Ansia e morte

Salve, sono una ragazza di 20 anni e vorrei avere dei pareri da gente esperta riguardo la mia situazione mentale. Apparentemente sono la tipica ragazza normale che va all'università, studia, ha il fidanzato e fa sport,ma dentro la mia testa c'è un mondo completamente confuso e caotico. Soffro di ansia e attacchi da panico sin da quando ero piccina, il sintomo a cui do piu peso è la respirazione che diventa fastidiosa ,quasi forzata. La mia paura piu grande è quella di non respirare , motivo per cui nei grandi periodi di ansia sono concentrata costantemente sul respiro. Un'altra grande paura è la morte,penso si trovi nel mio inconscio , e penso sia lei a generare i miei pensieri negativi , è come se non riuscissi ad accettarla, è come se avessi paura ogni giorno che qualche malattia o qualche infarto o crisi cardiaca possa colpirmi, faccio le malattie degli altri le mie ragion per cui mi considero un po egoista, non posso ascoltare brutte notizie che subito la mia mente va a pensare il peggio e devo sempre assicurarmi che una morte sia dovuta a qualche malattia gia incombente perchè le cose che succedono senza preavviso non riesco ad accettarle ,( non ho avuto lutti ). Sono stata per piu di 6 anni con un ragazzo che amavo veramente a cui ho dato la mia vita, lui non mi dava tante attenzioni, era molto concentrato sulla sua carriera (tant'è che è andato a studiare fuori) però so che ci teneva tanto a me e io tenevo tanto a lui , inizialmente era tutto perfetto , poi ho conosciuto un altro ragazzo completamente diverso, mi riempiva di attenzioni, mi dava cio che ho sempre pensato di meritare e ho ceduto , col mio ex ho chiuso e dopo un anno di lascia a prendi , di stare con un piede in due scarpe alla fine ho scelto di stare col secondo. Purtroppo tutte le bugie che ho detto, le giornate passate a pensare a cosa o chi avrei dovuto scegliere mi hanno fatto vivere un forte periodo di ansia con attacchi di panico giornalieri , dopo due mesi infatti son dovuta andare dallo psichiatra che mi ha prescritto i dovuti farmaci. Al giorno d'oggi posso dire di aver fatto molti passi in avanti, però non riesco a scordarmi del mio ex perchè è come se la mia vita la so immaginare solo con lui , anche se non stiamo insieme penso che un giorno il destino ci fara rincontrare, anche se non ci sentiamo ci penso spesso , allo stesso tempo col mio attuale ragazzo mi trovo molto bene,lui mi aiuta in tutto e c'è costantemente e soprattutto sa tutte le mie paure e posso costantemente dirgliele senza problemi ,parliamo spesso al telefono , diciamo che potrebbe essere il tipico amore da manuale ,però io non riesco a provare piu quello che provavo prima, non riesco piu a sentirmi felicità, è come se non mi appartenesse. Nel momento in cui perdo le persone forse queste acquisiscono tutto il valore che per me hanno , non riesco a capire e gestire le mie emozioni.Ho repentini cambi d'umore e trovo molte analogie col disturno border.Gentili dottori ,vorrei i vostri pareri
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

il quadro che ci presenta sembra essere costellato da una serie di fattori molto diversi tra loro: abbiamo l'ansia, gli attacchi di panico, i problemi sentimentali, l'aspetto emotivo (sia nella comprensione e nella gestione delle emozioni, sia nella mancanza di felicità) e quello dell'idealizzazione della perdita ("Nel momento in cui perdo le persone forse queste acquisiscono tutto il valore che per me hanno").

Come può notare, è complesso provare a ipotizzare dei collegamenti tra le cose, o avere un'idea chiara di ciò che le sta succedendo, anche perchè come lei riferisce questa situazione non è recente.

La paura di non riuscire a respirare, il timore della morte e del fatto che alcune malattie possano colpirla, rientrano in alcuni criteri diagnostici per l'attacco di panico e in alcuni per il disturbo da ansia di malattia. Come può vedere qui sotto, le due cose sono ben distinte, ma possono essere presenti entrambe. A tutto ciò, si può associare ansia elevata, che amplifica tutto ciò ed alimenta i circoli viziosi che mantengono il disagio.

Sta ancora seguendo la terapia farmacologica? Da quanto tempo? Nota miglioramenti?

Penso che, vista la situazione, un consulto diretto con un collega possa aiutare a fare ordine, a fare una diagnosi differenziale (cioè a capire se c'è effettivamente qualche condizione sopra ipotizzata, e quale), e ad impostare eventualmente un piano di azione efficace.


Ipocondria: https://www.psicologobs.it/diagnosi/cose-lipocondria-sintomi-e-meccanismi/

Attacchi di panico: https://www.psicologobs.it/diagnosi/attacchi-di-panico-cosa-sono-e-come-di-manifestano/

Ansia: https://www.psicologobs.it/diagnosi/ansia-sintomi-e-cura/

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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