Ansia per nuovo lavoro

Buongiorno, dopo un lungo periodo di disoccupazione ho finalmente trovato un impiego. Si tratta di un lavoro che non mi piace, ma per il quale ho fatto appositamente un corso di formazione. Prima facevo l’impiegata, dopo la chiusura dell’azienda mi ritrovo a 40 anni disoccupata con tutte le difficoltà della situazione economica attuale, così decido di fare un corso come assistente alla poltrona, figura spesso ricercata negli annunci. Terminato il corso trovo lavoro, mi sembra quasi impossibile. Ma ahimè incominciano gli attacchi di ansia, mi sveglio la notte, non mi sento capace, non è un lavoro che mi piace, andare a lavoro ogni mattina è una tortura. Il continuo paragone con quello che facevo prima mi rende impossibile apprezzare quello che faccio adesso. Spesso penso che se mi lasciassero a casa avrei risolto tutti i miei problemi. Eppure ho bisogno di lavorare non vorrei trovarmi nuovamente nella condizione di disoccupata, con le ansie e le paure di quel periodo. Ma non posso pensare di vivere in questo costante stato di ansia. Di base ho un forte senso di insicurezza e mancanza di autostima, che rende difficile affrontare ogni cambiamento, ma a volte penso che non sia possibile imporci di fare qualcosa per la quale non ci sentiamo portati.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La direzione da prendere sembrerebbe semplice, ma evidentemente per lei non dev'essere così scontata.

Se il lavoro attuale non le piace ma ha bisogno di lavorare, continui a cercare e nel frattempo mantenga il posto che ha adesso. Appena avrà trovato qualcosa che meglio si confà alle sue aspettative, potrà fare il passaggio.

>>> a volte penso che non sia possibile imporci di fare qualcosa per la quale non ci sentiamo portati
>>>

Probabilmente però non lo crede davvero, altrimenti non avrebbe avuto senso consultarci.

L'insicurezza e l'autostima possono rendere difficile e sgraditi i cambiamenti, ma fatto sta che la vita lavorativa di ognuno è fatta di tappe e di cambiamenti. Per arrivare in cima - o anche a un livello accettabile - è spesso necessario cambiare diverse volte.

Oggi questo è più vero che un tempo, ricorderà il vecchio mito del posto fisso. Ecco, oggi siamo all'estremo opposto. La mobilità lavorativa è la norma ed è richiesta una forte capacità di adattarsi al cambiamento.

Credo che prima riuscirà ad accettare tale fatto, meglio potrà cavarsela ora e in futuro. Se da sola non riesce, esiste sempre la possibilità di ricorrere a uno psicologo per dei consulti.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Buonasera, grazie per il suo intervento. Si certo razionalmente penso che la soluzione sia cercare un altro posto di lavoro, ma concretamente mi sento chiusa in gabbia senza possibilità di cambiare(il lavoro che non c’e, sono una donna di 40 anni), e questo sentirmi senza possibilità mi crea ulteriore ansia, insomma un circolo vizioso.
Vero la capacità di adattamento, l’evoluzone dell’individuo. Ma chi non ha questa qualità? Non riesce a sopravvivere.
Seguirò il suo consiglio per un percorso con uno specialista.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La distanza che lei stessa riconosce fra razionalità (sapere qual è la cosa migliore da fare) e le sensazioni (non c'è lavoro, ho 40 anni ecc.) e proprio ciò che indica la mancanza della capacità di adattamento che le serve.

Darwin, che formulò la teoria dell'evoluzione delle specie, la sintetizzò in questo modo: la specie che sopravvive più a lungo è quella capace di adattarsi meglio.

Vale allo stesso modo per l'individuo.

Adattabilità = vivere meglio e più a lungo.

Adattarsi non significa accettare passivamente la realtà, ma capire come funziona per volgerla a proprio vantaggio.
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