Cardiofobia continua

Buongiorno dottori,
vi scrivo per una patologia che mi attanaglia da tempo. Sono una persona estremamente cardiofobica, ho estranea paura che il mio cuore mi possa abbandonare in ogni momento e questo sta rendendo la mia vita estremamente complicata, difficile da gestire. Ho svolto esami cardiologici a febbraio quando andai in ospedale per una forte tachicardia e mi venne detto che ero in perfetta salute, quindi non credo di avere alcun problema, mentre mi è stato detto che il problema più grande che ho è la mia ansia. A febbraio mio nonno ha avuto un infarto ed io ho avuto una grande paura, ricordo vivamente questo accaduto, poiché chiamò mia nonna alle tre di notte svegliandomi mentre stavo riposando..non so se questa possa essere stata la causa scatenante, ma vivo una perennanti paura per il mio cuore che mi porta costantemente a controllare il mio battito, misurando ossessivamente la mia frequenza cardiaca. Ovviamente recepisco male il mio cuore e avverto alterazioni, rallentamenti o accelerazioni di esso, un giorno tachicardia, un giorno bradicardia, insomma la mia vita è diventata invivibile. Come potrei uscire da tutto ciò e perché secondo voi si è originata questa fobia? Premetto che ho sempre avuto paura della morte, che mi ha sempre inquietato e che ora si è acutizzate...grazia mille in anticipo.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

“paura per il mio cuore che mi porta costantemente a controllare il mio battito, misurando ossessivamente la mia frequenza cardiaca.
Queste sono verosimilmente dinamiche ansiose che prendono il nome di automonitoraggio e attenzione selettiva della propria coerenza cardiaca.

Dinamiche e strategie che applichi e che ti conducono a diventare razionalmente consapevole che fisiologicamente, durante il corso della giornata, si presentano variazioni di intensità e frequenza cardiaca e che questo circolo vizioso di auto monitoraggio continuo ti ha stancato.
Direi...comprensibilmente!
“Ovviamente recepisco male il mio cuore e avverto alterazioni, rallentamenti o accelerazioni di esso, un giorno tachicardia, un giorno bradicardia, insomma la mia vita è diventata invivibile”

“Come potrei uscire da tutto ciò”. Con l’aiuto costante di un collega psicologo psicoterapeuta che si interessi di diagnosi e terapia di sindromi ansia-correlate.

“perché secondo voi si è originata questa fobia?”
Le variabili causali andranno esaminate in sede specialistica, ma un’idea già ce l’hai: “Premetto che ho sempre avuto paura della morte, che mi ha sempre inquietato e che ora si è acutizzate”.

Ovviamente occorrerà stare sui perché hai questa paura e dove l’hai “imparata” ma non basterà. Occorrerà capire quali strategie utilizzare per “spezzare” il circolo vizioso di costante automonitoraggio del cuore.

In bocca al lupo!

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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