Ingegneria aerospaziale e scrivo per chiedere un consulto in merito ad un disturbo di ansia

Buonasera, sono uno studente di ingegneria aerospaziale e scrivo per chiedere un consulto in merito ad un disturbo di ansia. In seguito ad un evento accaduto circa due settimane fa che mi ha generato una profonda delusione, ho iniziato ad avere attacchi di panico costantemente Per circa sette giorni. Premetto di essere un soggetto ansioso ed ipocondriaco,che ha sofferto di attacchi di panico, ma mai in questo modo. Da due giorni però al posto degli attacchi di panico è subentrata una sensazione di stanchezza enorme. La notte sudo tantissimo e la mattina mi sveglio estremamente sudato e soprattutto distrutto come se avessi corso la notte. Premetto di avere una famiglia composta da medici prevalentemente e mi hanno detto di non avere timore, ma questa stanchezza è strana, anche perché accompagnata da un senso di pesantezza Delle gambe, spciialmente quella sinistra e nausea. Può essere questo un effetto di sfogo di tutto lo stress accumulato in queste due settimane di attacchi di panico? Manifesto anche brividi diffusi delle volte in tutto il corpo senza febbre e ieri ad esempio ho riso per circa cinque minuti da solo ed anche contrazioni muscolari diffuse improvvise a riposo.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

dal suo racconto mi ha colpito la profonda delusione che ha vissuto di recente. Dev'essere stata un'esperienza difficile, se intendo bene le sue parole, che mi sembrano emblematiche a riguardo.

Sembra dirci che questo evento abbia scatenato in lei una reazione molto intensa, che sente essere espressione di quella delusione. Il corpo può esprimere il dolore, manifestando una sofferenza legata alle nostre ferite interiori.

Mi sento di darle due consigli in questa sede.
Il primo è di rivolgersi a una persona di fiducia, per esempio uno dei suoi familiari medici. Dice di averlo già fatto e di essere stato tranquillizzato, e questo è un segno positivo. Ma forse sente allo stesso tempo importante potere approfondire ulteriormente il malessere che sta vivendo. Anche perché sente di non averlo mai sperimentato in modo così forte prima d'ora, e immagino che sia per lei anche fonte di preoccupazione.
Il secondo consiglio riguarda la possibilità di parlare della delusione che ha vissuto, di non trascurare questa esperienza. In linea generale, posso dire che esprimere quello che abbiamo dentro, dal mio punto di vista, è una via indispensabile per poterlo condividere e affrontare nel tempo.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Utente
Utente
Buongiorno dottore, in primis la ringrazio per la sua risposta tempestiva. In secondo luogo sì, ho parlato con i miei parenti medici i quali mi hanno rassicurato riguardo le mie condizioni fisiche, dettate "da ansia e stress ". Ho omesso naturalmente di provenire da un mese di grande tensione accumulata causa stress da esami. Per quanto riguarda il parlare con qualcuno, l'altro ieri ho parlato con una persona molto vicina a me di questa cosa e quando lei mi ha chiesto se il mio stato fosse determinato da una persona che mi ha deluso, sono scoppiato in lacrime per circa 30 minuti sentendomi poi successivamente "svuotato" ed estremamente debole. In generale anche dal punto di vista onirico, percepisco una tendenza a sognare le persone che mi hanno deluso in questo periodo, ad esempio stanotte durante la quale ho sognato un mio caro amico che mi ha deluso profondamente in questo periodo. Possono essere anche queste manifestazioni di qualcosa che non va nel mio inconscio? Io ho collegato questo episodio della delusione, dettata da alcune parole che mi hanno ferito evidentemente, agli attacchi di panico, perché in seguito a questa, due giorni dopo sono cominciati gli attacchi stessi. Questa delusione è avvenuta poiché mi sono totalmente esposto con questa persona e sono passato da uno stato di profonda felicità ad uno di profonda tristezza. Ho provato a reprimere questa tristezza, gettandomi nello studio,ma evidentemente questa si è sommata al mio stato di stress. È come se la mia mente non avesse avuto voglia di essere deluso nuovamente, come accaduto magari già in passato. La cosa sorprendente è che a me sembrano delle parole così infime e minime, quelle pronunciate dalla persona, ma evidentemente hanno fatto traboccare un vaso.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno a lei,

quando ci si apre, come lei dice esponendo noi stessi, facciamo un'esperienza molto bella, ma corriamo anche il rischio di restare feriti se la persona alla quale abbiamo aperto il cuore non ci corrisponde o, peggio, ci tradisce.

Dalle sue parole mi sembra di poter dire due cose in questa sede. Da una parte il suo malessere potrebbe essere legato al vissuto di dolore della sua delusione. Da un'altra parte è possibile che ci sia stato un ulteriore carico per avere "represso la sua tristezza", da come capisco tenendosi tutto dentro e cercando di evitare di pensarci.
In fondo, leggendo il suo racconto e le sue riflessioni, lei stesso sembra suggerire questo duplice aspetto.

