Mi sento una poco di buono

Salve, sono una ragazza di 25 anni.

Da quando mi è successa questa cosa non vivo più serenamente.

Non ho mai avuto rapporti sessuali, ma mi sento davvero una persona schifosa perché mi è capitato di fare sexting con due ragazzi (solo messaggi espliciti) che conoscevo poco e sesso telefonico con un altro ragazzo che comunque conoscevo da poco.

Ovviamente ogni episodio è successo a distanza da un altro.

Premetto che mi trovo in un periodo della mia vita in cui penso spesso al suicidio perché provo continuamente un senso di vuoto alternato a periodi di forte ansia e preoccupazione.

Faccio spesso abbuffate compulsive.

Ho tentato il suicidio, anche se non in maniera molto convinta a causa della paura di soffrire, ingerendo una quantità di antidepressivi di molto superiore rispetto a quella che assumo di solito.

Comunque da quando sono capitati quegli episodi mi sento sporca, una poco di buono che si concede a chiunque, anche se sono ancora vergine.

Voglio togliermi la vita più di quanto lo volessi prima perché il senso di vergogna è troppo forte. Sto davvero male.

Io sono sempre stata una ragazza molto rispettosa del proprio corpo. Non mi riconosco più.

Credo che il senso di colpa perenne e la difficoltà a perdonarmi derivino dal fatto di essere cresciuta sotto l'influenza di una religione molto rigida che condanna il sesso prima del matrimonio.

Per questo mi faccio veramente schifo. Sento di aver mancato di rispetto a me stessa e non riesco a perdonarmi.

Vorrei uccidermi perché mi considero una persona orribile.

Aiutatemi a capire come superare questa cosa.
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Attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente,
Mi dispiace tanto sentirla così addolorata, ma ancora più senza speranza.
Mi sono subito chiesto, in automatico, cosa ha vissuto, o non vissuto, questa giovane donna per arrivare a provare un dolore e una vergogna così grandi?
Questo spazio è troppo freddo, anche se sono contento che esista, per offrirle l'aiuto di cui certamente ha bisogno.
Quindi l'unica cosa che ritengo sensata da suggerirle è di chiedere aiuto ad un professionista (Psicoterapeuta), sia per ricevere adeguata accoglienza e supporto in merito al suo dolore, sia per andare alla ricerca di quella comprensione di se stessa che forse al momento fatica a trovare.
Quanto al collegamento della sua vergogna al tema della sessualità, benché sicuramente importante, personalmente lo ritengo comunque secondario rispetto al suo dolore e alla sua vergogna, perché pur partendo dalla sessualità arrivano a minacciare tutta la sua persona, ed è da qui che partirei, dalla assoluta necessità di peservarsi.
Questo è tutto quanto mi sento di dirle qui e ora, oltre alla forte speranza che riprenda la sua vita, non in mano, ma tra le sue braccia.
Cordialmente.