Quanto dura una Terapia

buongiorno,

ho posto una domanda un po' vaga e sicuramente difficile da chiarire.
Al momento sto seguendo una psicoterapia da circa 2 anni per alcune difficoltà che ho nelle relazioni personali, autostima, emozioni.
Spesso però leggo che le psicoterapie mirate, durano qualche mese, massimo un anno.
Personalmente non mi trovo male con la mia terapista, però questo tema della durata mi mette un dubbio.
e se ci fossero approcci più pratici, più impattanti specialmente con il mio caso?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Le terapie brevi come la strategica durano in media una decina di sedute.

Per le cognitivo-comportamentali la media è intorno alle 20 sedute, ma sono considerate sempre terapie brevi.

Le terapie psicodinamiche possono essere brevi oppure più tradizionali, in quest'ultimo caso possono durare molto di più.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Rispondo con un certo ritardo
Noto ancora che la terapia attuale affronta e sviscera diverse tematiche, mai affrontate in maniera così diretta.
Tuttavia non vedo miglioramenti netti e progressivi, e parlare con il terapeuta aumenta non li risolve, anche se li porta a galla

Di chi è la "colpa"?
Del terapeuta?
Della mia rigidezza?
Dei problemi stessi, non facili da risolvere?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Tuttavia non vedo miglioramenti netti e progressivi, e parlare con il terapeuta aumenta non li risolve, anche se li porta a galla"

Gentile Utente,
già in questa dichiarazione trova le risposte; una psicoterapia che non mostra al paziente miglioramenti in tempi ragionevolmente stretti non è efficace, ma non possiamo neppure parlare di efficienza della terapia.

Portare a galla delle problematiche e anche delle cause di un problema non significa risolverlo automaticamente.
Anzi, ci sono situazioni nelle quali è tecnicamente sbagliato portare a galla questioni non necessarie alla terapia.

Inoltre, la psicoterapia non dovrebbe mai aumentare i problemi che il pz. già si trova a dover fronteggiare.

Ma facciamo un passo indietro.
Quali sono gli obiettivi terapeutici fissati?
Qualcuno di questi è stato ad oggi raggiunto?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Diciamo che l'obiettivo era vago e generico, cioè migliorare la qualità delle mie relazioni.
Si è collegato questo problema a diverse cause, quali autostima, difesa, sfiducia, famiglia, logiche contorte, ecc...
Nessuna di queste è stata risolta direi
Il terapeuta dice che ci vuole tempo, e non tutto logico o consecutivo, ma sono ormai 3 anni che ci vediamo...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gli obiettivi terapeutici devono essere sempre percorribili, sensati, raggiungibili in un certo tempo, misurabili.
In che cosa vorrebbe migliorare le relazioni?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ha ricevuto istruzioni precise e dettagliate su cosa fare e non fare nelle situazioni percepite come problematiche?

Oppure ha ricevuto solo interpretazioni, restituzioni e generici incoraggiamenti?
[#7]
dopo
Utente
Utente
Non abbiamo organizzato gli obiettivi il quel senso metodico.
Vorrei poter stringere più relazioni ed avere rapporti soddisfacenti invece che fuggire/evitare e sentirmi sempre isolato e solo.

Non ho ricevuto istruzioni molto dettagliate su comportamenti o situazioni, direi più incoraggiamenti o esortazioni ad aprirmi.

Non so davvero come comportarmi in questa terapia.

Update: sono pienamente convinto della buona fede del terapista. Ho però qualche dubbio che sappia come aiutarmi in maniera concreta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ovviamente dobbiamo dare per scontata la buona fede del terapista. Ma alcune forme di terapia non danno prescrizioni comportamentali precise, preferiscono affidare la riuscita dell'intervento alla sola relazione terapeutica. Quindi incoraggiamenti, accettazione, comprensione ecc.

Tuttavia, nei casi come sembra il suo, cioè in presenza di fuga/evitamento (ansia) i risultati migliori si ottengono prescrivendo esattamente i comportamenti da cui si fugge, in modo graduale e controllato. Si chiama esposizione graduale ed è una delle tecniche usate dai terapeuti sia TCC che strategici.

In mancanza di questo tipo preciso di modificazione comportamentale, è altamente improbabile diventare più spigliati e socievoli solo parlandone.
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dopo
Utente
Utente
Come posso affrontare l'argomento con il terapeuta?
Come posso "constringerlo" ora a farmi una terapia più mirata e più breve ed efficace di quanto non abbia già provato a fare? e se non ne fosse in grado?
Sono io che devo cambiare terapeuta?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Difficile che possa "costringere" (o anche solo convincere) un terapeuta che ha ricevuto una certa formazione a utilizzarne un'altra.

Oltretutto sarebbe paradossale, perché dal suo punto di vista di paziente, sminuirebbe immediatamente un terapeuta che si fosse lasciato "istruire" da lei su come fare a curarla. Magari senza neanche rendersene conto, ma inizerebbe a valutare di meno la capacità del collega. E in tal modo riducendo ulteriormente le possibilità che la terapia abbia successo.

La cosa più semplice sarebbe cercare un altro terapeuta, con cui si trovasse ugualmente bene, ma che utilizzasse un diverso approccio.