Perché ho un fastidio insopportabile se so che la mia ragazza fuma?

La mia ragazza ha fumato in adolescenza, la classica sigaretta del sabato sera, per poi arrivare a diventare una fumatrice che acquista pacchetti nel primo anno di università.
L'anno successivo ci siamo messi insieme (dopo essere stati amici di lunga data) e da lì, un po' conoscendo il fastidio che provo per il fumo e tutto quello che vi si collega, un po' perché lei stessa voleva smettere, ha detto definitivamente addio alle sigarette.
Da quel momento sono passati due anni e mezzo e non l'ho mai più vista fumare una sigaretta, fino alla settimana scorsa in cui ho visto un video (mostratomi da lei stessa) in cui fumava un iqos di una amica.
Mi è crollato il mondo addosso: non capivo perché non lo sapessi e sopratutto perché lo facesse.
A queste mie domande lei mi risponde che non credeva fosse importante sapere che fuma "una volta ogni tanto", "quando bevo un bicchiere in più" e perché il "sapore mi piace" e sopratutto che era una sola sigaretta una tantum e che stavo esagerando.
Mi ha risposto che è ben consapevole dei rischi e proprio per questo non è una fumatrice ma una "una ragazza di 23 anni che ogni tanto fuma una sigaretta per il puro gusto di farlo".
A me queste risposte hanno gettato ancora di più nello sconforto e alle mie domande riguardanti da quanto tempo durasse questa situazione, se in verità dai tre anni che stiamo insieme non avesse smesso ha iniziato a rispondere stizzita sentendosi giudicata.
Da quel momento non passa giorno in cui non ci penso e dopo il mio primo approccio aggressivo, ho provato a parlare con il cuore in mano dicendole che non fuma per piacere ma perché tutte le sue amiche lo fanno e chiedendole di pensare seriamente di smettere (ma che la decisione sia sua e non dovuta ad una mia richiesta).
Lei in questo contesto non ha avuto reazioni brusche, mi ha ascoltato e mi ha detto che ci penserà anche se non mi è sembrata convinta al massimo.
Ha anche ammesso che se le sue amiche non fumassero l'idea di una sigaretta non ci sarebbe proprio (anche questa risposta mi ha preoccupato).
Ad ogni modo da questo ultima discussione sono passati pochi giorni ma non riesco ancora a non avere fastidio e a non pensare a questa situazione.
Devo essere paziente e sperare mi abbia ascoltato, ma se non lo fa?
Perché ho così fastidio in tutto questo?
Perché ho sentito crollare tutto?
[#1]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
è difficile trovare IL motivo per il quale lei prova questo fastidio.

È lei che potrebbe dirlo a noi, e non noi a lei.

Di motivi potrebbero essercene tanti, plausibili e direi anche alquanto giustificati...

- Fumare fa male alla salute
- L'ha scoperto da un video e non dalle parole della sua ragazza (non capisco se la sua ragazza le ha mostrato il video per dirle che fuma o per altro motivo, un suo chiarimento aiuterebbe a comprendere)
- Teme che la sua ragazza lo faccia più per imitazione che per sua intenzione (una presunta forma di debolezza, di dipendenza da altri dopotutto)

Difficile sapere cosa prova lei di preciso... Specie perché non conosciamo il rapporto che ha con la sua ragazza e i dettagli che lo caratterizzano...

Sicuramente, sapere che la propria ragazza ha ripreso, in una qualche forma, a fumare... Non fa piacere...

Non mi preoccuperei della sua preoccupazione, direi comprensibile. Come la sua arrabbiatura quando l'ha scoperto...

Ma si, l'aggressività e la durezza sono metodi persuasivi dalla scarsa efficacia...
Per cui provare a farla smettere "obbligandola a", deve esserne sicuro, è l'unico mezzo che di sicuro non funziona...

... Come non funziona essere oppressivi

La manifestazione d'amore più forte è quello che non passa dalle parole, ma dai gesti e dal comprendere ed esserci... Nel rispetto dell'altro e dei suoi tempi...
Non si nutre d'accuse, l'amore, ma del capirsi in silenzio...

Spero di aver aiutato nella comprensione, senza pretesa di averlo fatto completamente

Se vuole ci dica di più
Cari saluti

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio per la risposta, proverò ad aggiungere elementi per darle un quadro più chiaro.
Il fastidio, chiamiamolo così, nasce da una serie di motivazioni. Prima su tutte la repulsione verso il gesto e tutto il contorno che vi è dietro. Dunque vedere la persona che amo farlo di certo non mi rende felice. La paura più grande però, come ha detto lei, è vedere la debolezza di una persona a cui tengo, che per spirito di emulazione ( sono quasi sicuro che sia solo e unicamente per questo), cada così facilmente in un mondo così odioso e che lei stessa pochi hanno prima aveva ripudiato.

