Ossessione amianto

Gentili psicologi,
purtroppo non sto bene.
Sono seguito da sempre per un disturbo di personalità con tratti ossessivo-compulsivi e manifestazioni ansioso-depressivi su argomenti che riguardano tendenzialmente la salute.
Attualmente il mio trattamento farmacologico è il seguente: 250mg Fevarin, 2, 5mg olanzapina + Tavor 3, 5 mg al giorno.

Sono anche in psicotp con una terapeuta di tipo relazionale, ma con risultati nulli.
Nella mia vita ho girato praticamente tutte le scuole di pensiero esistenti della psicoterapia.

Da diversi mesi mi porto dietro un'ossessione forte che si è mangiata tutte le altre, riguarda un'esposizione all'amianto che effettivamente ho avuto in una casa in cui ho vissuto tre anni.
Adesso provvisoriamente sto dai miei, sto per cambiare casa e ho anche seri problemi finanziari.
Ma tutto questo è come offuscato da questa cosa dell'amianto.
Penso che ormai il mio destino sia di morire fra pochi anni di mesotelioma pleurico.
In più, da parte dei miei non ho nessun aiuto di ordine morale, ma solo incomprensione e cecità verso l'oggettività.
Sono molto arrabbiato con loro.

Vi chiedo un aiuto perché non so più cosa fare.
Sto veramente male
[#1]
Dr.ssa Rosanna Bertini Psicologo 14 1
Buonasera,
talvolta dietro ossessioni ed angosce si nascondono aspetti di sè o aspetti della propria vita che non si ha la forza di guardare in faccia. E' molto probabile che questa insoddisfazione si trasformi in laggressività e che una parte di essa sia rivolta contro sè stessi e si presenti sotto forma di angoscia ipocondriaca o, come in questo caso, in un' angoscia conseguente ad una esposizione ad un agente potenzialmente patogeno di cui si riconosce la pericolosità solo dopo che l'esperienza si è conclusa. Quando si guarda retroattivamente tutto ciò che può essere pericoloso si presenta come immodificabile e quindi ha la capacità di far vivere un forte senso di impotenza.
Il pensiero diventa ossessivo e non c'è possibilità di distrarsi e di appassionarsi ad altro.
Il vero circolo vizioso sta qui, nell'incapacità di distaccarsi da un pensiero potenzialmente tossico.
le idee circolano su sè stesse e diventa difficile pensare ad altro.
Concludendo, penso che potrebbe esserle utile impegnarsi ad occuparsi di qualcosa di diverso rispetto ai pensieri fissi, so che non è semplice, ma se lo imponga cercando di provare interesse rispetto a qualcosa di diverso, consideri questo atteggiamento come una medicina necessaria.
Per il resto le consiglierei di guardare più da vicino (anche se lo ha già fatto )insieme al suo psicoterapeuta , la sua aggressività e la fonte del risentimento che sembra trapelare nei confronti delle persone che le stanno vicine.

Dr.ssa Rosanna Bertini

[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Grazie per la bella risposta, che rileggerò spesso. Cercherò di impormi di pensare a qualcos'altro, anche se non sarà facile. Mi sento spacciato per colpa dell'amianto.
Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto