Consulto in Psicologia

Buongiorno, cerco di raccontarvi la mia situazione. Sto da due anni e mezzo con una donna separata che ha una figlia...in tutta la nostra storia a volte è capitato che lei si sentisse in colpa nei confronti di sua figlia, per non averle dato una famiglia e di non aver dato l ennesima possibilità all ex marito di provare a ricostruire tutto. Premetto che lei è stata tradita per due anni e l ex marito sta ancora con questa persona, premetto che lui è stato violento nei confronti della mia ragazza sia fisicamente che verbalmente. Una settimana fa, quando è andata a prendere la bambina che stava da lui mi ha raccontato che le ha dato una spinta e l ha aggredita, tanto che lei ha chiamato il suo avvocato per sporgere denuncia. Nel frattempo io e lei stiamo bene, dice di sentirsi fortunata ad avermi incontrato, mi dice ti amo in continuazione, mi cerca in ogni momento. Ma l altra sera, l'ex marito inaugurava un locale dove lei é ancora socia e lei è andata a questo evento. Io non ho voluto accompagnarla perché non riesco a star tranquillo vedendo una persona che la maltratta in continuazione. Io l aspetto a casa sua, considerato che non viviamo insieme, e al suo ritorno mi bacia e abbraccia come sempre. La mattina appena sveglia mi dice di essere fortunata ad avermi e che io sono diverso da tutto lo schifo che l ha circondata. Mi dice di essere dispiaciuta per sua figlia che ha 7 anni perché la sera della festa gli ha chiesto perché lei non parlasse con il padre. Ah la donna con cui l ex marito l ha tradita e sta attualmente era una grande amica di lei e lavora con lui, quindi era presente anche lei alla festa. Dopo pranzo mi confessa che non sa per quale motivo ma ha baciato il suo ex. Vi giuro che di tutto mi sarei aspettato da lei tranne questo. Mi sento tradito per la fiducia che le ho dato e vi giuro che non trovo nessuna spiegazione a tutto questo. O meglio l unica spiegazione che riesco a dare è che lei abbia dei problemi legati al suo passato che soltanto una terapia psicologica possa farle superare. Io ora non so cosa fare, lei che dice di essersi pentita subito, di averlo fatto per ripicca Dell attuale compagna di lui. Tuttavia io mi sento morire, ho messo lei davanti a qualsiasi cosa e ora mi trovo ad affrontare una situazione che non avrei mai immaginato potesse accademia. Ma dico come è possibile che dopo che una persona sia stata tradita, abbia fatto questo? Fatto questo a me che davvero l ho messa al centro di tutto? Nonostante tutto io provo sempre la stessa stima nei suoi confronti, ma non so come affrontare tutto e cosa sia giusto fare.
Grazie per chi può aiutarmi a capire meglio...
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Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Buongiorno gentile ragazzo,
posso immaginare che la confessione l'abbia sentita come una doccia fredda, perchè comportamento totalmente inatteso da lei. Non avendo riscontro dall'altra persona, non possiamo dare giudizi sul perchè dei suoi comportamenti, quindi diventa primario focalizzarsi sul suo vissuto interiore e sulle sue attuali emozioni.
Il mio suggerimento più immediato è di parlare con la sua compagna di come si sente in questo momento, delle sue emozioni, del suo vissuto, in modo da comprendere meglio la situazione. In una coppia la comunicazione è sempre fonte di benessere, perchè ci aiuta a comprendere le motivazioni di chi ci sta di fronte.
Cordiali saluti

Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta, abbiamo parlato molto e pensa di averlo fatto per ripicca nei confronti di lui e Della sua ex amica attuale compagna di lui. Piange dicendomi di non volermi perdere, vorrebbe solo poter tornare indietro per non averlo fatto. Io le ho detto che non mi sento di giudicarla, ma di volere che lei intraprende un percorso con una psicologa, in modo da poter superare tutte le problematiche che ha avuto. Mi ha detto che lo farà già domani prenderemo un appuntamento. Si sente in colpa per la bambina e sente di aver fallito in qualcosa. Pensa che forse lui è cambiato e così la bambina può avere una madre e un padre. Io credo che lei debba seguire un percorso per poter togliere i sensi di colpa continui e poter finalmente essere libera. Se lei sarà felice senza di me io lo accetterò. Non voglio più vederla soffrire.
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Utente
Utente
Buongiorno, torno a scrivere perche questa mattina ricevo una sua chiamata dove mi dice di volere star sola per un po', in modo da riuscire a capire davvero cosa vuole. Non andrà a lavoro e resterà a casa per capire. Io non sono per niente d accordo sulla sua scelta, perché credo che nella solitudine non troverà nessuna risposta. Credo nella sua sincerità e mi dice di essere innamorata di me, di non volermi perdere, ma di pensare che forse è giusto provare a dare l ultima possibilità al suo ex marito e di dare una famiglia alla bimba. Io ho una concezione diversa di famiglia e credo comunque che questa sua scelta sia inutile. Ieri era convinta di intraprendere un percorso con una psicologa. Ha avuto tante esperienze negative nella vita, è stata violentata da ragazza, è stata con un uomo che ha usato violenza fisica e verbale e l ha tradita. Io sinceramente non comprendo come lei possa avere dei dubbi. Secondo me, o meglio è lei che lo dice, lei ha paura che un giorno sua figlia possa rinfacciarle di non averci riprovato e che per questo possa odiarla. Ma io mi chiedo, come può una persona che ha subito tutto questo male non rendersi conto che così farebbe del male in primis alla bimba. Lui una settimana fa, in una discussione per la bambina, le scriveva delle cose irripetibili e sempre una settimana fa l ha spinta quasi da farla cadere. Non capisco perché lei ieri mi dice che vede la felicità con me e la paura Nell altra persona. Ieri ci siamo visti per parlare e abbiamo fatto l amore, mi dice di non abbandonarla, mi guarda con degli occhi che dichiarano un amore vero, forte. Poi oggi mi dice che vuole star sola per capire realmente cosa vuole, ma mi sembra così assurdo, sta con me da 2 anni e mezzo. Io chiedo a voi esperti come è meglio che mi comporti. Non mi sento affatto bene, la amo davvero tanto e ammiro la persona che è, ma riconosco che questi comportamenti e pensieri non possono essere normali. Ho provato a dirle della psicologa ma lei dice che vuole stare da sola a casa. Come devo comportarmi, come faccio a superare questo momento, ho paura davvero di non avere la forza di farlo, ho paura davvero di poterla perdere. Ho paura perché generalmente sono una persona forte e mai mi sono sentito così debole e incapace di affrontare un problema. Grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Io chiedo a voi esperti come è meglio che mi comporti. Non mi sento affatto bene, la amo davvero tanto e ammiro la persona che è, ma riconosco che questi comportamenti e pensieri non possono essere normali. Ho provato a dirle della psicologa ma lei dice che vuole stare da sola a casa. Come devo comportarmi, come faccio a superare questo momento, ho paura davvero di non avere la forza di farlo, ho paura davvero di poterla perdere. Ho paura perché generalmente sono una persona forte e mai mi sono sentito così debole e incapace di affrontare un problema"

Gent.le Utente,
il compito dello psicologo-psicoterapeuta è promuovere un processo di cambiamento, sospendendo qualsiasi atteggiamento giudicante ed evitando di suggerire comportamenti, poiché per entrambi è sufficiente rivolgersi ad amici e familiari, ma in questo modo non si facilita alcun processo di empowerment (recupero del potere personale) al contrario, si va nella direzione opposta a quella di una relazione d'aiuto.
D'altro canto, la relazione di coppia stessa non deve diventare un "rapporto terapeutico" fondato sull'implicita richiesta rivolta al partner di "curare le proprie ferite".

