20 anni che ormai ha a che fare persistentemente con ansia e panico

Salve, sono un ragazzo di 20 anni che ormai ha a che fare persistentemente con ansia e panico. Tali condizioni sono correlate allo studio. Frequento, infatti, il I anno del corso di studi in Medicina e Chirurgia e mai avrei pensato di diventare cosi succube dell'ansia. Sono arrivato al punto che questa non mi permette di studiare liberamente, come ho sempre fatto. Premetto che il percorso per ottenere un posto a Medicina è stato molto tortuoso e pieno di insidie. Ho provato il test due volte, passandolo sia al primo sia al secondo tentativo. Il meccanismo degli scorrimenti ha però voluto che nel primo caso io abbia dovuto aspettare un anno intero prima di ottenere effettivamente un posto. Nel recente periodo, le crisi d'ansia sono diventate insostenibili. Sto preparando due esami e ogni giorno si ripetono le medesime situazioni: esco poco, la mia vita sociale si sta riducendo drasticamente. Sto seduto praticamente tutto il giorno a studiare combinando ben poco. I propositi sono sempre dei migliori, la voglia di studiare c'è, la curiosità anche. Mi siedo, cerco di concentrarmi e già iniziano i primi malumori: la mia concentrazione è scarsa, faccio molta fatica ultimamente ad esercitarla. Subentra l'ansia che mi fa rendere al 5% del mio potenziale. Risultato? Terminata la giornata, vado a letto con un'ansia incredibile, sembra un ciclo che non ha fine e non so davvero come fare. Da qualche mese lamento anche un acufene all'orecchio di sinistra che, l'otorinolaringoiatra, dopo avermi visitato, ha dichiarato essere dovuto al fattore stress. A ciò si aggiunga che sono un tipo meticoloso, preciso, per nulla superficiale e desidero da me sempre il massimo. I risultati sono stati sempre dalla mia parte, ma ora mi sento scoppiare. Chiedo un vostro aiuto, grazie.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile ragazzo,
lei sembra già aver fatto la diagnosi: ansia legata allo studio e d'altra parte se prima dell'università non ha sofferto dei disturbi che descrive è molto probabile che tale diagnosi sia corretta.
In letteratura è stata più studiata l'ansia da esame, strettamente correlata, ed esistono varie tipologie di disturbo legate all'apprendimento.
Anche la Terapia Breve ha dato il suo contributo con studi e pubblicazioni.
Si tratta pertanto di capire a mio avviso qual è il meccanismo di pensieri che fa scattare l'ansia e di trovarvi ovviamente rimedio.
Tenga presente che l'ansia è per definizione una paura "senza oggetto" che viene scatenata perciò da fattori inconsci.
A parte perciò rimedi farmacologici, o pratici, quali tecniche di rilassamento, è indispensabile curarla con una terapia psicologica che vada a colpire e neutralizzare i suddetti fattori inconsci.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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