Autolesionismo, Suicidio, Senso di inutilità, Paura di essere abbandonato

Salve a tutti,
Sono un ragazzo di 20 anni ed è circa da 1 anno che sembra che la mia vita stia cadendo a pezzi. Da un anno soffro di autolesionismo, con una cadenza quasi mensile, anche se ci sono state volte in cui sono arrivato a tagliarmi per più di 5-6 giorni consecutivi e purtroppo ne porto i segni... E credo sia tutto dovuto ad un malessere che mi porto dietro da quasi 2 anni ormai, frutto soprattutto di un sentimento mai ricambiato, ma che sembra essere peggiorato dall'entrata nell'ambiente universitario, che odio profondamente, ragione per cui idealizzo e desidero di ritornare ai vecchi tempi del liceo, anche perché lì avevo sempre i miei amici di fianco cosa che non ho più...e questo mi fa soffrire veramente molto semplicemente perché ho paura di restare da solo, solo con me stesso e con i miei pensieri, e quindi di essere abbandonato dagli altri anche perché credo di non valere nulla e di non avere un reale significato in questa "realtà". Penso molto spesso al suicidio... perché voglio fuggire da questa realtà che non mi soddisfa, per rifugiarmi per sempre nei miei "sogni" e liberare gli altri dal fastidio che gli causo e permettere loro di poter vivere la loro vita anche perché non credo di meritarmi il loro bene ed in generale meritarmi qualsiasi affetto semplicemente perché non conto nulla, mi considero alla stregua di una "spazzatura umana". La paura di essere abbandonato mi spinge a volte ad essere molto impulsivo: crisi di pianto, offerte di regali pur di non essere lasciato solo, un grande senso di disperazione che alimenta il profondo odio che provo per me stesso (motivo per cui invidio in continuazione gli altri e vorrei essere come loro) e quindi nell'autolesionismo come un modo per punirmi o per distrarmi dal dolore interno che provo. Oltre a questo, la convinzione di essere destinato a rimanere da solo mi rende così triste a volte che non riesco ad alzarmi dal letto, a mangiare, a studiare...a volte mi rendo conto che tutto ciò che faccio non ha senso, come se tutto ciò che mi circonda non fosse reale e mi sento come un robot senza emozioni che deve solo pensare allo studio per non deludere tutti anche perché mi sento un vero fallito...e per questo vedo il suicidio come un modo per salvare me stesso e gli altri da altre sofferenze e sto davvero pensando di farlo entro settimana prossima perché non ce la faccio più a continuare così...
Mi rivolgo a Voi in un disperato tentativo di chiedere aiuto e di ricevere qualche consiglio per recuperare la mia vita e le mie amicizie. Per favore aiutatemi.
Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

a fronte di una situazione così pesante
caratterizzata anche da atti di autolesionismo,
l'unico orientamento fondato che Le possiamo dare è
di rivolgersi di persona agli Specialisti
per una cura adeguata.

Mi riferisco innanzi tutto allo Psicologo, che sia anche Psicoterapeuta raccomando!,
per un percorso ad hoc se di persona verrà valutato come utile.
E poi occorrerà una valutazione sull'opportunità di un supporto farmacologico temporaneo (Psichiatra).

Ritiene di poterlo fare?
Nessun "aiuto" né "consiglio" on line La può "veramente" aiutare,
se non incoraggiandoLa ad approfondire di persona.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Valentina Bovio Psicologo, Psicoterapeuta 71 1
Gentile utente,
dalle sue parole emerge una grande sofferenza ed un senso di smarrimento che comprendo sia difficile da gestire, ma come le ha detto anche la collega che mi ha preceduto, una tale richiesta d'aiuto va formulata ad uno specifico professionista al quale rivolgersi per un percorso terapeutico.

Rispondere ad una situazione complessa scrivendole due righe su un sito significherebbe banalizzare una sofferenza così profonda. Si dia una possibilità: intraprenda una psicoterapia.

Saluti,

Dr.ssa Valentina Bovio - Psicologa Psicoterapeuta

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio di cuore per avermi risposto...ho già espresso ai miei genitori la volontà di voler intraprendere un percorso di psicoterapia ma purtroppo i miei non accettano questa cosa, tendono a minimizzare affermando che devo solo stare calmo e non farmi prendere dall'ansia e che non sono quel "tipo" di persona che dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo... Per loro dovrei solo studiare e basta: il problema è che è difficile studiare con questi pensieri in testa, mi deconcentrano e arrivano a spossarmi completamente (come oggi...ho dormito molto eppure continuo ad essere stanco e non riesco a studiare nonostante abbia un esame tra meno di 4 giorni...) e giustamente anche il mio rendimento accademico ne risente.
Non potendo ricevere l'aiuto di nessuno, mi sono arrangiato cominciando a tenere un diario per monitorare il mio umore, le mie emozioni ma non sempre funziona...parlare con i miei amici può servire ma non sempre sono disponibili.
Mi piacerebbe davvero guarire ma, vista la situazione, non so come fare.
[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Pecato la contrarietà dei Suoi genitori.
Forse non conoscono il nostro tipo di professione.

Può rivolgersi in autonomia allo sportello Psicologico dell'università,
oppure allo Psicologo del Consultorio.
Ambedue gratuiti e senza impegnativa del medic. di base...

Dott. Brunialti