Tradimento dopo il parto

io e il mio compagno ci conosciamo da 10 anni e conviviamo da 3.
Due mesi fa ho partorito il nostro primo figlio, tanto desiderato e cercato.
Io e il bambino siamo rimasti in ospedale più del previsto perché il piccolo aveva un infezione neonatale, perfettamente risolta.
Quando siamo tornati a casa ovviamente eravamo tutti felici, il mio compagno si prendeva cura sia di me che del bambino, abbiamo passato dei bei momenti poi improvvisamente, dopo una quarantina di giorni, in seguito ad un mio rifiuto di un rapporto sessuale (in realtà stavo dormendo e lui cercava di svegliarmi senza successo), lui ha iniziato ad essere strano, a non volermi vedere, a dirmi che non era sicuro di voler stare con me, perché non gli dimostravo affetto... non tornava a casa la sera e questo mi ha portato quasi ad un attacco di panico.
Sono stata un paio di giorni da mia madre sperando che gli passasse, poi, finalmente, sembrava che ci fossimo chiariti e ci eravamo promessi di sistemare le cose, io in particolare avrei dovuto impegnarmi un po’ di più nel sesso, che a volte evitavo anche prima a causa di dolori insopportabili che ancora adesso non riesco a spiegarmi, ma lui continuava ad essere strano, così una sera mi ha finalmente confessato di avermi tradita mentre ero in ospedale con il bambino.
È stata una doccia fredda.
Non me lo sarei mai mai aspettato, sopratutto in un momento così delicato.
Mi ha detto che era stato solo sesso, che ha chiuso subito i rapporti con questa persona, che si sentiva in colpa, che aveva pensato di ammazzarsi e ha pianto molto non me la sono sentita di buttarlo fuori di casa, e abbiamo deciso di riprovarci, anche con la terapia di coppia.
Il problema è che io continuo a soffrirne, e penso sia normale perché sono passati pochi giorni, ho nausea e conati di vomito da una settimana e lui si arrabbia, pur sapendo che è colpa sua.
Sto cercando uno psicologo per la terapia di coppia, ma in realtà non so se ne vale la pena, perché sembra quasi che la mia sofferenza gli dia fastidio, che non capisca quello che mi ha fatto.
Noi siamo in realtà una coppia abbastanza aperta, ma tradirmi in quella situazione l’ho visto come una mancanza di rispetto anche nei confronti di nostro figlio appena nato, ed inoltre non capisco come abbia fatto a fingere per più di un mese.
Sto soffrendo molto.
Piango anche quando mi prendo cura del bambino, e a volte penso d aver fatto male a metterlo al mondo.
Non merita una famiglia già distrutta.
Temo di avere una forte depressione post partum aggravata da questa terribile situazione con il mio compagno.
Cosa dovrei fare?
Chiudere la relazione, tenendo conto che saremo comunque una famiglia, data la presenza del bambino, o provare almeno con la terapia di coppia?
Tengo a precisare che mi sono attivata anche per un percorso psicologico individuale.
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Dr.ssa Francesca Colomo Psicologo 18 3
Gentile signora,
mi spiace per i vissuti riferiti, la nascita comporta la ricerca di nuovi equilibri ed in questa fase del ciclo di vita familiare, gli eventi riportati comportano inevitabilmente delle dinamiche impegnative da fronteggiare.

Attivarsi per un percorso psicologico individuale è stato un passaggio funzionale, in quanto le offrirà la possibilità di sintonizzarsi sulle sue emozioni così da trovare le risposte che cerca. Inoltre considerata la presunta depressione post parto, è prezioso intervenire quanto prima così da favorire oltre al suo benessere quello del suo bambino.

Non mi è chiaro se ha già intrapreso il sostegno psicologico con il/la collega, in tal caso potrà affrontare in sede di colloquio le tematiche sopra espresse che necessitano di uno spazio di accoglienza più ampio rispetto a ciò che si può offrire attraverso un consulto on line.

Qualora volesse condividere ulteriori informazioni, sarò lieta di risponderle.
Cordiali saluti

Dr.ssa Francesca Colomo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la risposta.
No, non ho ancora iniziato il percorso, ieri ho solo chiamato per informarmi al centro di salute mentale della mia città, sperando di poter evitare la grossa spesa di un professionista privato, e fortunatamente mi hanno detto di sì, ho chiesto la ricetta al medico di medicina generale e prossima settimana provvederò a prenotare, sperando che non ci sia troppo tempo di attesa.
Purtroppo ieri sera, tramite un amico, sono venuta a conoscenza di ulteriori dettagli riguardo questa relazione del mio compagno ed ovviamente la sofferenza è stata atroce, ma ho apprezzato il fatto che lui non si sia rifiutato di parlarne ancora, solo che adesso che lui è a lavoro mi sono venute in mente altre domande su alcuni dettagli perché lui mi ha Confidato che la prima volta che questa ragazza l’ha invitato a casa sua lui ha detto di no proprio perché pensava a me e al bambino, e allora mi chiedo perché sia stato così stupido da uscire di nuovo con lei, avendo già capito le sue intenzioni (?).
Gentilissima dottoressa, io desidero credergli, perdonarlo e vivere felici la nostra famiglia che avevamo tanto desiderato, ma sto soffrendo così tanto ! Si dice che la colpa non sia mai solo di uno dei due me lo può confermare? Purtroppo tendo a giustificarlo e colpevolizzare me perché non sono quasi mai stata una tigre a letto, e anche su questo voglio lavorare con lo psicologo, però avrei voluto che lui non facesse questo alle mie spalle.
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Dr.ssa Francesca Colomo Psicologo 18 3
Gentilissima signora,
la ringrazio per averci riscritto.
Dai suoi riferiti emergono delle emozioni contrastanti che necessitano di essere accolte e meglio esplorate, a tal proposito sono lieta che riesca ad accedere ad un sostegno psicologico attraverso il servizio pubblico.

