Paura di essere lesbica

Salve, vi scrivo perché è da tre mesi a questa parte che non vivo più serenamente. Sono sempre stata una ragazza diretta, felice ed estroversa ma con sempre un livello d’ansia molto alto. Mi sono mollata con il mio ragazzo dopo quasi un anno, perché da un giorno all’altro mi è venuta una crisi d’ansia e al solo pensare di stare con lui sentivo un’angoscia assurda. Questo è successo tre mesi fa. Da lì è partito tutto. Ho iniziato a domandarmi come da un giorno all’altro non volessi più vederlo, e da lì ho iniziato a pensare di essere lesbica e attribuire alla rottura questo motivo. Mi sono sempre eccitata con video lesbo o fantasie lesbo per raggiungere l’eccitazione e l’orgasmo perche fare solo l’amore okei mi piaceva ma non raggiungevo il culmine’. Ecco fino a tre mesi fa mi sembrava normale fare queste cose, ma dal momento della rottura ho iniziato a pensare che questi miei comportamenti per eccitarmi fossero e siano un campanello d’allarme che io sia omosessuale. Non ho mai provato attrazione per una donna, ho sempre avuto uomini ma perché per eccitarmi devo fare queste cose? Sono in cura da una psicologa e una psichiatra che mi hanno detto che secondo loro il fatto che io pensi tutto il giorno al fatto di essere lesbica siano dei pensieri ossessivi e intrusivi e che il motivo della mia rottura con il mio ragazzo sia il fatto che sono una persona molto diversa da lui e che mi opprimeva troppo tanto da farmi venire l’ansia che poi è scoppiata da un giorno all’altro (lui mi voleva vedere tutti i giorni, non voleva farmi uscire con le mie amiche che amo per gelosia veramente eccessiva). Diciamo che non mi ha però tranquillizzato l’opinione della psichiatra e dello psicologo. Secondo loro è doc, perché soffro di ansia in generale, ipocondria veramente pesante e compulsioni da tutta la vita (accendere e spegnere interruttore della camera tot numero di volte, prima di andare a dormire devo fare le cose in uno stesso ordine, chiudere la porta e toccarla con tutti e due i piedi ecc..). Per qualche settimana sono riuscita a stare tranquilla, ma ecco che la settimana scorsa sono uscita con un ragazzo, da lì è tornata l’angoscia, non riesco a uscire con ragazzi, quando prima mi piaceva ora ho una sorta di blocco perché la mia testa dice ci vuoi uscire solo per negare la tua omosessualità/cosa ci esci che tanto sei lesbica/tanto se ci vai a letto non godi allo stesso modo delle tue amiche e devi pensare a fantasie omosessuali come hai sempre fatto’. Questa cosa mi sta uccidendo’ dentro, perché non ho mai pensato a me come omosessuale, non ho niente contro gli omosessuali, sono la prima a pensare che non debbano essere discriminati e anzi ho una mentalità molto aperta, ognuno nella vita può amare chi vuole. Ma non voglio esserlo io, perché ho sempre pensato a me come eterosessuale, e da un giorno all’altro mi trovo in dubbio su una cosa che pensavo di avere certezze. Mi sembra di non aver mai avuto eccitazione per gli uomini, e di aver mentito’ a me.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, forse di quel fidanzato non era innamorata, forse lui era troppo.. incastrante, diciamo.. troppi doveri, questo no quello no.. quindi interesse al
mondo delle donne, più libere, più' simili a Lei, meno rompiscatole.. quindi calma.. un uomo rompipalle non fa per Lei, ma neanche per altre donne, perché tante cose sono cambiate, per fortuna.. faccia la pace con se stessa, non c'è niente e nessuno che le debba far fare scelte che non vuole.. Le auguro di incontrare un uomo intelligente, questo ci vuole.. ed è quanto auguro a tutte noi.. Coraggio non si rovini la vita da sola..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, anche se non ti conosco, aggiungerei con cautela il mio parere a quello dei tuoi attuali curanti. Dato tutto ciò che descrivi è facilissimo si tratti di un disturbo ossessivo.

Per cui la domanda diventa: che tipo di cure stai ricevendo? Che cosa ti hanno proposto/suggerito di fare per uscire dal tuo problema di ansia, sia in generale che nello specifico?

