Non riesco a sentirmi a casa

Buongiorno a tutti.
Qualche anno fa ho preso un appartamento in affitto nella piazza principale di un paese che adoro.
Posto piccolo, ai piedi delle montagne, qui ormai ho una mia vita con amici e sto benissimo.
Lavoro nella mia città natale, a circa 60km da qui, se finisco tardi al lavoro sto dai miei, altrimenti torno a casa mia.
E i km non mi pesano perché amo la dimensione che ho qui.
Da un anno mi frequento con un ragazzo del posto, mio coetaneo, andiamo molto d’accordo e abbiamo deciso di convivere e a breve di mettere su famiglia.
Il problema è che detesto casa sua.
Lui ha una casa di proprietà, abbastanza isolata, l’auto è necessaria per fare la più piccola commissione.
Lui poi da uomo single ha tenuto la casa molto male, muffa in camera, odore di fumo di sigaretta in bagno e sporco un po’ ovunque.
(Ora ha smesso di fumare in camera).
Ho pulito meglio che ho potuto, abbiamo sistemato i muri della camera ma detesto la casa.
Scappo a casa mia appena mi è possibile, mi sento in colpa ma non credo di riuscire a vivere in questo modo.
Lui è molto orso, cosa che sapevo e accettavo, ma ora come ora la cosa mi pesa ancora di più.
Non so cosa fare.
Tornare solo a frequentarci vorrebbe dire fare un passo indietro e non voglio.
Ma detesto tutto di quella casa.
Persino il gatto visto che la lettiera è poco pulita, e so che non è colpa del gatto e io adoro gli animali.
Non mi sento a casa, e credo non riuscirei mai ad abituarmi, o comunque sarei infelice.
Queste cose prima di trasferirmi non le avevo notate o non mi pesavano ora invece mi sembrano montagne altissime.
Non so cosa fare, continuo a piangere di nascosto.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
premetto che alcune persone vivono bene in luoghi isolati e altri in mezzo alla gente, e a mio parere queste preferenze vanno assecondate, dovrebbero essere anzi uno degli elementi di affinità per cui si sceglie un partner.
Nella sua email mi pare di avvertire però anche altri disagi, di peso crescente, che potrebbero nuocere alla relazione col suo partner, specie se insisterete nel forzarvi alla convivenza.
Le elenco le frasi che mi hanno colpita.
"Lui poi da uomo single ha tenuto la casa molto male, muffa in camera, odore di fumo di sigaretta in bagno e sporco un po’ ovunque".
Cosa le dà l'illusione che tutti i single siano così trascurati, a maggior ragione quando devono ricevere in casa una donna a cui tengono?
"Ho pulito meglio che ho potuto, abbiamo sistemato i muri della camera ma detesto la casa".
"Lui è molto orso, cosa che sapevo e accettavo".
L'orso lascia però che lei gli pulisca la casa? Quella che chiama "orsaggine" non sarà indelicatezza, perfino maleducazione? Come sarà il futuro, per esempio con dei bambini, visto che quest'uomo trascura perfino il gatto?
Insomma, lei detesta quella casa, scappa appena possibile, addirittura piange di nascosto... però il suo punto fermo è: "Tornare solo a frequentarci vorrebbe dire fare un passo indietro e non voglio".
Uhm.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta e mi ha dato spunti su cui riflettere.
Ho pulito casa io di mia iniziativa mentre lui era al lavoro, proprio per avere l'opportunità di far pulizie profonde. Lui mi aveva detto che avremmo potuto farlo insieme, ma i tempi si sarebbero allungati, quindi ho preferito fare da me. Vedo molti amici maschi più disordinati e meno attenti all'ordine e alla cura della casa. Non voglio cadere in stereotipi o generalizzare, ma questa è l'impressione vedendo le persone che ho attorno. Lui è particolarmente pigione e poco attento, ma questo non lo rende una cattiva persona. Mi sono sempre immaginata anche io in una casa isolata in mezzo ai boschi, solo che viverci è diverso da come lo credevo. Che poi si tratta veramente di pochi km, ma che per me fanno la differenza. Lui lo vedo che si sta impegnando a livello di gestione della casa, sta più attento, cerca di evitare quello che mi da fastidio, ci sta provando. Non so se cerco di giustificarlo o di scusarlo battendo i piedi. Non sono mai stata una ragazza che ha avuto molte opportunità a livello di relazioni. Avevo la mia vita da single, con un mio equilibrio e posso dire realmente che ero felice e stavo bene. Poi è spuntato fuori questo ragazzo, timido e gentile, troppo abituato a stare per conto suo, e ci siamo trovati ad immaginare un futuro insieme. Voglio solo essere felice, costruire una normalità. Non credo sia sbagliato.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente,
come potrebbe essere sbagliato voler essere felice e/o costruire una normalità (i due concetti non sempre e non per tutti sono coincidenti)?
Prima di prendere impegni più o meno definitivi è opportuno guardarsi dentro, ascoltare la voce interiore che dice cosa vogliamo davvero, quanto siamo disposti a mediare e quanto è disposto a farlo l'altro.
"Avevo la mia vita da single, con un mio equilibrio e posso dire realmente che ero felice e stavo bene", scrive.
Ma scrive anche: "Non sono mai stata una ragazza che ha avuto molte opportunità a livello di relazioni".
Le unioni si costruiscono con la volontà e la tenacia, ma il punto fondamentale è che si deve essere in due a volerlo; occorre saper comunicare e avere gli stessi valori.
Piangere di nascosto e non saper cosa fare non sembra una linea vincente. Ne ha parlato coi suoi genitori? Alla sua età, se avete un buon dialogo, il loro parere potrebbe darle ulteriori spunti.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com