Vivo nell' ansia

Buongiorno dottori, ho 26 anni e non è la prima volta che scrivo qui, sono in una situazione di immobilismo e solitudine che si protrae da ora mai 4 anni, da quando ho chiuso gli studi e ho iniziato a lavorare, pensavo mi si sarebbe aperto un mondo, grazie al lavoro a contatto con il pubblico invece sono una persona ancora più isolata, complice la stanchezza che avvelena le mie giornate, non quella fisica, ma quella mentale, una sensazione di vuoto e di torpore che si alterna a forti stati ansiosi immotivati, che non hanno un evento scatenante. Sono sempre stato un ragazzo iper sensibile ed emotivo, sempre preoccupato di come appaio, di quello che dico, quello che faccio.. ho sofferto di bullismo in età adolescenziale e questa cosa mi ha segnato parecchio, è cambiato il mio modo di vedere la vita, di vedere le persone.. ho sviluppato degli atteggiamenti eeccessivi, troppa chiusura, troppa timidezza, troppa diffidenza.. dubito di tutti, sono paranoico e vedo nemici un Po ovunque.. Nell' ambiente di lavoro non ho conosciuto gente che mi abbia comunicato qualcosa, sono tutti molto più grandi di me, è mi sento e li sento troppo distanti dal mio mondo.. diciamo pure che preferisco mantenere i rapporti freddi, fuori dal lavoro non conosco nessuno.. Vivo da 7 anni in Emilia Romagna, se tralascio questa parentesi fortunata di lavoro che mi ha permesso di fare molti progetti per il resto la mia vita qui non è mai decollata. La città in cui vivo è molto grande ed è un capoluogo importante, piena di arte, di buon cibo. In tanti anni che sono qua togliendo una ragazza che ho conosciuto nell'università non c è stato più nessuno.. ho avuto sempre poche amicizie in generale ma ora sento che sto male.. faccio una vita ermetica casa lavoro, lavoro casa e non né posso più.. Vivo da solo e la casa è in uno stato pietoso, sono stanco e non ho voglia di occuparsene, da anni non sento più emozioni, solo ansia, vuoto mancanza di fiducia nel futuro.. aggiungo che sono un ragazzo omosessuale e questo mi ha causato molti disagi in passato, adesso sono dichiarato in famiglia ma la cosa non mi aiuta.. non riesco mai a trovare qualcuno che voglia davvero prendermi a cuore, che si affezioni a me.. non ho mai avuto un compagno e ultimamente vuoi per disperazione vuoi per solitudine ho iniziato ad accettare proposte squallide con tipi che incontrò in chat.. tutto ovviamente con le dovute precauzioni. Ho paura di essere entrate in un tunnel senza uscita, prenderei anche dei farmaci se questi mi facessero stare un Po meglio, non voglio più una vita così.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Mi pare che ci siano assolutamente tutti gli estremi per suggerirle caldamente di farsi seguire da uno specialista, se sarà necessario prendere dei farmaci potrà essere deciso solo a fronte di visite di persone.

Questo include naturalmente anche dei colloqui psicologici, perché sembra evidente che le manchino le abilità sociali di base per permetterle di fare una vita normale.

L'ipersensibilità temperamentale (cioè congenita) può avere come effetto quello di far chiudere la persona, di farla stare eccessivamente sulle difensive e diventare per l'appunto paranoica.

Perciò, attraverso la psicoterapia se nel suo caso sarà possibile iniziarne una, potrà imparare a mettere sotto controllo l'ipersensibilità e a non dare più troppo peso a ciò che adesso la preoccupa.

Il fatto che si nasca con un bagaglio genetico (o anche educativo) piuttosto che un altro non vuol dire affatto che non si possa far nulla per cambiarlo, anzi.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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