Ansia sociale

salve credo di avere una forma di ansia sociale ormai cronica visto che me la porto dietro da piu di 50 anni.
ho provato a fare delle psicoterapie ma non sono riuscito ad ottenere grossi risultati.
considerando che il mio problema credo nasca dal rapporto coi miei genitori gia dall'infanzia i quali erano molto ansiosi in casa nostra non veniva mai nessuno erano quasi evitanti dico quasi perchè poi facevano un'attività di commercio per cui stavano comunque in mezzo alla gente ma nella loro intimità non entrava mai nessuno.
nostro padre era cosi rigido che creava una forte tensione durante i pasti al punto che noi bambini io e i miei fratelli ci veniva da ridere per la tensione creatasi ma non potevamo perchè lui si arrabbiava e bestemmiava e quindi dovevamo sforzarci di non ridere.
ricordo che quando da ragazzo stavo in compagnia di mio padre e incontravamo una bella ragazza io stavo attento a non guardarla per l'imbarazzo che provavo se lui avesse scoperto che potesse interessarmi.
in pratica nostro padre è come se ci avesse castrato le emozioni, provare emozioni per lui era sbagliato forse ne aveva paura non lo so, non è che ci dicesse in modo chiaro di non fare certe cose ma lo lasciava percepire dal suo modo di fare, di discutere di arrabbiarsi con nostra madre, il clima era un clima di tensione continua poi lui litigava coi vicini creando delle scenate esagerate e allo stesso tempo una forte paura in noi piccoli inoltre non mi dava mai soldi e io mi vergognavo di chiederli perchè sapevo che lui non era daccordo e quindi rinunciavo a tante cose che un ragazzino dovrebbe avere.
mai una gita scolastica mai al cinema solo se mi portava lui qualche volta in pratica tutto quello che non era indispensabile non ci veniva concesso.
alla luce di tutto cio vorrei capire quale metodo di psicoterapia sia migliore per me per risolvere la cosa, ho gia provato con la cognitivo comportamentale senza ottenere grossi risultati dopo circa 10 sedute ho rinunciato.
spero qualcuno mi risponderà.
buon lavoro
[#1]
Dr.ssa Sara Pontecorvo Psicologo 7 3
Gentilissimo,
Ho letto con interesse la sua situazione. Mi sento di dirle in tutta onestà che purtroppo 10 sedute non sono poi molte a prescindere dal tipo di terapia che si decide di intraprendere, forse le era stato detto che avrebbe avuto una riduzione del sintomo nell'immediato?

Ne parla però come di un sintomo radicato, che trova le sue orgini nella sua giovinezza, forse potrebbe esserle utile un approccio più profondo, una psicoterapia che la aiuti a comprendere meglio il sintomo all'interno della sua personalità e della sua storia di vita. Ci sono notevoli approcci che lavorano in profondità, primo fra tutti quello psicoanalitico e affini, ma credo che l'importante sia anche trovare la persona adeguata a lei con cui poter avviare un percorso che la aiuti gradualmente a ritrovare il benessere.
Ogni percorso di psicoterapia ovviamente richiede tempo e anche un investimento emotivo importante. Sta a lei decidere se provare ad intraprendere questo viaggio.

Spero di essere stata utile.
Cordiali saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie per avermi risposto comunque ha ragione è un problema che mi porto dietro dalle scuole elementari quindi da circa 50 anni. mi ero rivolto a un psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale perchè in rete ovunque si dice che è la terapia che funziona di piu e in breve tempo. nessuno mi aveva detto che in 10 sedute avrei risolto il tutto ma dopo 10 sedute avrei comunque dovuto notare un certo miglioramento o quantomeno avvertire che era la strada giusta quella intrapresa mentre invece l'unica sensazione che avvertivo era noia e la sensazione che stavo perdendo del tempo nel cercare di cambiare i pensieri automatici. cercare di vedere le cose sotto un altra prospettiva sono tecniche che ho sempre usato da solo ma non risolvono il problema completamente. come dicevo il mio problema è la metavergogna ossia la paura che emerga il sintomo di cui mi vergogno che sarebbe il tremore della voce delle mani delle gambe in ogni occasione che faccia qualcosa in presenza di altri. fare un analisi che duri anni la psicoanalisi sinceramente non mi entusiasma anzi mi scoraggia del tutto avevo chiesto il vostro aiuto per sapere se in questi casi si potrebbe usare una terapia diversa tipo la strategica breve oppure la sistemica e quant'altro visto che la cognitivo-comportamentale con me non da i risultati sperati. quindi se ho capito bene la sua opinione sarebbe che essendo molto radicato il problema la soluzione sarebbe la psicoanalisi evitando terapie che cercano di risolvere direttamente il tutto senza indagare nel passato
[#3]
Dr.ssa Sara Pontecorvo Psicologo 7 3
Buongiorno,
comprendo la sua posizione di sofferenza e del voler stare meglio il più velocemente possibile.

Lei resta libero di provare ogni approccio che desidera se lo sente più consono per sé. Negli approcci che mi ha nominato c'è sicuramente un aspetto di libero dialogo. A lei potrebbe interessare? Quello che ritengo importante comunque è il trovarsi bene con il curante, costruire un rapporto di fiducia e avere una buona motivazione rispetto al percorso.

Credo che una buona base per lavorare bene sia la motivazione altrimenti potrebbe rimbalzare da una terapia all'altra o abbandonare precocemente perché se non ottiene subito dei risultati questo la renderebbe sfiduciato. Una buona motivazione le consentirebbe di andare avanti anche quando il risultato non è immediato.


Un grosso augurio.

Cordiali saluti.
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