Come faccio a cambiare la mia vita?

Buonasera,
sono un ragazzo di 22 anni, vivo con mia madre (mio padre non c'è) e frequento l'università alla magistrale.
La mia vita è praticamente controllata da mia madre, dal momento che lei non mi permette di fare assolutamente nulla in casa (a tal punto che vuole sistemare lei i miei vestiti e decidere lei cosa devo mettermi, non mi fa toccare la cucina nemmeno per andare a prendere dell'acqua, se voglio fare qualcosa in casa devo sempre chiederglielo), urla sempre, mi insulta, ogni volta che sono fuori mi chiama, spesso mi lascia fuori casa se non torno entro mezzanotte il sabato sera, e svariate altre cose (una volta addirittura mi ha puntato il coltello addosso).
Da quando è disabile al 100%, la sua rabbia è peggiorata.
Io fatico molto a studiare, soprattutto se lei mi mette ansia, e inoltre avrei bisogno di prendere qualche soldo perchè ne abbiamo pochi (lei riceve solo una pensione d'invalidità): nell'ultimo anno ho fatto ripetizioni, arrivando a guadagnare parecchio, ma dato che le faccio online e mi ritrovo sempre alla mia scrivania, ora vorrei cambiare, ma non trovo nulla.
Inoltre alla mia età sento una voglia irrefrenabile di fare esperienze sessuali con delle ragazze, ma essendo io molto impacciato e timido, non sono mai riuscito nel mio intento, e non ho mai l'occasione di conoscerne di nuove; perciò scrivo a ragazze estranee su diversi social, o su Tinder, trovando riscontro positivo solo da ragazze molto lontane o addirittura di altre nazioni.
Questo mi abbatte ancora di più, dal momento che i miei ormoni sono a mille e non trovo una valvola di sfogo.
Passo ogni giorno, quando torno dall'università, a chattare col cellulare per 10/12 ore con ragazze, senza studiare o fare altro, perchè mi sento rinchiuso in una gabbia senza via di fuga.
Vorrei fare l'Erasmus a settembre, così mi separerei per 6 mesi da mia madre, imparerei a gestire un appartamento e magari avrei qualche esperienza in più sia a livello di studio che a livello sociale con delle ragazze.
Tuttavia ho una paura incredibile perchè non so fare assolutamente nulla, e attualmente ho anche molta ansia perchè a breve ho gli esami e devo ancora studiare, sono molto indietro.
Da diversi mesi ho smesso di scrivere poesie, e anche di andare a tennis (quest'ultimo per mancanza di soldi).
Sento la mia vita sfuggirmi di mano, anzi non l'ho mai presa in mano: spesso nella mia mente hanno forma pensieri estremamente negativi, non riesco più a provare emozioni (in queste notti ho solo pensato a scene romantiche con una ragazza brasiliana dolcissima che ho conosciuto su un social, ma che vive troppo lontano da me), e anche volendo non posso andare da uno specialista perchè non ho abbastanza fondi (e inoltre sarebbe molto arduo da nascondere a mia madre, con la quale non esiste dialogo).
Sono un ragazzo molto curioso, ma la mia curiosità per il mondo è svanita ora.
Non faccio altro che pensare al mio passato da bambino.
Rispetto a tutti gli altri, mi sento anni luce indietro.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
senza troppi giri di parole le dirò che la convivenza con sua madre, così come ce la descrive, non può farle bene, è quindi auspicabile la sua partenza per l'Erasmus, così come qualunque esperienza di studio e di lavoro che la tenga lontano.
Il timore di non saper fare nulla è una rappresentazione falsa che lei si fa di sé stesso, una introiezione dei terrori a cui l'ha esposta sua madre forse da sempre. Molti giovani, specie di genere maschile, non sanno fare nulla, ne ridono allegramente e poi imparano a fare tutto quello che trovano utile saper fare.
La cosa fondamentale che ci tengo a dirle, però, è questa: consultare uno psicologo non comporta sempre una spesa. All'università è previsto sempre uno psicologo a disposizione degli studenti, e se lei vuole parlarne a sua madre -non è obbligato- può dire che lo consulta per delle difficoltà nello studio, il che in ultima analisi è vero.
Alle ASL, al Consultorio Giovani e nei Centri di Salute Mentale ugualmente ci sono specialisti a disposizione gratuitamente o al costo di ticket.
Può essere utile farsi prescrivere dal medico di famiglia dei colloqui, esponendogli il suo malessere. Se è lo stesso di sua madre, abbia cura di avvisarlo che non vuole venga divulgata la sua situazione.
La vita è sua. Lei è ancora abbastanza giovane per riappropriarsene.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com