Uomo confuso o soltanto vigliacco?

Buongiorno, ho da poco compiuto 40 anni e dopo una relazione a distanza durata cinque anni, il mio ormai ex fidanzato ha deciso, quattro mesi fa, di lasciarmi dalla sera alla mattina, senza fornirmi altre spiegazioni se non queste: "Non so più se ti amo", "sono confuso", "devo riflettere, ti chiamo più avanti". La chiusura è stata improvvisa e prima che avvenisse si era creata un po' di tensione tra noi per la vacanza non andata esattamente bene (un forte litigio) e per la mia richiesta che lui sistemasse la casa comprata già da due anni in modo che anch'io potessi andare a trovarlo nella città in cui vive. Va detto, infatti, che nonostante l'età il mio ex vive ancora con la mamma e non ha mai messo piede fuori di casa. Chiedergli di sistemare la sua casa non mi sembrava una richiesta eccessiva dopo una storia di 5 anni a distanza. Chiarisco inoltre che per colpa del suo lavoro (in questi anni è stato sempre lui a venire a trovare me) riuscivamo a vederci al massimo 3 volte al mese e ogni volta per meno di 24 ore. Ecco perché mi sembrava il minimo chiedergli di vederci di più; il mio intento era andargli incontro, alleviargli la fatica di dover ogni volta prendere il treno per venire da me ed essere io invece a farlo andando a trovarlo. Lui ha ammesso di avere difficoltà ad andare via di casa, a mio avviso per colpa di un rapporto non del tutto sano con la mamma (è figlio di genitori separati) che lo considera il suo idolo e lo chiama mai per nome ma sempre "figlio mio" mostrando una malcelata possessività. L'ultima volta che ci siamo visti ormai più di un mese fa per un chiarimento mi ha detto "posso dirti soltanto che in questo momento è finita, e poi perché dobbiamo parlarne adesso, ti ho detto che ti avrei chiamata...". Insomma, confusione su confusione. Ammetto di aver sbagliato ad inseguirlo per quasi due mesi durante i quali ovviamente si è allontanato sempre di più. Forse c'è un'altra donna e non ha il coraggio di dirmelo? Forse è soltanto vigliacco ed immaturo per assumersi la responsabilità di chiudere una storia? Diverse volte parlando al telefono di questa rottura si è messo a piangere e singhiozzare dicendo "ce l'ho con me stesso", palesando quindi senso di colpa. Durante le festività natalizie ha detto invece di provare malinconia e tristezza ripensando a noi due. E poi la frase che mi rimbomba in testa "io non ti dico addio" e un vago " ci sentiamo" in occasione degli auguri per l'ultimo dell'anno. Si tratta soltanto di inutili parole e sensi di colpa perché non vuole assumersi la responsabilità di porre fine alla storia oppure perché soffre nel farlo oppure ancora perché nutre davvero dei dubbi? La madre, con la quale si confida, potrebbe aver avuto un ruolo in tutto questo? E io come dovrei comportarmi? La scelta che ho fatto è sparire, non farmi più sentire, non vedo altrimenti cos'altro potrei fare.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

per quanto doloroso, a me sembra molto chiaro il comportamento di quest'uomo: ha scelto di chiudere la relazione con Lei.

Comprendo che Lei ora abbia il bisogno di spiegare a se stessa le ragioni, le modalità, ecc... ma non possiamo certo sapere che cosa passa per la testa di questa persona, nè se la madre lo abbia esasperato o altro....

La cosa che conta è che Lei abbia fatto la scelta giusta: in situazioni del genere bisogna voltare pagina e andare avanti. Tutte le spiegazioni del caso (che poi non sono altro che ipotesi) a che cosa Le servono? Che cosa potranno modificare?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica