La sola presenza

Salve, spero qualcuno mi risponda perché sto veramente impazzendo. Da un po' di tempo a questa parte non faccio che domandarmi quale sia la mia sessualità, se sono o no realmente etero, e ogni qualvolta mi rincuoro con qualcosa e una domanda trova la sua risposta, altre mille ne nascono. So dell'esistenza del doc, ma francamente non credo più si tratti nemmeno di questo. Sono arrivata addirittura al punto di pensare fermamente di essere omosessuale, o bisessuale, e che non ci sia infondo niente di male, ma nemmeno questo pensiero mi rassicura più. Partiamo dal principio. Fin da piccola ho sempre avuto cotte per ragazzi, fin dell'asilo, fin da subito. Fantasticavo di continuo su quanto sarebbe stato bello avere qualcuno con cui stare, e crescendo sono arrivate le prime cotte, i primi rifiuti e le prime porte in faccia. Arrivo in terza media e ho il mio primo fidanzatino, e da lì non mi fermo più con le storie fino ai sedici anni. A quattordici ho la mia prima storia importante, forse l'unico ragazzo tra quelli che ho avuto di cui mi sia realmente innamorata ( per quanto ci si possa innamorare a quindici anni ). Ma lui mi metteva pressione per fare determinate cose di cui non mi sentivo pronta a fare, sebbene lo desiderassi e ne fossi certa, l'idea di fare sesso in un certo senso ancora mi "spaventava". Insomma, si offenfeva di continuo quando affrontavano il discorso e io mi sentivo in colpa. Ci lasciamo male perché lui vuole fare esperienze, e non ho neanche il tempo di metabolizzare la cosa che si fa avanti un altro ragazzo. Questa storia è stata anche peggiore della precedente, mi ha causato ansia angoscia crisi di panico e tremori, perché ero convinta che lui fosse più invaghito di me di quanto io non fossi e questa cosa mi fsceva sentire in colpa. Sono arrivata al punto di lasciarlo perché stavo troppo male, continuavo a testare le mie sensazioni in modi assurdi e ho persino visto una psicologa per questo. All'inizio, subito dopo la storia, volevo stare da sola e darmi del tempo, ma mi accorgevo che la mia attrazione verso gli uomini era diminuita nel frattempo. Così ho cominciato ad interrogarmi pure su quello, fino al sorgere della fatidica domanda "Non è che sono lesbica?". All'inizio scartavo l'ipotesi, finchè un giorno questa mia amica porta in giro altre ragazze che io non conoscevo, tra cui questa che era un sacco carina. Ricordo che mi ha tipo colpito subito. E questa cosa ha innescato la bomba, perché ho subito pensato che quello fosse il fondamento a tutti i miei dubbi. Ho iniziato a farmi mille domande, la sola presenza di questa ragazza mi rendeva nervosa e a disagio, avevo le palpitazioni e sentivo caldo. Come se avessi una cotta. Sono ricominciate le crisi d'ansia e alla fine sono dovuta andare da una psicologa per questa cosa. Per un po' sono stata bene, ma eccomi di nuovo qui. Ieri è successa la stessa cosa al compleanno di una mia amica con questa ragazza, disagio, palpitazioni, vampate di calore. Non ci capisco più niente.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
... "Non è che sono lesbica?"...
gentile ragazza invece sembra proprio che parliamo di DOC
faccia queste letture e comprenderà meglio la situazione.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
e soprattutto questa
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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