L'altro dolore arriva dalle risposte, per lo meno iniziali, una volta che le ho posto il problema. Lo ha minimizzato, ha detto che lei non fuma e non vuole farlo e che questo non lo considera fumare. Ha aggiunto infine che ad ogni modo essendo io un ragazzo (23 anni) come lei non dovrei porre proprio questi problemi come fossi suo padre. Come già detto precedentemente questa è stata la reazione a caldo e forse di autodifesa ( mi ripeteva che non voleva sentirsi sbagliata e giudicata), la reazione successiva al mio approccio più sereno è stato più d'ascolto.

Il video che mi è stato mostrato aveva un altro scopo e un altro contenuto ma all'interno di questo video c'era lei che fumava questa IQOS di un'amica. Lei mi ha detto che proprio perché lo riteneva una cosa non grave me lo ha fatto vedere con tranquillità ( io su questo nutro dubbi conoscendomi sapeva delle mie reazioni, forse sperava in una mia accettazione?)

Ad ogni modo il succo del discorso sta in questo: dopo l'ultimo colloquio lei sembrava sul piano dell'ascolto ma nonostante questo io continuo ad essere preoccupato ed ogni giorno spero non stia fumando pensando alle mie parole. La mia domanda è cosa fare adesso: darle un po' di tempo ( qualche mese) per poi sapere cosa ha pensato e cosa ha fatto dopo i nostri discorsi o continuare a manifestarle queste mie paure e fastidi con il rischio però di ottenere un effetto contrario. Io come maggiore scopo ho quello di aiutarla e di farle rendere conto che tutto questo proviene solo da debolezze che con l'aiuto di chi le sta accanto possono essere superate e che la scusa del piacere di fumare non è realistica. Ma devo anche essere onesto con me stesso l'idea che avevo di lei contemplava un mio stesso pensiero su questo argomento e la conclusione col fumo concomitante all'inizio della nostra relazioni mi fece pensare proprio questo.

Negli ultimi mesi abbiamo avuto delle difficoltà di coppia, non vorrei che possa esserci un collegamento tra questo e l'avvicinamento al fumo. Di questo non posso esserne certo, perché alle mie domande su tempistiche e frequenza non volle rispondere dicendo che dovevo fidarmi di lei è che era una tantum. Inutile dire che anche questa risposta mi ha creato confusione e forse delusione.

La ringrazio per i suo tempo dedicatomi, resto in attesa di un suo consulto
Cordiali saluti
[#3]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
difficile sapere il "perché" di questa nuova abitudine e il perché le abbia mostrato il video (per quale ragione e quanto consapevolmente). Le sue ipotesi mi sembrano verosimili, ma di qui a poterle confermare - specie da qui - ne passa tanto... Purtroppo, o per fortuna... perché a volte sapere tutto nemmeno aiuta a vivere...
Quello che dice è globalmente comprensibile, però la invito anche a considerare il fatto per quello che è, cioè non piacevole va bene, ma nemmeno "gigante"...

Quello che mi sento di consigliarle è di esserci, ma facendo in modo che la sua presenza non la opprima. Come riconosce lei stesso, la sua ragazza non deve sentirsi giudicata ma capita, accettata, amata. E il suo ruolo è quello di essere per lei sì un sostegno, ma non invadente, né "imperativo". D'altro canto, a nessuno piace sentirsi dire cosa deve fare o come deve essere.

Per quanto spinto dall'affetto, inoltre anche il processamento di questa fase dovrebbe forse essere anche per lei (qui parliamo di lei, non della sua ragazza) un po' più sereno ...
Questa "scoperta" la turba e ci può stare, ma la invito a guardare il tutto anche nell'economia delle cose e della vita, assegnando a questo pensiero il peso di chi è "edotto" rispetto a questa cosa ... ma non ne fa un problema, quanto piuttosto un pensierino che c'è, poi passa, poi magari ritorna ... ma in background, ridotto a icona, per carità non dimenticato ... ma nemmeno a turbarla nel suo quotidiano.