Trovo funzionale che nonostante la situazione le comporti un importante malessere, assolutamente legittimo, si stia prendendo del tempo per valutare come procedere, evitando delle decisioni affrettate e lasciando aperto un canale comunicativo con il suo compagno.

Rispetto al suo quesito sulla "colpa", ritengo che le relazioni romantiche necessitino di essere nutrite, curate e rinnovate da entrambi i partner, ma sulla base delle informazioni che ci ha fornito, attribuire a sé stessa la responsabilità del tradimento potrebbe comportarle un carico emotivo inadeguato. Attraverso il percorso di sostegno che intraprenderà avrà modo di approfondire il suo ruolo all'interno della relazione, lavorando per ritrovare un equilibrio personale ed eventualmente anche di coppia.

Se le farà piacere ci tenga aggiornati.
Cordiali saluti.

Dr.ssa Francesca Colomo

[#4]
dopo
Utente
Utente
Quando il mio compagno mi vede triste mi chiede sempre cosa ho gli ho detto che è inutile che me lo chieda sempre, la risposta non cambia. Forse vuole far finta di niente, può darsi che anche lui ne soffra? Eppure è stata una sua scelta quella di tradirmi, una scelta più che consapevole, e in un momento molto delicato della nostra vita.
Alterno momenti di relativa tranquillità ad altri di profonda tristezza. Ho l’ansia ogni volta che esce anche solo per andare a lavoro, oggi gli ho chiesto di inviarmi una foto x essere sicura di dove fosse ho esagerato? È difficile per me fidarmi ciecamente come prima. Non mi sarei mai aspettato un comportamento del genere da parte sua. Ancora non riesco a capacitarmi. Sento la necessità di stargli vicino, ma d’altra parte è stato lui a farmi del male, come potrebbe aiutarmi?
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Dr.ssa Francesca Colomo Psicologo 18 3
Gentile signora,
comprendo quanto possa essere complicato voler dare fiducia in nome della bellezza e dei progetti condivisi, e poco dopo sentirsi investita da amarezza, paure, dubbi e profonda tristezza.
Dal benessere di voi genitori dipende il benessere di vostro figlio, che ha la necessità di crescere in un clima disteso: considerata l'ambivalenza emotiva e il riferito dubbio di depressione post parto, sarebbe prezioso il confronto con un/una professionista che possa supportarvi presto.
In questo arco di tempo è riuscita ad avere il primo appuntamento presso il CSM? Qualora i tempi di attesa fossero lunghi, le suggerisco di valutare delle consulenze psicologiche private che possano offrirle un sostegno almeno sin quando non verrà effettuata la presa in carico presso il servizio pubblico.

Nella speranza che possa ritrovare presto la serenità, rimango a sua disposizione.
Un saluto

Dr.ssa Francesca Colomo

[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima dottoressa. In verità devo ancora ritirare la prescrizione dal medico di base, x poter poi prenotare al CSM. Ammetto di non averlo fatto per una sorta di pigrizia. Purtroppo non guido (altro motivo di disagio x me) e avrei dovuto prendere l autobus x raggiungere lo studio, ed anche questo mi risulta pesante. Avrei voglia di fare tante cose x tirarmi su, ma poi mi sento bloccata .
Ho preso alcuni impegni per mercoledì mattina, così non avrò scuse e uscirò un po’.
L’altra sera ho di nuovo litigato col mio compagno, dice che anche x lui è difficile e non riesce a perdonarsi, si preoccupa se non mangio . A volte mi sembra che abbia due personalità diverse chi lo avrebbe detto che avrebbe potuto farmi una cosa del genere ? Considerando che nello stesso periodo in cui credo abbia continuato a vedere quella ragazza era molto attento con me, non sembrava avesse altri pensieri se non il bambino e noi, a parte qualche bevuta con gli amici e a questo punto ho il dubbio che invece che con loro fosse con lei . Ma ho paura di continuare a chiedere, penso di sapere già troppo.
Oggi ho scambiato 4 chiacchiere con quel nostro amico tramite il quale avevo avuto delle informazioni e, anche se ero stata tranquilla, mi è venuta di nuovo l’ansia mi dice di stare attenta e di non lasciarlo troppo libero.. io invece vorrei provare a dargli di nuovo fiducia. Cosa devo fare?
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, secondo la sua esperienza e le sue conoscenze, una persona che ama può davvero tradire?
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Dr.ssa Francesca Colomo Psicologo 18 3
Buonasera signora,
considerate le difficoltà organizzative per gli spostamenti, in questa prima fase consideri anche la possibilità di essere sostenuta attraverso delle consulenze on line.

Mi dispiace per i dubbi e l'ambivalenza emotiva che riferisce.
Rispetto alla sua domanda: consideri che i pensieri, le emozioni e le azioni, sono determinante da tantissime variabili, inoltre i concetti di amore, rispetto e relazione, acquisiscono il significato che ciascuno ritiene più in linea con il proprio sentire, per cui non è possibile offrirle una risposta univoca.

Spero abbia modo di esplorare questi ed altri aspetti per lei significativi nel percorso di sostegno suggerito.

Un saluto

Dr.ssa Francesca Colomo