Paura di espormi

Buonasera.

Soffro di una forma di depressione da 2 anni.

Credo che sia di tipo iatrogeno in quanto é insorta alla sospensione di un antidepressivo nel 2019.

L'antidepressivo lo assunsi per doc e non per depressione.

Sono in cura da una terapeuta con tcc e emdr.

Non sento ancora benefici per ora.

Io penso che questo derivi anche dalla paura di espormi.

Ho paura di dire che penso al suicidio tutto il giorno, perché ho paura delle possibili conseguenze.

Ho paura che mi dica non posso fare nulla, devi andare da uno psichiatra.

Io non voglio riprendere nulla, quei farmaci mi hanno fatto troppo male.
Gli effetti collaterali sono disastrosi nel mio caso.

Il farmaco l'ho assunto perché ingenuamente mi fidai, all'epoca, di una psicologa che non capiva nulla, che mi disse che per uscire dal doc era necessaria alla psicoterapia, che doveva farmi lei, uno psicofarmaco.
Lo assunsi per questo.
Non perché credevo nei miracoli del farmaci.

Lo assunsi per fare psicoterapia.

Il problema é che poi questa psicoterapeuta per sue mancanze non fu fatta.

Espormi troppo, all'epoca, mi ha portato alla situazione odierna.

Ho paura, che con la nuova terapeuta, che reputo molto preparata, accada di nuovo...
A presto
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Buongiorno,

mi pare di capire che, anche alla luce delle precedenti esperienze, Lei non riesca a fidarsi dei curanti.
Vorrei, però, precisare che in questo modo si mette la zappa sui piedi, in quanto non solo non riceve le cure adeguate, ma soprattutto peggiora la situazione.
Pensa al suicidio? Molte pazienti lo pensano, ma nel comunicarcelo, ci permettono di fornire l'aiuto che necessitano, in modo tale da cogliere davvero la loro sofferenza.
In tutto ciò non c'è nulla di male, non c'è nulla di cui vergognarsi, anche perchè un momento difficile (indipendentemente dalle ragioni) può capitare a chiunque.
Lo psicologo e lo psicoterapeuta non sono dei veggenti che sanno leggere ciò che il paziente non dice. Se Lei non mette il curante nella condizione di poterLa aiutare davvero, non potrà ricevere aiuto.
Infine, vorrei anche sottolineare che lo psicologo NON è un medico che prescrive farmaci; non è possibile che uno psicologo abbia prescritto i farmaci ad un paziente o, se lo ha fatto, ha commesso un illecito.
Spero, in ogni caso, che Lei riesca a trovare presto una figura professionale cui affidarsi e, al posto Suo, se già c'è un po' di fiducia verso l'attuale curante, proverei a riferire ciò che ha scritto qui.
Le garantisco che si sentirà meglio.
Se Le fa piacere, mi aggiorni in futuro.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Attivo dal 2021 al 2021
Ex utente
Grazie per la risposta gentile.
La mia terapeuta é a conoscenza del fatto che io non riesco ad aprirmi, in quanto glielo ho comunicato io.
Lei proprio in una delle sedute mi ha detto: "noto una certa resistenza da parte tua, non ti fidi".
Ci tengo a precisare che io reputo lei una bravissima professionista, con molta esperienza alle spalle.
Purtroppo, ripeto, in questa condizione mi ci hanno messo. Mi ci ha messo la psicologa precedente, che essendo, passatemi il termine, un incompetente ha deciso al posto mio, con l'inganno e la presunzione che gli psicofarmaci li dovevo assumere pena il doc sarebbe peggiorato talmente tanto da commettere gesti estremi nonostante non avessi questo genere di pensieri.
Ora la mia paura é che alla parola suicidio, lei mi risponda che io mi debba curare per forza con gli psicofarmaci e che la psicoterapia non sarà sufficiente. Io mi aprirei molto volentieri ma ho paura delle risposte e delle conseguenze di ciò che dico.
Assumere farmaci in passato, con costrizione, é stato un gravissimo errore e non voglio tornare sui miei passi.
Aggiungo che mai uno psicologo mi ha prescritto farmaci, ma fu tutto attraverso psichiatra, consigliato dopo pochissime sedute.
La psicologa, se così si può chiamare, precedente ci marciò molto su questa prescrizione, e sulle mie paure, usando come già detto termini anche estremisti e abbastanza forti, e non vide negli psicofarmaci il supporto, bensì la fuga o il rifugio.
Il problema é che io scelsi di assumerli proprio per un aiuto in più alla psicoterapia, ma vuoi per un motivo, vuoi per un altro, tutto ciò mi ha arrecato dei gravi problemi e la psicoterapia promessa, combinata al farmaco, che mi avrebbero permesso di guarire dal doc in maniera profonda, non ebbe mai luogo.
Io, oggi come oggi, non me la sento di tornare sui farmaci, ho paura che arrechino altri casini, ho paura però anche di non avere altra scelta e che la terapeuta me lo dica in faccia.
Ho paura che questa psicoterapia non faccia l'effetto desiderato, perché di danno iatrogeno si tratta, e che quindi vuoi o non vuoi devo per forza scegliere la via del farmaco.
Ditemi qualcosa che possa rincuorarmi, non voglio sentirmi dire che andrà tutto bene, perché non sempre va tutto bene, vorrei sentirmi dire che avete curato casi di depressione non gravi senza psicofarmaci.
Magari questo mi aiuterà a trovare una soluzione e ad aprirmi.
Poi, se la psicoterapia non funzionerà, in quel caso, a mali estremi, estremi rimedi.
[#3]
dopo
Attivo dal 2021 al 2021
Ex utente
Probabilmente la prossima domanda sarà sui possibili danni permanenti che mi hanno arrecato i farmaci ssri, quindi anticipo la risposta.
-perdita di libido
-erezione debole
-problemi eiaculatori
-anestesia genitale
-diradamento dei capelli
-parestesia del cuoio capelluto
-problemi urogenitali
-sensazione di intorpidimento alle braccia
-ottundimento emotivo
-depressione
-anedonia
-sindrome amotivazionale
-pensieri sconnessi
-problemi gastro intestinali
Tutto questo per curare un doc.
Può capire che situazione quindi non é così rosea, quindi non mi illudo neanche troppo che con la psicoterapia tutto andrà per il verso giusto.
Probabilmente so già cosa mi dirà.
"Sembra strano che un farmaco possa causare tutto questo". Me lo sono sentito dire molte volte.
Anche sembra strano, ma cosa le devo dire?
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