Veda come procede la situazione ma, soprattutto, parli con la sua ragazza. Ci passi del tempo insieme. Ci dialoghi. Ci faccia quello che fanno due ragazzi della vostra età. Senza forzature però. Senza inquisire. Senza chiedere (troppo). Senza passare dall'essere un fidanzato all'essere un grillo parlante (per quanto coi migliori propositi).

Se c'è una debolezza dietro, la aiuti a superarla senza trasformare questo aiuto in un peso ulteriore per lei.

Stare insieme vi aiuterà se sarete però sereni, o sarà peggio.

Lei accenna a dei problemi tra voi ... spero possiate risolverli e d'altro canto la invito a considerare che nessuna coppia ne é esente ...
Se vuole, ancora una volta, ci racconti di più ....

E ricordi che è l'amore, e non l'amante, che salva...

Un caro saluto
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio ancora e le chiedo un ultimo chiarimento.
Capisco il suo discorso ed il suo punto. Tutto questo deve essere anche un lavoro per me stesso cercando di capire cosa realmente conta e dara la giusta importanza alle cose. Resta comunque la non sopportazione di questo ambito e la paura che credo sia giusta nel doverla vedere in modi che non mi piacciono e che sopratutto ritengo non siano lo specchio della sua vera personalità.

Come le dicevo le cose non sono andate bene negli ultimi 5 mesi e anche la distanza,dovuta al lockdown, non ha aiutato. Le cose stanno andando meglio anche perché di base c'è una voglia reciproca di ritrovarsi. Proprio in questo clima c'è stata questo evento, purtroppo.

Le cose proseguono e quest'evento è stato anche per me una scossa per essere più presente e più vicino dopo un periodo per me di appannamento e di passività, lo ammetto.
Spero che tutto questo la aiuti in modo indiretto e inconscio. Lei mi ha sempre preso come un punto di riferimento e forse la mia distanza fisica e mentale di questi tempi l'hanno fatta un po' cadere. Ma comunque il mio desiderio più grande sarà averle lasciato il messaggio, la consapevolezza che può resistere ad una omologazione in cui è tanto facile cadere e che quindi anche quando non ci sarò più io, lei sarà comunque convinta delle sue scelte. In una coppia l'uno aiuta l'altro nelle debolezze per farlo migliorare, dico bene ?

Le chiedo solo un chiarimento sul punto in cui mi chiede di parlare con la mia ragazza. Intende che le devo semplicemente essere vicino e parlare con lei di tutto o di continuare su questo argomento in modo specifico?

Il mio dubbio nel messaggio precedente era proprio su questo: la mia parte razionale mi dice di aspettare, starle vicino e fidarmi perché con la mia vicinanza e soprattutto con i discorsi che le ho fatto lei cambierà passo, il mio cuore e forse stomaco mi dice che devo continuare a battere sull'argomento perché ogni volta che esce con le amiche ho il pensiero che stia cedendo e che sopratutto non ha dato così peso e importanza ai miei discorsi. In realtà la risposta già la ho ed è la prima che credo alla lunga ripaghi o comunque come si dice " se sono rose fioriranno" se no vorrà dire che mi ero fatto un'idea semplicemente diversa di lei.
Grazie,
Cordiali saluti
[#5]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
le consiglierei di seguire la sua - come la definisce lei - parte razionale.

"Intende che le devo semplicemente essere vicino e parlare con lei di tutto"
Yessss!!!

Perché a fare il contrario secondo me potrebbe aspettarsi solo dei gran vaffa, o - se va bene - di essere bellamente ignorato, perché il troppo stroppia.

Leggendola, condivido con la sua ragazza (per quello che racconta lei) che a volte rischia di essere troppo protettivo... rischiando ancor di più di diventare una presenza un po' invadente ...

E poi mi perdoni ma ...

"Lei mi ha sempre preso come un punto di riferimento e forse la mia distanza fisica e mentale di questi tempi l'hanno fatta un po' cadere"
"quindi anche quando non ci sarò più io, lei sarà comunque convinta delle sue scelte"
"perché con la mia vicinanza e soprattutto con i discorsi che le ho fatto lei cambierà passo"

Ué, ma quanta importanza ci diamo?
Siete fidanzati, lei è il suo ragazzo, vi spalleggiate, vi amate... Quello che volete...

[A parte che non ho capito minimamente questo suo "quando non ci saro più"] .... Ma quanta importanza si sta dando? Vuoi vedere che la sua ragazza sceglierà la strada del non-fumo per le sue parole? Ma suvvia....

