Ansia e senso di colpa per un evento accaduto in infanzia

Salve a tutti, premetto che ho spesso consultato questo sito per motivi totalmente differenti, trovandolo spesso molto utile, e per questo ringrazio in anticipo -e a prescindere dalle risposte- il personale che vi è attivo.
Espongo nel modo più chiaro e sincero possibile il mio problema, nel caso ci fossero dei punti poco chiari, chiedetemi pure di chiarire.

Ho 23 anni. Poche settimane fa ho avuto un lutto, ho perso un amico, anche lui molto giovane. È stato un evento molto improvviso, inaspettato. A pochi giorni dall'accaduto, circa 2, dopo aver comunque sofferto per la sua morte, è riemerso alla mia mente un ricordo che avevo completamente cancellato. Emerso all'improvviso, senza apparente collegamento logico.
Il ricordo è poco chiaro nell'ambiente e nel contesto, un po' confuso tra passato e presente, ma è netto nel definire l'evento in sé, che è questo: avevo 11 anni (forse 12 anni appena compiuti, ma non credo proprio), e mentre giocavo con una mia cugina, molto più piccola di me -l'età non riesco a ricordarla in quanto abbiamo perso totalmente i contatti, credo ne avesse 3 o 5 - lediedi un bacio a stampo. Questo mentre eravamo soli in quella che era la mia camera.

Ho passato diversi giorni a tentare di chiarire se fosse un ricordo o un sogno (più un incubo, decisamente), ma sono giunto immediatamente alla conclusione che era ben reale. Ho cercato di ricostruire il tutto, con qualche risultato.
Ricordo che era un periodo in cui tutti i miei compagni avevano delle fidanzatine, e io ero totalmente incapace anche di considerare me stesso come in grado di poter baciare una ragazza, in quanto ero timidissimo (timidezza poi venuta meno con gli anni, certo mai scomparsa, ma che non ha rappresentato un grande ostacolo alle relazioni che ho avuto in adolescenza e negli ultimi anni, tutte relazioni con ragazze della mia età o 1 o 2 anni più grandi di me).
Ricordo che provavo un forte affetto per questa mia cugina, considerandola praticamente come una sorella, in quanto figlia di amici di famiglia che trascorrevano moltissimo tempo in casa nostra, e noi in casa loro. In nessun modo però questo affetto poteva aver mai assunto alcuna forma differente, né prima né dopo quel singolo evento. Ho ricollegato quel mio gesto, credo almeno in parte correttamente, a un'espressione di di affetto, indubbiamente inappropriata, ma anche di curiosità. Credo di averlo fatto perché volevo sapere cosa si provasse a baciare un'altra persona sulle labbra. Troppo timido per farlo con una ragazza "vera", ci provai con lei. Decisamente disgustoso. Tornando indietro mi prenderei a mazzate.

Ora, sono diversi giorni che questo pensiero non mi lascia. Questo ricordo, in particolare.
È normale per un bambino di 11-12 anni agire in questo modo?
Metto in evidenza questo: né prima né dopo, mai e poi mai, mi è mai saltato in mente di rifare una cosa tanto schifosa. Il mio problema è un'ansia relativa a quel singolo evento.
Se lo dicessi a qualcuno, cosa accadrebbe?
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente

Ci chiede:
"..È normale per un bambino di 11-12 anni agire in questo modo?.."
Rispondiamo che può far parte delle esplorazioni della preadolescenza, nella fase "ormonale" rappresentata dalla pubertà.

"..Se lo dicessi a qualcuno, cosa accadrebbe?.."
Per quale motivo dovrebbe "dirlo a qualcuno"? Sono esperienze personali e tali rimangono,
a mano che il "qualcuno" non sia un "professonista della psiche",
specialista di questo genere di cose (e di altre).

Eviti di cadere in un loop ossessivo.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.ssima Dott.ssa,

La ringrazio per la disponibilità e per la risposta. Sono sollevato dal sentirlo.
In effetti stavo entrando in una sorta di ossessione a riguardo.

L'unico punto che vorrei chiarire è quel del "dirlo a qualcuno". Intendo dire, nel raccontare la propria infanzia magari a una persona che si ha vicina emotivamente o con cui si ha una relazione. Ma se è vero il punto primo della sua risposta, con la dovuta contestualizzazione non dovrei temere una reazione negativa al mio eventuale racconto. (Parlo di una vera e propria ipotesi, la condizione non si applica al mio stato attuale).

Grazie.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Il parere Le è stato fornito.
Veda poi Lei se tenerne conto o meno.

Dott. Brunialti
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