Gravidanza e paura dell'autismo

Buongiorno,
sono una donna di 35 anni incinta di quattro mesi. Sono sposata ed ho la fortuna di avere un marito attento e premuroso. Questo bambino è stato fortemente desiderato, ma, essendo una persona fortemente ansiosa, rischio di rovinare questo momento di attesa.
Mi spiego meglio. Dall’età di 16 anni ho cominciato a soffrire di stati ansiosi più o meno forti alternati a momenti di maggiore tranquillità. La mia caratteristica principale è la presenza di pensieri ossessivi che, nei momenti di forte stress, si ripresentano.
Fin da piccola sono stata sempre terrorizzata da malattie che provocano disabilità mentali e, dal principio di questa gravidanza, un pensiero ha cominciato a farsi strada nella mia mente: la paura che questo bambino possa essere affetto da autismo o da gravi ritardi mentali.
Nonostante io conduca una vita apparentemente normale, dedicandomi al lavoro ed alle attività quotidiane, questo pensiero accompagna le mie giornate e mi conduce spesso a cercare su Internet dati riguardanti l’incidenza dell’autismo sulla popolazione mondiale. Quando mi impongo di non cercare nulla su Internet riesco addirittura a rilassarmi e a staccare un po’ la mente e quando faccio analisi mediche o ecografie che mi rassicurano sullo stato di salute del piccolo per alcuni giorni mi rassereno, ma poi, inevitabilmente, il pensiero torna. Altro modo per rassicurarmi è leggere i consulti che molte mamme hanno richiesto su questo sito e le risposte di neurologi e psichiatri che esortano a non farsi prendere dala fobia dell’autismo ormai dilagante.
In passato ho seguito una psicoterapia strategico-relazionale associata ad una terapia farmacologica (Cipralex 20 mg).
Ora la mia domanda è: sarebbe opportuno farmi seguire da uno psicoterapeuta in questa fase e quale indirizzo sarebbe più adeguato?
Cordiali saluti.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Certamente Signora che le tornerebbe estremamente utile avvalersi dell'aiuto di un/una collega psicologo psicoterapeuta in questo periodo.

Potrebbe preferibilmente optare per una forma/orientamento breve di psicoterapia, mirata alla risoluzione dei suoi sintomi verosimilmente ossessivi su base ansiosa.

Con la lettura di questi link, potrà farsi un'idea concreta in merito a quanto le ho suggerito. https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html http://www.stateofmind.it/2015/04/funzioni-psicoterapia-cognitiva/

cari saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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