Dal vertice del mio orientamento teorico, che è psicoanalitico, senz'altro l'attività onirica merita un posto di rilievo. E sembra che anche attraverso i sogni ci siano indicazioni preziose legate a questo vissuto di delusione. Non si tratta di "qualcosa che non va nel suo inconscio", piuttosto forse sembra emergere la necessità di prendersi cura di questi vissuti, senza più rifuggirli. Come se qualcosa premesse per indicarle la via da intraprendere.

È comprensibile che lei possa essersi chiuso, per evitare il dolore, per evitare "di essere deluso nuovamente", eppure lei stesso sembra comprendere la necessità di reintegrare questa esperienza in se stesso. Non dimentichi che ci sono tanti no nella vita, ma se non molla arriveranno anche i sì e le situazioni di fiducia e di rispetto che merita. Immagino di poter dire di amore.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Buonasera dottore.
La vorrei ringraziare in primis per le belle parole spese alla fine della sua precedente risposta. In secondo luogo ho cercato di descrivere il mio stato psicofisico nel modo più dettagliato possibile. Da un paio di giorni, in seguito al pianto prolungato con conseguente sfogo, il numero di attacchi di panico quotidiano è sparito, sostituito da una sensazione iniziale di vuoto e stanchezza prolungata con annessa sensazione di estrema debolezza specialmente la sera e al mattino. Inoltre percepisco dolori alle gambe localizzati specialmente nella gamba sinistra nella regione anteriore tra la coscia e parte inferiore della gamba. Delle volte a questi sintomi si lega una sensazione di brividi, può essere questa una ennesima somatizzazione diversa dell'ansia?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Non riusciamo da qui a fare un approfondimento di questo tipo, distinguendo ansia, tensione, somatizzazioni, senso di vuoto e stanchezza nello specifico. Sente importante fare queste riflessioni, anche per comprendere il passaggio di queste manifestazioni, conoscere le sue risposte fisiche, capire cosa le sta accadendo.

Considerando anche i suoi vissuti dolorosi legati alla perdita, qui dobbiamo limitarci a parlare di un malessere diffuso, che è possibile comprendere in modo adeguato soltanto dal vivo.
Come vede la possibilità di consultare uno psicologo-psicoterapeuta ed eventualmente avere l'occasione di valutare un percorso per guardarsi dentro? Un percorso in cui avere lo spazio per parlare di sé e narrare la sua storia, condividere le emozioni che prova, prendersi cura delle sue ferite e affrontare il suo malessere?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Dottore, buongiorno.
Mi scusi il ritardo nella risposta. Oggi ho sperimentato una esperienza per me tremenda..un attacco di panico in piena notte, al risveglio. Mi sono svegliato in piena notte con una sensazione di sudorazione eccessiva in maniera enorme e questo ha scatenato in me una serie di reazioni enormi come sudorazione, sensazione di star morendo, tachicardia, cuore a mille, tali da non permettermi di riaddormentarmi in quanto in preda ad angoscia e paura estreme. Non avevo mai prima ad ora sperimentato una tal cosa, ed è stata una esperienza piuttosto provante dal punto di vista mentale.. Ciò di cui mi stupisco è il fatto che apparentemente durante il giorno stesso, nonostante fossi agitato, non avevo avvertito grandi disturbi ansiosi. Questa ansia notturna si origina in maniera "spontanea" ?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

sembra ci sia un malessere che si ripropone, immagino quanto sia stato faticoso svegliarsi stanotte con questi vissuti inattesi, che descrive tanto intensamente.

Precedentemente le proponevo di rivolgersi a uno specialista dal vivo, da qui non possiamo rispondere ai suoi interrogativi puntuali né affrontare il suo malessere. Ha pensato a questa possibilità o ha delle remore a riguardo?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Buonasera dottore,
le chiedo scusa per non averle risposto direttamente alla sua domanda. Ho parlato con i miei medici " di famiglia" i quali mi hanno consigliato un check up totale e completo per valutare eventuali insufficienze a livello fisico, e sto valutando di parlare con qualcuno che mi possa aiutare. Per il momento mi sono aperto solo con i miei familiari, manifestando a loro il mio malessere e spiegandone loro le cause, poiché so che da loro non ottengo giudizi. Inoltre volevo segnalarle che oggi, io sia stato colto da un momento di grande felicità, seguito poi da un momento di puro conforto fisico in cui nvhe il mio cuore, che normalmente batte sugli 80 bpm, batte sui 65 bpm. Può essere questa una reazione post stress causato da questi continui attacchi di panico? Le volevo chiedere giusto uesto perché già mi capitò la scorsa settimana, dopo cinque giorni di attacchi di panico, di stare due giorni veramente "debole" in uno stato di relax completo, con battito più basso e sensazione di aver "scalato l'Everest" metaforicamente parlando.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera a lei, purtroppo non posso aiutarla come vorrei, perché le domande che si pone sono molto specifiche e deve essere effettuata una valutazione idonea del malessere di cui ci parla.
Senz'altro durante gli esami clinici che effettuerà potrà esporre i suoi interrogativi e i suoi dubbi, per avere un quadro approfondito e corretto. Ed è un bene che possa fare affidamento ai suoi familiari, che sente di supporto.

Allora le faccio un caro augurio,
Enrico de Sanctis
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