Seconda esperienza sessuale omo

Salve dottori, volevo un consiglio e parere da parte vostra: ho avuto la mia seconda esperienza sessuale omo in 26 anni (sono gay), ma solo orale e preliminari perchè non avevamo condom.
Fu strano, non mi piacque al 100% credo perché lui era un tipo da botta e via e non mi ha messo molto a mio agio, era assente emozionalmente.
Credo non mi piacesse nemmeno tanto.
Alla fine mi salutò con un secco ciao.
Esperienza, senza pretese.
Non sono riuscito a eiaculare, ero eccitato, ma avrei perso troppo tempo, non ero molto a mio agio, quindi feci venire lui e basta.
Purtroppo grindr, il social per incontri gay, è così e a me questa cosa non fa impazzire. Ma volevo buttarmi sessualmente.
Ma adesso ho paura di non essere riuscito a eiaculare con lui; paura che, essendo la mia seconda esperienza, ormai io possa venire solo con i porno che ho sempre visto abitualmente per masturbarmi.
Aiuto, ho paura adesso. Inoltre nel bacio non provai nulla di che, pensavo fosse stato più eccitante...
Grazie in anticipo per le vostre risposte, saluti.
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Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
ci sta descrivendo, probabilmente, uno dei tanti episodi che possono capitare nella vita quando "non si è con la persona giusta".
Ciò non significa minimamente, però, che alla volta successiva sarà nuovamente così.
Purtroppo, anche il fatto che ha incontrato questo ragazzo a seguito di un contatto via app non aiuta. Non perché, come a volte si dice, nelle app ci siano solo persone con le quali non valga la pena intrattenersi ma perché, probabilmente, virtualmente è un po' più difficile capire come l'altro sia e ancor più se possa rispecchiare i propri gusti personali.
Ciò può dar luogo a incontri che non sempre possono rispecchiare le proprie aspettative (come del resto accade anche per gli appuntamenti nati da conoscenze dal vivo, ci mancherebbe!).

Vada tranquillo, quindi, rispetto ai prossimi incontri. Era con una persona che non le piaceva e ha fatto quanto possibile per chiudere presto la faccenda. Forse scegliere un partner più vicino al suo ideale, operando maggiore attenzione in questa fase, potrebbe aiutarla a minimizzare la possibilità di ritrovarsi in una situazione analoga e potrebbe conciliare maggiormente il suo desiderio di vivere in maniera più completa la sua esperienza sessuale.

Dai suoi consulti precedenti, mi è impossibile trascurare inoltre il fatto che abbia riportato in passato di soffire di DOC.
Premesso che quanto ci racconta potrebbe rappresentare la situazione di una persona anche senza DOC, e di per sé non avere nulla di correlato ad esso, se è in una terapia per questa patologia può senz'altro riferire questa situazione anche al suo terapeuta, e integrare questo racconto con gli eventuali altri che fa di lei in questa sede.

Un caro saluto

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor toscano. Grazie per la risposta, ha proprio ragione... Ne parlerò in terapia.
Ieri ho avuto un altro incontro e alla fine il mio pene si è afflosciato e non sono riuscito a venire, di nuovo. Ci sono rimasto male male di fronte al mio compagno che comunque è stato dolce e comprensivo. Non mi capacito di cosa mi succeda. Anche col rimming non ho goduto tanto. Forse perché ero teso e non mi piaceva molto il tizio e perché lo conoscevo poco. (fu tramite grindr di nuovo). Ho tre teorie: o è normale per ora in questi casi (fatto sta che lui ha eiaculato), o i farmaci per il DOC mi stanno creando questi effetti (non mi masturbo più, ma se a casa metto un porno riesco a venire e godere) o il fatto di avere visto per anni solo porno mi sta danneggiando adesso che devo venire col sesso reale. mi sento triste e sconfortato. Ho tanti problemi e ho paura che i ragazzi per questo si allontaneranno da me. Fermo restando che sono felice perché finalmente mi sto aprendo sessualmente e umanamente. Ma questa cosa del venire mi fa soffrire. Ne parlerò con la terapeuta a breve. Che ne pensa caro dottore? Saluti
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Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
i racconti che ci fa di queste sue esperienze vanno, come già detto, riferiti alla sua terapeuta, affinché vengano integrati nel quadro che la terapeuta stessa, che meglio di noi la conosce, ha di lei... affinché possa darle i suggerimenti migliori.

