Problemi di personalità e autodistruttività

Buongiorno a tutti i gentili professionisti, vi scrivo perché ho già avuto un colloquio con una psicologa per i miei problemi ma ha avuto poca efficienza su di me e non so come gestire il mio problema. Sono un ragazzo che non ha mai avuto problemi sociali nè in famiglia e nè economici, a 15 anni mi sono fidanzato con una ragazza con un sacco di problemi familiari e personali. Io anziché migliorare la sua situazione ho peggiorato la mia e sono caduto in un vortice. L'ho lasciata io perché non mi sentivo più me stesso e il fatto è che per farla stare meglio e risolverle i suoi problemi non ho più dato la minima importanza a me stesso e ho completamente dimenticato questo fattore. Ora ho come un impulso di autodistruttività, come un freno, un blocco. È come se avessi un freno che mi protegge dalle complicazioni della quotidianità ma dall altra mi fa sentire frustrato perché non mi fa sentire me stesso. Ho avuto spessissimo pensieri suicidi ma è come se non ho nemmeno interesse a uccidere un qualcosa che non c'è, un progetto di vita che è inconsistente, è come se provassi piacere nella mia autodistruttività e quindi forse inconsciamente preferisco portare avanti la cosa. Vivo in balia di ogni mia paura, piú so che ho paura di qualcosa più me la accentuo apposta, a volte quando esco dalla mia quotidianità ho (molto raramente) momenti felici, ma che dopo vengono assaliti dalla mia personalità autodistruttiva che li traduce in aspetti di tormento e cronicità assoluta. Questa mia tendenza mi ha anche portato a pensare di essere omosessuale come per autoumiliarmi, così nel momento in cui senza altre possibilità ho accettato di esserlo, mi sono sentito libero e così dal nulla nel momento in cui mi sentivo libero sono tornato a sentirmi attratto nella normalità più tranquilla del sesso opposto. Penso che questa mia tendenza sia proprio nata dal fatto che la mia ex ragazza mi ha fatto dimenticare del mio valore e mi ha fatto abituare a questa situazione. Ora però sono solo ho tanti amici che però si rendono conto della mia situazione stressantissima e mi odiano per come mi autoprovoco questa cosa. Non sento più il senso di libertà di essere me stesso, solo quando bevo alcool e ho paura che comincerò ad avere una tendenza all alcoolismo. È come se più mi impegno ad uscirne più me stesso vuole crearmi prigioni mentali per tornare a essere nulla. tutto ciò che ho scritto sopra non l ho mai detto a nessuno così precisamente tranne che alla mia ex ragazza e più ne parlavo più mi sentivo in questa situazione. È come se ingrassasse questa mia personalità piú le davo importanza, più le dicevo "tu esisti e sei forte". Ora anche stando zitto non riesco ad uscirne però. Desidero un consiglio da voi, anche per capire come affrontare con un (altro) professionista la situazione.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> anziché migliorare la sua situazione ho peggiorato la mia
>>>

Sì, è certamente un presupposto poco conveniente per iniziare qualunque relazione. Si sta insieme per migliorare la situazione di entrambi, non primariamente la propria né quella dell'altro.

Tienine conto per il futuro.

>>> piú so che ho paura di qualcosa più me la accentuo apposta
>>>

Dalle tue parole si capisce che soffri d'ansia. Le sensazioni molto intense, anche se negative, possono dare una specie di dipendenza, di abitudine perversa che induce a perseverare. Perché almeno sono situazioni conosciute e l'ansioso ha paura di ciò che è ignoto/incerto più di qualunque altra cosa.

>>> Questa mia tendenza mi ha anche portato a pensare di essere omosessuale come per autoumiliarmi, così nel momento in cui senza altre possibilità ho accettato di esserlo, mi sono sentito libero e così dal nulla nel momento in cui mi sentivo libero sono tornato a sentirmi attratto nella normalità più tranquilla del sesso opposto
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Bravissimo, davvero. Hai messo in atto spontaneamente una tecnica molto efficace, usata in terapia strategica, per liberarsi dalle ossessioni.

Però a mio avviso avresti bisogno di farti seguire da un terapeuta, che curi particolarmente l'aspetto comportamentale. Potrebbe essere necessario un ciclo breve di sedute per aiutarti a sbloccarti, ma risparmieresti molto tempo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie dell attenzione ma, secondo lei chiedendo delle sedute da uno psicologo, su quali punti potrei focalizzare gli incontri? Su quali aspetti principali?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Basta che esponi al collega i punti problematici, sarà lui a determinare su quali aspetti è più conveniente focalizzarsi.