Paura di allontanarsi?

Salve,sono in ragazzo di 20 anni che sorprendentemente ha scoperto tutto ad un tratto di avere un problema che all'inizio sembrava controllabile ma pian piano ha poi peggiorato.
Premetto che attacchi di panico e ansia li ho sempre avuti ma poi li ho saputi controllare tranne quella brutta ansia che mi sale quando sto male perchè ho paura di avere qualcosa di grave e di morire.
Ho scoperto all'improvviso,precisamente non so quando,che adesso ho un altro problema da combattere.
So che uno psicologo mi farebbe pià che bene e sto valutando l'ipotesi ma vorrei sapere magari da qui,da questo sito,dove si possa collocare questo mio problema,se è da racchiudere nella voce ''attacchi di panico generale'' oppure c'è qualcosa di più.Tutto comincia quando esco fuori di casa (Non ho mai avuto chissà che vita sociale per cui passo molto tempo qui tranquillo,non mi dispiace la cosa sinceramente) il punto è che quando devo andare da qualche parte DA SOLO,inizio ad aver paura di svenire in mezzo alla strada a random,questa paura fa scaturire a me dei dolori al petto che sembra quasi infarto o chissà cosa che poi SPARISCONO MAGICAMENTE se raggiungo casa o il negozio dei miei genitori,MI SENTO MAGICAMENTE SANO E GUARITO.
Questa cosa all'inizio non mi dava tanto peso nel senso che si presentava una volta ogni tanto,alle volte uscivo con piacere ma adesso mi sto rendendo conto che sta diventando più serio di quanto pensassi.
Il circolo è sempre quello: esco da solo o PEGGIO ANCORA CON LA MIA FIDANZATA e non CI FACCIO UNA BELLA FIGURA seppur io con lei di questi problemi ho parlato,inizio ad avere dei dolori al petto e mi sale un'ansia assurda che devo minimo sedermi un attimo.
Adesso,la mia fidanzata è a distanza e al momento è sempre venuta lei qui,questa settimana dovrei io raggiungere lei e se da una parte mi reputo pronto ad affrontare la cosa dall'altra ho una paura tremenda di QUESTA COSA.
Non sono vicino casa,non posso raggiungere i miei in 30 minuti,sono parecchio distante e come mi comporterei se inizio a soffrirne quando sto in viaggio per andare da lei?O peggio ancora al ritorno quando non ho il pensiero di vedere lei? Il pullman non si ferma o accelera per me.
Vorrei una opinione al riguardo e se secondo voi mi posso a questo punto definire AGORAFOBICO.
Facendo qualche ricerca potrebbe essere questo il nome giusto per definire questo mio problema?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Guardando in rete, come dice di fare regolarmente, avrà trovato la definizione dell'agorafobia, quella degli attacchi di panico e quella dell'ipocondria (ho letto anche le sue email precedenti). Avrà trovato anche, mi auguro, la notizia che questa sintomatologia è curabile, se si fa aiutare da uno specialista. Cosa sta aspettando? Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio,vorrei solamente raccontarvi una situazione che secondo lei potrebbe aver migliorato le cose?
Nella mia testa c'è comunque l'idea di rivolgermi a qualcuno ma ieri ho fatto qualcosa che non mi sarei mai aspettato di fare.
Ho fatto UN VIAGGIO DA SOLO e non ero vicino a nessuno,anzi il posto era anche un po' sperduto e vedere me prendere 2 autobus di andata e ritorno con una lunga autostrada da fare mi ha sorpreso e non molto.
L'andata è stata fantastica,solo un po' il ritorno avevo paura di sentirmi male,questa cosa poi è passata nel giro di 10 minuti e ho continuato a godermi il viaggio.
Ho raggiunto la mia ragazza in un posto ben lontano e non me lo sarei mai aspettato.
Dopo ciò che ho fatto mi sento più coraggioso e devo ammettere che ho anche voglia di rifarlo di nuovo.
Non ho mai avuto vita sociale,da casa esco poche volte,ma questo viaggio lungo mi ha aiutato tantissimo,sarà questo forse quello che mi serve?Uscire di più per riprendere contatto con la realtà?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Caro utente, complimenti per il suo successo! Adesso può renderlo stabile praticando il metodo che ha già sperimentato: esca, anche per brevi tragitti, più volte al giorno. Si proponga "viaggetti" in autobus nella sua città. Progetti ed esegua viaggi verso mete lontane, la sua ragazza, per prima. Faccia attenzione al particolare che diretto verso una meta desiderata (la sua ragazza) non ha avuto paura, al ritorno ha invece temuto (fortunatamente senza conseguenze) di aver paura. Questo mi fa pensare che potrebbe aiutarla il ricordare a sé stesso che la sua destinazione (in andata come al ritorno) è sempre una SUA DESIDERATA SCELTA, non una costrizione imposta. Tenga infine conto che in caso di crisi non le succederà nulla, specie se troverà una maniera opportuna per distrarsi e/o per chiedere l'appoggio di chi le sta accanto. Come avrà letto, ad incrementare le crisi è la cosiddetta "paura della paura". E questa al momento sembra accantonata. Bravo!