Siamo abituati a considerare la paura come un nemico da vincere con la forza, a tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo:
http://www.psicoterapeuta-pescara.it/psicologia-e-psicoterapia/la-paura-e-il-coraggio-che-cammina.html

Concludo invitandola ad orientare l'attenzione su di sé al fine di concedersi la possibilità di elaborare le proprie emozioni, ovvero di fare un'esperienza che non è riducibile alla comprensione razionale, ed implica l'instaurarsi di una relazione terapeutica finalizzata al cambiamento e alla crescita personale, psicoterapia non significa sempre e solo curare una psicopatologa.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta, capisco cosa mi sta dicendo. Stamattina l ho trovata che mi aspettava sotto il mio lavoro, dopo aver accompagnato la bimba a scuola ha aspettato 40 minuti che arrivassi per vedermi. Dopo 10 minuti mi chiama dicendo di voler stare sola a pensare. Voi cosa pensate, avrà una confusione Enorme dentro ma è innegabile che i gesti le facciano avere unidea chiara. Secondo voi il modo per superare tali problematiche è lo stare chiusi in casa?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Utente,
sono certa che ha compreso ma nella sua replica ci chiede di nuovo di esprimere giudizi su una terza persona nonché un consiglio su come risolvere un disagio che riguarda quest'ultima. A questo punto mi sembra doveroso invitarla a rileggere la mia risposta.
In questo momento ci sono tante emozioni che si accavallano nel suo vissuto generando ansia e preoccupazione che, purtroppo, la inducono a spostare l'attenzione sul partner e quindi, ancora una volta, a rinviare il momento in cui concedersi uno spazio d'ascolto e di elaborazione.
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Utente
Utente
Mi trovo in uno stato dove non riesco a gestire le mie emozioni, andrei da lei ora ma poi penso che se vuole star da sola sia giusto lasciarla fare. D altro canto non riesco ad immaginare di perderla per tutto quello che c'è tra noi. La paura di perderla prevale su qualsiasi altra emozione. Solo l amore che ho nei suoi confronti mi fa per ora accettare questa realtà, ma non so fin quando riuscirò a farlo. Più che la paura di soffrire la mia è la consapevolezza di quello che c'è tra noi e solo l idea che una sua scelta presa in uno stato confusionale possa buttar via tutto. Per questo pensavo fosse d aiuto per lei parlare di tutto questo con uno psicologo. Tornando a me so che sto male, e anche se leggo che soffrire può aiutare la mia paura è quella di non farcela.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"non riesco a gestire le mie emozioni"

Le emozioni non hanno bisogno di essere "gestite" non si tratta di un'azienda ma di esperienze, bisogni affettivi nonché dinamiche relazionali che meriterebbero uno spazio di ascolto e di elaborazione e, prima ancora, di contenimento dei vissuti emozionali che richiedono l'instaurarsi di una relazione terapeutica, in altre parole qualcosa di meglio delle solite e fuorvianti "istruzioni per l'uso" che dilagano in rete.
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Utente
Utente
Quindi dovrei fare quello che sento, se mi va di correre da lei è giusto che lo faccia. Ho capito bene?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Come le ho già scritto nella mia prima replica:

"Il compito dello psicologo-psicoterapeuta è promuovere un processo di cambiamento, sospendendo qualsiasi atteggiamento giudicante ed evitando di suggerire comportamenti, poiché per entrambi è sufficiente rivolgersi ad amici e familiari, ma in questo modo non si facilita alcun processo di empowerment (recupero del potere personale) al contrario, si va nella direzione opposta a quella di una relazione d'aiuto."
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Utente
Utente
Cambiamento in una direzione che mi porti e ci porti a star bene. Il problema è che per me c'è un'unica strada per star bene... Vorrei avere altre mille vie d uscita ma ora sto male e basta
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
La psicoterapia è un "viaggio" che non può essere affrontato al contrario, bisogna partire dal "qui ed ora", ossia dal disagio che sta vivendo in questo momento della sua vita, come me le avevo già ribadito.
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Utente
Utente
Dottoressa ora sto male, malissimo. Ho fortunatamente avuto una vita semplice e serena. Con lei mi sentivo di aver raggiunto il massimo della felicità, della serenità. È questo che mi spaventa, mi spaventa il poterla perdere. Non ho la forza di reagire.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Essere forti, reagire sono espressioni appartenenti al senso comune e non certo ad una relazione d'aiuto che implica l'incontro diretto con uno specialista, la consulenza on line è finalizzata a fornire alcune indicazioni preliminari non può sostituire un colloquio con uno psicoterapeuta.
Al fine di fornirle un ulteriore spunto di riflessione sia a Lei sia all'utenza che di legge, le suggerisco la lettura di questo articolo:

http://www.psicoterapeuta-pescara.it/psicologia-e-psicoterapia/rigidita-emozionale.html