iniziare a lavorare su questa emozione disfunzionale, in un processo psicoterapeutico.

Se i due avvenimenti ansia e funerale siamo correlabili o meno, lei capirà, che da questa postazione on Line, è impossibile dirlo.

Altra cosa che non è chiara (almeno personalmente) è il suo voler sapere se le due cose siano legate e quindi in base alla risposta stare accanto o meno alla sua amica? È un passaggio che non comprendo da questa sede.

Non riesco a capire il nesso che ci possa essere tra le due cose....:-(
[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Grazie per la risposta innanzitutto. Probabilmente nn mi sono spiegato bene: io sto vicino alla mia amica sempre, anche ora e ovviamente nei giorni a venire. L'unica cosa che nn capivo è se il mio attacco d'ansia che mi è venuto durante il funerale di suo padre sia avvenuto così semplicemente come altei attacchi d'ansia, visto che l'ansia ormai mi accompagna da molto tempo, oppure perché la mia cara amica sta affrontando questo momento e quindi se l'ansia sia una reazione a questa situazione che lei sta affrontando,visto che io ci tengo molto a lei.
Grazie per la risposta!
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

la risposta a questa domanda può trovarla in una psicoterapia, da qui sarebbe come lanciare i dadi!
Concordo con il Collega sul fatto che -pur apprezzando la mindfulness- altro non è che una tecnica eventualmente da affiancare in un percorso di psicoterapia più strutturato, con obiettivi chiari e condivisi.
Altrimenti sarà capace di lavorare sulla respirazione (cosa utilissima!) ma non risolverà una volta per tutte le Sue problematiche.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
La sua ansia acuta può essere derivata:
1)Da una delle due cose (il suo vivere ansioso o dal momento del funerale)
2) o da entrambi gli aspetti insieme...

molto probabile è che il suo carattere e la sua emotività contraddistinti dall'ansia si siano acuti ulteriormente prima e/o durante la tristezza del lutto della sua cara amica e forse durante il periodo che l'amica sta tristemente attraversando...

Vedo che ci tiene molto a questa sua amica e che da parte sua esiste la volontà di starle accanto.

La sua amica è fortunata ad avere un caro amico come lei.

*Le stia pure accanto.
*Consideri l'ansia solo come un'emozione. Tutte le emozioni salgono d'intensità fino a raggiungere un picco ma poi scemano fisiologicamente da sole.
*Eventualmente riferisca alla sua amica questo suo stato di ansia provato quando sarete insieme. Sarebbe un importante momento di condivisione emotiva molto intensa che vi unirà ancora di più.
*non trascuri di prendere in considerazione la strada che le ho proposto da seguire nei consulti precedenti.

Un caro saluto e un abbraccio alla sua amica
[#7]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Grazie mille delle risposte! Un saluto anche a lei!
[#8]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Prego ;-)
Siamo qui per questo

Buona giornata!
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