Perché non basta la diagnosi, ci vuole anche la cura.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille intanto per le risposte che mi avete dato rapidamente. Ho fiducia in quello che mi avete detto e anche del persorso che sto facendo. Le cure che sto facendo sono una pastiglia alla mattina di daparox (prima 1/4 poi metà poi ora la dose intera) e una volta alla settimana vado dalla mia psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e stiamo affrontando esercizi di mindfulness e altre pratiche (che scusate l’ifnoranza in materia, non ricordo il nome) per cercare di allievare le mie tendenze di controllo e il fatto che rimugino di continuo su cose e il pensare troppo’.
Solo che so benissimo che ci vuole tempo, per curare questo disturbo, ma sapete anche voi molto meglio di me che chi ne soffre non ha pazienza e anche se prova a pensare che ciò che pensa non è la realtà fa fatica a comprendere che è un disturbo e non farsi prendere dall’ansia. Anche oggi dovrei uscire con un ragazzo con cui sono uscita una settimana fa un paio di volte ma mi viene ansia forte come se non riuscissi più anuscire con uomini perché la mia testa dice è solo una copertura, non accetti che sei lesbica’. È veramente difficile, non tanto il fatto che potrei come non potrei esserlo ma questo dubbio che è perenne nella testa. Ho paura di non poter più riprendere la mia vita come prima. Continuo e continuerò la cura mi affido ciecamente dei miei curanti e di voi, sul fatto di insistere e continuare il percorso anche se ora è molto dura. Spero il prima possibile di riacquistare serenità. Ci sono giorni in cui mi sembra di essere normale’ ovvero la solita Giulia da 21 anni altri dove mi sembra di essere stata una bugia per tutta la mia vita. Grazie mille per l’aiuto, consigli e le opinioni a riguardo. Siete stati molto gentili
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> sapete anche voi molto meglio di me che chi ne soffre non ha pazienza e anche se prova a pensare che ciò che pensa non è la realtà fa fatica a comprendere che è un disturbo e non farsi prendere dall’ansia
>>>

Come terapeuta strategico lo so anche troppo bene e infatti qualsiasi cura per le ossessioni non può consistere in suggerimenti tipio "non pensare che ciò che pensi sia la realtà" o peggio ancora "non ci pensare".

Le ossessioni sono la bestia nera dello psicoterapeuta, ma esistono protocolli affidabili in grado di batterle. Ovviamente è richiesta la massima partecipazione da parte del paziente, che altrettanto ovviamente dobbiamo dare per scontata.

Si esce dalle ossessioni non continuando a evitarle o a cercare di sminuirle, ma abituandosi alle sensazioni negative finché non smettono di assalirci. Per questo la terapia paradossale (prescrizione del sintomo) funziona egregiamente con i disturbi d'ansia.

Purtroppo - a mio parere - non tutti i terapeuti cognitivisti la usano e preferiscono un approccio più lineare, che può richiedere tempi un po' più dilatati.

Ne riparli con la sua terapeuta.
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per i consigli dati, ne farò tesoro e parlerò domani con la psicologa come ho fatto con voi. Sono molto aperta con lei non ho problemi a parlare di questo. L’unica cosa che mi continua a turbare che mi crea l’ossessione è il fatto di eccitarmi solamente con fantasie omosessuali, o comunque non ho mai fantasticato su miei fidanzati. Non riesco come le mie amiche a trarre piacere dal rapporto pensando a quel momento a quell’istante, la mia mente vaga invece. E il fatto di non avere diciamo fantasie etero mi turba molto, ed è proprio questo che crea l’ossessione perché penso, se faccio così allora sono lesbica. Prima mi sembrava tanto normale e non avevo mai preso in considerazione questo mio comportamento, ora invece che ci ho pensato da un giorno all’altro sono diventata apatica verso l’altro sesso. È questo che dopo la rottura mi ha fatto nascere questa ossessione. L’ho detto anche alla psicologa ma ovviamente come è giusto che sia non mi ha detto quale sia il mio orientamento ma che prima vanno fatte passare queste fisse’. Poi da quando ci penso è come se mi mettessi alla prova con tutte le ragazze che vedo per strada o sui social e sento come una pulsione al basso linguine che sembra o eccitamento o comunque si qualcosa che può sembrare una pulsione, Ma prima non mi era mai capitato, non guardavo ragazze o comunque non le guardavo e provavo questo, come possiamo chiamarlo, stimolo?
Intanto grazie per l’ascolto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il mettersi alla prova è molto tipico delle ossessioni, specie quelle a tema omosessuale.

Concordo pienamente con la psicologa: non ha senso tentare di stabilire l'orientamento sessuale in presenza di forte ansia. Quindi prima andrebbe risolta quella.

Tieni presente che alla tua età è abbastanza comune avere qualche tipo di fantasia omosessuale.

Puoi leggere questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html

e il mio libro, "I miti del sesso", che tratta diffusamente il problema di cui stiamo parlando.

Nel frattempo dovresti abbandonare completamente i tentativi di metterti alla prova, che alimentano l'ansia.
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