Ansia e disturbi dell'alimentazione

Salve.
Mi chiamo Marika, ho 26 anni e sono una studentessa universitaria.

Anni fa soffrivo di ansia e attacchi di panico e ora sembrano ritornati.

Faccio una vita sedentaria, non faccio sport e non lavoro.
L'unica cosa che faccio è studiare e uscire una o due volte alla settimana con il mio ragazzo.

Il problema è che da quando hanno chiuso l'università per il covid sto sempre a casa e, non facendo movimento, non ho quasi mai fame e per questo motivo mangio poco.
Quando andavo all'università mangiavo tranquillamente e non avevo l'ansia.
Ho il terrore di mangiare insieme agli altri per la paura di essere giudicata (cosa che è successa anche ieri quando sono andata a un compleanno).
Mangio poco anche perché, quando sono fuori casa, ho paura di strozzarmi, invece quando sono a casa da sola mangio tranquillamente senza problemi.
Il fatto è che le persone che ho intorno (familiari, il mio ragazzo e familiari del mio ragazzo) mi mettono ansia per questa cosa giudicandomi e mettendomi pressione perché non mangio quando, in realtà, ogni volta che mi trovo da sola a casa riesco a mangiare tranquillamente.
Proprio per questo motivo è un periodo che ho evitato di andare nei ristoranti e a mangiare a casa degli altri (tranne ieri) perché mi sento proprio un nodo in gola per l'ansia che mi mettono.

Inoltre ogni volta che esco di casa mi prende sempre l'ansia (non riesco a respirare, ho un nodo alla gola, palpitazioni, eccessiva sudorazione, ecc.
). Più che altro ho sempre questo nodo in gola che mi rende impossibile respirare.
Non riesco a camminare (per questo nodo in gola) e faccio davvero fatica a farlo.
Non posso andarmi a fare una passeggiata in montagna o al mare per questo motivo.
Ho paura di sentirmi male perché ogni volta che provo a fare qualcosa non riesco a respirare.

Prima di iscrivermi all'università, circa 2 anni fa, ho sempre avuto questi problemi sia di ansia che di disturbi alimentari, poi dopo un periodo mi sono passati e sono riuscita a vivere la mia vita tranquilla, ma ora pare che siano ritornati.

Da un po' di settimane mi sono presi anche forti mal di testa, male alle gambe e alle braccia e sono andata da un dottore che mi ha prescritto delle analisi.

Infine, non so se è un fattore determinante, ma fino a circa 7-8 anni fa pesavo quasi 90 kili e l'anno successivo sono riuscita a perdere quasi 40 kili in pochi mesi (mangiando poco, senza fare palestra).
Ora peso poco più di 50 kili.

Il mio fidanzato ha minacciato di lasciarmi perché è la seconda volta da quando stiamo insieme (stiamo insieme da 5 anni) che mi prendono questi attacchi di panico e quest'ansia.

Vorrei solo vivere la mia vita tranquilla come una ragazza normale della mia età.
Andarmi a fare una passeggiata, uscire, mangiare in un ristorante o cose del genere.
Ma, a quanto pare, questa cosa pare sia impossibile se è la seconda volta che mi prendono.

Vi prego aiutatemi.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

Attacchi di panico e ansia sono tornati, ci dice, dopo due anni.
È la seconda volta forse perché la prima non sono stati curati a dovere.
Ha semplicemente atteso che passassero?
Oppure ha effettuato qualche terapia? Farmacologica, psicoterapia o altro?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa,
Purtroppo ho atteso che passassero poiché non ho disponibilità economiche tali da poter permettermi una psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

Anche presso l’Azienda Sanitaria è possibile incontrare validi professionisti
Psicologi Psicoterapeuti e Psichiatri.
Fortunatamente la possibilità di curarsi in Italia c’è per tutti.
Però bisogna decidere di affidarsi,
e già questo è un passo avanti importante ma non sempre facile.
Noi qui auspichiamo che il Consulto online rappresenti un gradino di avvicinamento ad una diagnosi in presenza.
Lei ne ha l’intenzione?

Dott. Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa,
Non ne avevo idea. Allora prenderò in considerazione ciò che mi ha detto e farmi seguire da uno/a psicoterapeuta presso l'Azienda Sanitaria.
La ringrazio per l'aiuto.
Cordiali saluti
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Prego.

Presso l’Azienda Sanitaria per accedere all’Unita’ di Psicologia o ai Centri per i disturbi del comportamento alimentare (di cui allego i dettagli nel linkato in coda, in considerazione dei vari problemi nel mangiare con altri)
occorre l'impegnativa del medico di base.
Per il Consultorio invece l’accesso è libero con appuntamento.
Le consiglio di non temporeggiare.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html .

Se ritiene,
ci tenga al corrente.
Dott. Brunialti

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