Io torno a riproporle la frase che ho scritto prima... (e però mica ho l'esclusiva sul concetto, che è pure un po' banale dopotutto)

*** "E ricordi che è l'amore, e non l'amante, che salva..." ***

Chi ha orecchie per intendere, intenda.
D'altro canto, in un percorso psicologico ad esempio ... non è lo psicologo, ma il dialogo tra utente e psicologo, e ancor più l'elaborazione che l'utente fa dentro di sè, che salva l'utente ...
(o paziente, o quello che ci pare)

E se vogliamo dirla tutto, poi c'è tutto un mondo fuori (con tutti gli effetti che può suscitare nel proprio "mondo di dentro") di cui non abbiamo minimamente accennato ... eppure anche quello "FA"...

A prescindere dalla figura cui rivolgiamo la nostra fede di uomini, val sempre la pena di ricordare che, come sta scritto (anche) in quel libro, Noi ... "siamo servi inutili"...

p. s. In merito alla idea che si era fatto della sua ragazza ... spero che non basi il suo giudizio su di lei sul fatto che fumi o meno le iqos con le amiche ... Perché ciò rileverebbe una debolezza strutturale della relazione non tralasciabile ...
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,

La ringrazio per i chiarimenti e per le risposte che in un certo senso mi aspettavo..
Forse come dice lei stesso do troppa importanza al mio punto di vista e alla mia influenza (?)
Per "quando non ci sarò più" intendo naturalmente ad un possibile futuro separati, non più fidanzati insomma.
Capisco le mie parole forse addirittura saccenti e presuntuose e capisco la sua volontà di farmi in un certo senso "abbassare le ali". La sostanza però resta questa penso che in una relazione si possa aiutare l'altro a migliorare ed infatti nei miei difetti e debolezze io sono ben contento che lei (la mia ragazza) vi entri perché lo vedo come un aiuto per diventare ogni giorno una persona migliore. Da questo il mio discorso, perché credo e spero che per lei sia lo stesso.
Dunque tutti i miei discorsi collegati alla "visione" che ho di lei naturalmente partono dalla questione sigaretta ma si diramano in pensieri più profondi e generali. Nonostante tutto devo comunque volere una persona al mio fianco che quando la guardo non mi faccia provare un sentimento di fastidio o ancor peggio di delusione. Non è questo il caso ma quando parlavo di futuro, naturalmente la mia paura è che possa diventarlo.
Resta il fatto che io debba lavorare su me stesso e questo può essere un grande spunto perché naturalmente devo anche capire che ogni persona è diversa e ha bisogno del suo spazio anche se si vive l'uno al fianco dell'altro per amore e per me non è molto facile.

La ringrazio per questo colloquio costruttivo che mi ha dato molto su cui riflettere, spero di aver chiarito meglio i concetti precedenti, mi dispiacerebbe essere frainteso.
Cordiali saluti
[#7]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
nel mio precedente messaggio non volevo mortificarla, ma spingerla a riflettere sul rapporto che ha con la sua ragazza ma anche, come ha probabilmente inteso, su alcuni suoi modi di pensarsi e di pensare le cose.
Spero non abbia sentito il bisogno di chiarire perché ha ritenuto il mio un giudizio, ma apprezzo molto le sue parole, in cui rinvedo una buona capacità di analisi e di discussione di se stesso. Queste sono cose che aiutano tutti, e davvero tutti.

"Resta il fatto che io debba lavorare su me stesso e questo può essere un grande spunto perché naturalmente devo anche capire che ogni persona è diversa e ha bisogno del suo spazio anche se si vive l'uno al fianco dell'altro per amore e per me non è molto facile"

Ecco, qui c'è il miglior dono che può fare a lei, alla sua ragazza, a voi come coppia.
Capire che siete diversi, che dovete ragionare ognuno con la propria testa e che questa diversità è una ricchezza.

Il miglior modo per amare non è sostituirsi all'altro, ma esserci quando l'altro ne ha bisogno. Io penso che lei lo sappia bene, e ogni sforzo per avvicinarsi a questa condizione quando la situazione non va in questo senso ... la premierà come persona e vi premierà come coppia.

Io le faccio, anzi vi faccio davvero i miei migliori auguri.
Spero che il mezzo informatico, come anche una certa distanza imposta dal rapporto psicologo-utente, e in un certo senso necessaria allo scopo, non ostacoli la comunicazione del mio desiderio reale di vedere due ragazzi, peraltro pure quasi coetanei, felici insieme...

(senza sigarette sarebbe meglio, ma questo non dipende da me e, dopotutto, come detto, nemmeno tanto da lei... ;))

Ciao
resto a disposizione
F