In generale, è importante che questi fatti non le generino ansia, e che li prenda per quello che sono (episodi non particolarmente importanti). Non vorrei che queste esperienze le fornissero altra ansia e questa a sua volta inficiasse sulle esperienze future! :)

Aldilà delle sue ipotesi, penso che la causa di quello che ci riferisce (che non mi sembra un'esperienza negativa in generale, ma più semplicemente un'esperienza che poteva finire meglio) stia nel fatto che non si sente pienamente a suo agio in questi contesti.

Ci racconta del fatto che fosse teso e non conoscesse questo suo partner, che a sua detta nemmeno le piaceva troppo.
Ecco allora che forse esperienze come queste possono anche essere dei segnali: questo genere di incontri le fa davvero bene? E in questi incontri fa/trova davvero quello che desidera?

Se da un lato è apprezzabile la sua apertura verso la sessualità, di cui forse ha bisogno, d'altro canto rifletterei sull'opportunità di viverla in contesti e con persone che la possano mettere maggiormente a suo agio e che la facciano stare BENE anche oltre il piacere, piuttosto effimero se non accompagnato ad altro, del momento.
In questo senso, forse, più che la vita sessuale c'è da coltivare una piacevole e sana affettività di cui la sessualità potrebbe essere (solo) una delle componenti.
Cosa ne pensa?

La strada maestra resta a mio avviso, comunque, la trattazione della situazione con la sua terapeuta.

Un caro saluto

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione assolutamente, caro dottore, e la ringrazio di nuovo per la risposta. Il fatto è che incontrare in questo modo non mi fa sentire a mio agio e questo preclude una certa affettività, almeno per ora. Boh, vedremo, prenderò quello che mi capita. Sto bene da solo ma ovviamente una persona accanto mi farebbe solo stare bene. Il problema è che ho paura che questa situazione sia dovuta alla mia mente ormai abituata ai porno (infatti vedendo poi a casa un porno mi veniva più facile eiaculare) e ai farmaci per il doc (daparox). O forse no, non saprei, sono confuso. Che ne pensa dottore? Saluti cordiali e grazie ancora.
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Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
È probabile che la risposta non sia in nessuna delle due strade da lei individuate. Almeno non direttamente.
Ove si appurasse che fosse giusto quanto dico, questa mi sembrerebbe più che altro una buona notizia perché indicherebbe che il tutto dipende dal potere che ha su se stesso di cambiare le cose in meglio.

Ne parli con la sua terapeuta, si lasci aiutare anche in merito a questo punto e soprattutto perseveri nel suo cammino di raggiungimento di uno stato psico-fisico ottimale.

Lo stare veramente e pienamente bene, abbandonando le ansie (non ultimo quelle in merito all'uso della pornografia), la aiuterà moltissimo.
Sarà poi un bel colpo se a ciò si aggiungerà la compagnia di "quello giusto"!

Ricordi però una cosa: per trovare il meglio negli altri... Bisogna (ri)trovare la migliore versione di se stessi!

Per questo nel suo cammino terapeutico troverà la risposta anche rispetto a quanto ci riferisce.
Ci creda perché è così!

Cordialmente

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Toscano, grazie per la risposta. Oggi dalla terapeuta abbiamo elaborato il tutto e sì, molto probabilmente sono alla ricerca di una sana affettività in cui integrare successivamente una sana sessualità. Lo stesso che mi ha detto lei. Il prossimo incontro lo impronterò a una sana conoscenza,anzitutto. Mi ha detto inoltre che secondo lei il porno non c'entra e che è normale masturbarsi facilmente a casa;forse forse i farmaci che però secondo lei hanno bloccato la mia masturbazione compulsiva che avevo in passato. Che ne pensa? Grazie per il supporto dottore. Saluti cari.
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Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
mi fa piacere abbiate affrontato questo tema e anche di sentirla un po' rassicurato da questo colloquio, dove in fondo si è maggiormente evidenziato il buon proposito di coltivare una sana affettività.
Continui così e si fidi della sua terapeuta, ascoltando i suoi suggerimenti!
In merito ai farmaci, non darei la "colpa" a loro in prima istanza, ma a quanto ci siamo detti finora (= a situazioni in cui non era particolarmente a suo agio per persona e propositi). Ciò detto, una valutazione specifica di questo punto è da chiedere al medico che glieli ha prescritti. Non c'è figura più titolata di lui/lei.

La sento su una buona strada e mi fa piacere venga puntualmente seguito, quindi considerei questo quesito come esaurito. Nel colloquio con la sua terapeuta, come detto, ha trovato e trova le risposte che cerca.
Ciò non toglie che potrà farci sapere come starà in futuro. Siamo qua.

Un caro saluto

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

[#8]
dopo
Utente
Utente
Un caro saluto e grazie ancora, dottore.
Cordialità.