Solitudine e attacchi di panico

Gentili Dottori ho 59 anni e da sempre ho sofferto di attacchi di panico a seguito di diversi traumi subiti da bambina.
Sono figlia unica, divorziata perche' non riuscivo ad avere rapporti, anche se ho un figlio, concepito per miracolo e nato con cesareo.
Il mio ex marito ci ha abbandonati 10 anni fa senza piu nessun aiuto economico... Nell'ultimo anno ho perso prima mio padre e poi mia madre...mi sono sentita pers aall'improvviso.
Ho perso una persona che frequentavo e dalla quale ricevevo amicizia e almeno un po' di affetto.
Lavoro per questa persona, ma lui ha tagliato ogni possibilità di rapporti extralavorativi, privandomi quando proprio ne avevo piu bisogno, del suo appoggio perchè estramamente egocentrico Quando stai male spariscono tutti... non sono stata fortunata... ho sempre dato tanto agli altri e in poco tempo sono spariti tutti.
Mio figlio mi odia perche mi vede fragile, debole e in questo stato pietoso.
Fa violenza verbale, mi dice che vuole tagliare tutti i ponti con me, mi dice che non mi sopporta piu... Questa cosa non fa che peggiorare la mia paura di essere sola.
Non riesco a prendere decisioni, non so dove andare ad abitare perche non mi sento a casa in nessun posto.
Sto male, ho attacchi di panico e si e' acuita la mia ipocondria.
Non so con chi parlare, non so cosa fare, aiutatemi vi prego
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
non ci dice molto di sé; per esempio a che età si è sposata, quanto tempo è durato il matrimonio e per quale ragione non poteva avere rapporti.
Per questo problema si sarà fatta curare, immagino.
Dopo il divorzio è tornata a vivere coi genitori?
Riesce a sentire e comunicare, in genere, le sue emozioni?
Ci parli un po' più diffusamente di sé, e renderà più facile aiutarla.
Auguri, e intanto coraggio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta Dottoressa.IL problema è che faccio fatica a parlare di me ..sono confusa e terrorizzata ,non riesco ad affrontare i problemi che la vita ci pone davanti. Mi rendo conto di stare male e questo mi fa soffrire , non riesco a vedere una via d'uscita. Sono in depressione, in un tunnel senza fine. Quando ero piccola a 4 anni ho assistito ad un rapporto sessuale non desiderato e poi non so cosa sia successo..Ho rimosso tutto..A 22 anni mi sono sposata sperando che con mio marito fossi riuscita a superare il problema..Ma non e' successo..ho chiesto la deflorazione chirurgica ma neanche quello e' bastato a tranquillizzarmi.. Non e' l'unico trauma che subii cmq..ci sono stati vari episodi che hanno complicato la situazione..Uno di questi, una visita per verificare il mio sviluppo (ho avuto un blocco della crescita per 2 anni), dove mi hanno immobilizzato e visitato anche le parti intime..Insomma ,al di la di questo problema con il quale ho fatto ormai pace da molto tempo, e' che ho sempre sofferto di attacchi di panico ..prendo il lorans da almeno 40 anni (1,5 mg la sera.. ma in questo periodo anche di giorno ne ho bisogno a volte). Nei miei genitori vedevo la soluzione ai miei problemi, erano i miei punti di riferimento, In 1 anno li ho persi entrambi .Inoltre come scritto nel mio primo messaggio , c'era una persona che mi stava vicino per amicizia e per affetto, ma negli ultimi anni si e' stancato perche io,essendo figlia unica, vivevo i problemi dei miei genitori ormai molto anziani. Ero completamente assorbita da liste di medicinali, visite, e anche tutto quello a cui si dovevo star dietro quando ormai loro non erano capaci piu' Questa persona voleva essere sempre al centro della mia attenzione, ma io non riuscivo a dargli quello che chiedeva..non ha compreso che stavo iniziando ad andare giu'..E' morto mio padre ed e' rimasta mia madre con l' Alzheimer. Mi sono trasferita a casa dei miei, le sono stata vicina . Nel frattempo continuavo a lavorare da casa per 8 ore al giorno al telefono .Piu' volte li avevo implorati di concedermi di assumere qualcuno che mi aiutasse ma non ne volevano sentire parlare..il loro egoismo a volte glielo ricordavo... Comunque ho resistito per circa 1 anno, poi stavo per perdere il lavoro e l'ho ricoveraata in una RSA. Lì sono iniziati i sensi di colpa ..dopo soli 3 mesi mia madre e' deceduta. Sono crollata ..Io con gia tutti i miei problemi, mi sono ritrovata sola con un figlio che non accetta la mia fragilita', che arriva ad aggredirmi verbalmente e mi spinge a fare cose per le quali io magari non sono pronta, tipo affittare la mia casa , vendere quella dei miei, trovando i potenziali compratori in pochissimo tempo che adesso mi fanno pressione per velocizzare la cosa. Do retta a mio filglio perche minaccia di sparire dalla mia vita se non faccio le cose pensando al suo futuro . Mi fa sentire umiliata perche sono cosciente che non riesco a mettere la forza per farmi vedere autorevole e credibile Cosi sono crollata ..sto in un punto di non ritorno , mi sembra di impazzire . Ieri sera , ho piu' volte scritto AIUTO o SOS sulla ricerca di Google , fino ache non ho visto il vostro sito .E così ho scritto, cercando una mano tesa.. Perdonatemi se ho scritto di getto e molte cose magari non sono riuscita a spiegarle meglio ..
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
adesso la sua situazione è più chiara.
La prima cosa, con un doppio lutto così vicino, sarebbe accettare di mettersi tranquilla per ALMENO sei mesi, senza pensare ad affittare, comprare o vendere proprio nulla.
Immagino che suo figlio sia maggiorenne.
Anche il figlio più amato non può pretendere che la madre gestisca i propri beni "pensando al suo futuro", come lei scrive: al futuro dei figlioli abbiamo pensato quando li abbiamo allevati, nutriti e fatti studiare. Qui finisce l'obbligo e semmai comincia una solidarietà tra adulti. Lei per prima dimostra che i genitori si aiutano, non si tartassano di richieste, minacce e offese.
Quali che siano le sue debolezze di carattere, nessuno ha il diritto di approfittarne, né amici narcisisti, né figli manipolatori. Porre un argine a suo figlio è poi suo compito anche come madre: vuole formare un uomo per bene o un profittatore?
Capisco che tutto questo non è facile, ma si affidi ad un bravo psicologo: ne trova alle ASL, al Consultorio, al Centro di Salute Mentale e naturalmente nel privato.
Scelga una persona che le faccia totalmente da guida in questi mesi di confusione e sofferenza, anche per quanto riguarda i farmaci: l'uso protratto delle benzodiazepine andrebbe valutato con uno specialista, neurologo o psichiatra.
Non resti sola ed esposta al dolore.
Le auguro di riuscire a trovare subito la forza di muoversi per il meglio.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa, la ringrazio, seppur in ritardo(non entravo nel sito per evitare l'eventuale paura di non vedere una risposta..sono messa cosi, mi sento molto sola e persa)Invece con sollievo ho trovato il suo messaggio e solo a pensare che qualcuno possa avermi dato un consiglio, mi fa sperare un po di piu nel prossimo. Seguiro' i suoi preziosi consigli e mi affidero' ad uno specialista che mi aiuti a riportare o direi meglio a portare un po' di serenità nella ma vita . Grazie di cuore.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Prego, cara utente. Ci tenga al corrente; i miei colleghi ed io cercheremo di offrirle sempre il nostro appoggio.
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