Rapporto odio/amore con mia madre

Buongiorno,
vorrei parlare del rapporto con mia madre in cui come dicevo nel titolo si alternano sentimenti negativi e positivi.
Vivo sola con lei perché mio padre è mancato prima che nascessi.
Ho 24 anni e mi sento bloccata a causa di questa situazione, mi sto per laureare ma mi sento come se non riuscissi a farcela.
Anche dentro di me si alterna questa sensazione di potere e forza a momenti in cui vorrei raggomitolarmi in un angolo, piangere e sparire.
Ho paura perché rivedo in questo mio alternarsi di emozioni opposte il carattere di mia madre e il suo modo di comportarsi.
Per descrivere com'è mia madre userei questa storia: esiste questa madre che regala al figlio due camicie, una rossa e una blu.
La domenica il figlio si mette la camicia rossa e va a casa della madre.
Qui la madre apre la porta, lo guarda e gli chiede: ma la camicia blu non ti piaceva?

Ecco mia madre è così, perennemente insoddisfatta, infelice della sua vita.
Non ha avuto una vita facile ma non ha mai neanche avuto la mentalità per migliorarla.
Non c'è crescita in lei, quando era giovane leggeva (lo so perché ho trovato delle valigie piene di libri) ora nulla, guarda solo serie TV.
Credo soffra di depressione in quanto è sempre in casa, esce poco, vede pochissima gente se non me e quelli a lavoro e dati gli sbalzi d'umore probabilmente soffre anche di bipolarismo.
Da un lato vorrei aiutarla e mi sento in colpa per la situazione ma sento di non avere la forza mentale, mi sento tirata nel suo vortice di negatività.
Dall'altro vorrei una vita normale e non dover pensare a questi problemi.
Ha un attaccamento nei miei confronti che definirei esagerato.
Ad esempio l'altro giorno sono andata a dormire fuori con il mio ragazzo e mi ha fatto una scenata, si è come offesa, come se le avessi fatto un torto fino ad arrivare a chiudermi il telefono in faccia.
Poi tornata a casa era come se non fosse successo nulla.
Il temporale era passato.

Ora ad esempio era in cucina sul divano e in camera.
Mi chiama per andare a chiuderle la finestra della cucina... Lei era a due passi da quella finestra.
Mi sento soffocare.
E sento che mi manca la forza per reagire e andarmene.
Ho anche spesso pensato al suicidio... non ho mai parlato a nessuno di alcune cose perché mi vergogno e pochi capirebbero come mi sento, penso quasi nessuno della mia cerchia.
Poi non voglio addossare questo peso a nessuno e non voglio nemmeno sentirmi come una sempre in cerca di aiuto.
Vorrei solo non diventare come lei e non lasciare che la mia vita mi sfugga tra le mani perché la vicinanza della sua negatività sta iniziando a pesarmi e a soffocarmi.
A volte ho provato a parlarle ma navighiamo su strade parallele.
Parlare con lei è come avere un muro davanti che cerchi di aprire con un cucchiaio di legno.

In questo periodo sto usando dei mantra per trovare la forza e la positività di migliorarmi.
Ringrazio chiunque legga questo e chiunque voglia rispondermi.
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Dr.ssa Susanna Bertini Psicoterapeuta, Psicologo 13 1
Gentile signorina,
la sua è una situazione difficile ma la sua capacità di riflessione le sta indicando la strada per uscirne. Credo stia per raggiungere il traguardo della laurea, e poi dovrà cercare lavoro, impresa abbastanza ardua in questo periodo, ma sembrerebbe che lei abbia le risorse per riuscire.
Probabilmente un percorso con un professionista preparato (da scegliere possibilmente fra gli psicoterapeuti che offrono il primo colloquio gratuito) le sarebbe utile per facilitare la soluzione dei problemi, in particolare il rapporto con sua madre.
Ora occorre capire la fattibilità dell'inizio di una terapia, e ciò dipende da una serie di fattori, non ultimi l'aspetto economico e quello del tempo.
Assicurandole la mia disponibilità per un primo colloquio gratuito, mi è gradito augurarle ogni bene e porgerle i miei saluti, i migliori.

Dr.ssa Susanna Bertini
via Berthollet 42
Torino
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