Di disturbo ossessivo compulsivo

Salve, dottori. Sono un ragazzo di 18 anni, che soffre da, diciamo sempre, di disturbo ossessivo compulsivo. Inizialmente le mie ossessioni erano caratterizzate esclusivamente dalla paura per le malattie, nient'altro (a parte controllare ripetutamente il gas la sera, ma diciamo che non era una paura vera e propria che avevo), e sarebbero rimaste tali se non fosse accaduto un evento un anno fa. Purtroppo alcune volte avevo l'abitudine che quando discutevo forte con mia madre (che vivo solo con lei e mia sorella, essendo separata), di rado, per la rabbia cominciavo a rompere qualcosa che mi capitava a tiro (tuttavia non mi definivo come uscire fuori di testa, siccome le cose che rompevo erano oggetti da buttare o che non mi servivano più, difatti se mi capitava a tiro qualcosa a cui tenevo, non facevo niente). Tuttavia, un anno fa, in una discussione del genere (che non succedeva più da un anno circa), cominciai a tirare il tessuto della maglia del pigiama che avevo indosso (anche quello un pigiama che era da buttare siccome mi andava piccolo e lo tenevo da molti anni), e, seppur questi eventi succedevano di rado nelle discussioni, anche mentre lo facevo, mi sentivo lucidissimo e pienamente consapevole che non avrei fatto male a nessuno. Quella volta, però, mia madre mi chiese se la volessi picchiare. Da quel momento mi cadde il mondo addosso, la mia rabbia svanì nel nulla da un tratto all'altro e cercai di farle capire che era solo uno sfogo di rabbia, e che non volevo fare nulla. Da quando mia madre mi chiese ciò, però, mi sentii depresso per oltre un mese, e cominciai ad aver paura di litigare con mia madre perché avevo costantemente paura di perdere il controllo e fare qualcosa di molto aggressivo, e non riuscivo più a tornare come prima. Mi sentivo molto male, sviluppai un disturbo ossessivo compulsivo anche verso le ossessioni violente. Ho scoperto anche che mia madre da piccola assisteva alle violenze di suo padre, che era un tipo violento, e, nella mia mente, ho pensato che sia stato questo che abbia potuto danneggiare la visione di mia madre verso gli uomini. Da quel momento ho costantemente paura di uscire fuori di testa, e se prima, quando capitava qualche discussione con mia madre, mi sentivo lucido, adesso è come se mi sentissi di poter fare qualcosa di male da un momento all'altro... so bene che il fatto di distruggere qualcosa, pur se si tratta di vecchi oggetti, è un comportamento da migliorare, ma il punto è che non ho mai pensato di fare del male a qualcuno, e adesso sto mettendo in dubbio anche questo. Esiste in psicologia il bisogno di distruggere qualcosa durante la rabbia, ma che si è totalmente innocui? Per caso la violenza potrebbe essere ereditaria?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei dichiara di soffrire di DOC da sempre; chi ha formulato questa diagnosi? e, soprattutto, è in terapia per curare questo disturbo?

Inoltre, aggiunge: "Da quel momento ho costantemente paura di uscire fuori di testa". Nelle persone ansiose che già si pongono il dubbio, questo non accade mai, ma non significa che Lei non abbia bisogno di cure per l'ansia.

Lei chiede: "Esiste in psicologia il bisogno di distruggere qualcosa durante la rabbia, ma che si è totalmente innocui?"

Esiste in chiunque, nel senso che la rabbia è benzina che uno può utilizzare per distruggere o per costruire. La prima è più primitiva (come fanno i bambini), la seconda è decisamente più evoluta. In una psicoterapia, ad esempio, il pz. comprende che cosa fa davvero scattare la rabbia (che spesso non è la circostanza in sè, quanto il significato che ha per quella persona).

Infine, Lei chiede: "Per caso la violenza potrebbe essere ereditaria?" Non proprio come si trasmette un gene per cui ho il colore degli occhi di uno dei genitori o la forma dei capelli, ma se una persona assiste alla violenza (che è una forma di violenza comunque) sarà vittima e probabilmente apprenderà che quella è una modalità del tutto normale di relazionarsi con il mondo. Ovviamente è possibile spezzare questo circolo vizioso, ad esempio in psicoterapia.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
In realtà non sono mai andato da uno psicologo, e trovo anche giusto che per affermare di avere un disturbo c'è bisogno di una diagnosi. Tuttavia, sin da piccolo, ogni volta che avevo una qualunque preoccupazione sentivo il bisogno di mettere in atto certe azioni (come allineare bene le scarpe accanto al letto, contare finendo il conteggio con numeri sempre pari, etc), fino ad allora tuttavia pensavo fosse una cosa del mio carattere. Pur crescendo, quando le preoccupazioni cominciavano a presentarsi sulle malattie, e dovevo mettere in atto questi strani rituali, ho sempre pensato fosse una mia caratteristica alquanto strana. Tuttavia, scoprii l'esistenza di questo disturbo quando cominciai ad aver paure di uscire fuori di testa. Su internet cominciai a cercare quali fossero i vari casi in cui una persona potesse aggredire ad un'altra, e ad un certo punto spuntarono le ossessioni aggressive, ed approfondendo l'argomento scoprii la denominazione del disturbo ossessivo compulsivo, la quale successivamente cercai cosa fosse sul web, e corrispondeva diciamo perfettamente a tutto quello che io facevo.
Come dice lei, certe volte mi sembra di dare troppa importanza a qualcosa che gli altri la considererebbero di secondo luogo, e penso sia per questi motivi.
Nella mia famiglia nessuno era violento, sono cresciuto diciamo solo con la figura materna essendo che i miei genitori erano separati, ma rimasti in buoni rapporti (separati non per cause di violenza).

La ringrazio per risposto a tutti i miei dubbi.