Paura della paura

Buongiorno, scrivo per avere, per quanto possibile, un'opinione su ciò che mi accade.

Ho 34 anni e sono mamma di un bambino di 5.

L'ho fortemente desiderato e la realtà ha superato l'aspettativa.
Ciononostante, vi sono dei momenti in cui mi arrabbio molto.
Sento proprio la rabbia che pian piano cresce dentro di me e questo è stato il motivo che mi ha portata ad intraprendere un percorso psicologico.
Purtropp, trattandosi di un consultorio, è terminato.
Però, un pochino, sento di essere migliorata, anche se non proprio come vorrei.
Dovrei cercare un nuovo professionista ma, con la psicologa di prima, mi sentivo davvero ascoltata e mi sono trovata molto bene così ho paura di non trovare nessun altro che possa fare altrettanto.


Ho fatto questa piccola premessa nella speranza che possa essere utile.
Il problema, l'altro, è la paura di aver paura, ossia: 2 anni e mezzo fa rimasi incinta, ma, nonostante il desiderio avuto nei mesi precedenti, una volta scoperto, ho provato un forte peso sul cuore e, con il dispiacere che tutt'oggi mi accompagna, non l'ho tenuto.

Tornassi indietro però, lo rifarei, consapevole delle mie forze di allora; non sarei riuscita a gestire due bambini di erà così vicina.


Eppure, il desiderio ancora lo provo e anche in maniera molto forte.
Spesso mi ritrovo a leggere articoli riguardanti i neonati, l'allattamento,...Sono forse più preparata adesso che non 5 anni fa.
Così, ho deciso di non prendere nessun anticoncezionale e riprovare ma... ecco la paura! Temo di ritrovarmi nella stessa situazione dell'altra volta.

Imoltre, ho paura che, a causa degli ormoni e dei potenziali problemi legati alla gravidanza, di non riuscire ad occuparmi a pieno di mio figlio e che questa situazione, possa farmi arabbiare perchè quando non sto bene, tendo ad essere nervosa ed insofferente.

Provo ad essere lungimirante e capire quali potrebbero essere le difficoltà da affrontare e questo mi blocca.
Al contrario, quando capisco che il tempo passa e io mi ritrovo ad essere costantemente in stallo, soffro.
Se dovessi seguire il cuore, mi butterei...ma la testa gioca brutti scherzi, soprattutto alla sera.
Mi assale l'angoscia che provai quella notte in cui realizzai che ero incinta.
Sono momenti che, dopo una bella dormita, passano.
Difatti, alla mattina e durante il giorno, tutto mi sembra possibile.
Ma se dovessi averli a gravidanza inoltrata?
Se invece di migliorare, la mia famiglia, la portassi a peggiorare la situazione?
Ora come ora siamo sereni.
I problemi esistono, ma siamo molto uniti, anche quando si è trattato di prendere la sofferta decisione dell'aborto.


E' il salto che mi spaventa, poi sono sicura che, tenendo il secondo figlio tra le braccia, tutti i dubbi ed incertezze svanirebbero.

Questo vale anche per questioni quotidiane (comprare un vestito, salire sulla funivia)... sono perennemente indecisa eppure, non mi pento, ad oggi, di nessuna delle scelte fatte.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il desiderio di maternità è una cosa perfettamente naturale. Tuttavia tenga presente che i bambini risentono e assorbono delle ansie dei genitori. Perciò, se fossi in lei, prima di pensare a una seconda gravidanza cercherei appunto di trovare l'aiuto che ancora le manca - e che le è venuto a mancare dopo l'interruzione del percorso precedente - per risolvere i problemi emotivi, di controllo della rabbia e di ansia che ancora si porta dentro. Per il bene del suo bambino e di quello che eventualmente verrà.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore per il suggerimento.

Vorrei provare a cercare un nuovo psicoterapeuta ma l'idea di iniziare tutto da capo mi spaventa. Inoltre, sarebbe un professionista privato, pertanto, anche la questione economica incide. Certamente sarebbe per il mio bene, ma fatico ad accettare di dover cambiare perchè, al consultorio, gli incontri hanno una scadenza.
Non accade spesso di trovare qualcuno che sappia capirti. A me era successo e temo che non riuscirò più a trovare, se non a fatica (molta), qualcuno con cui sentirmi a mio agio.

In merito alla mia ansia/paura, porto un altro esempio:
ho sempre avuto paura di perdere la mia cara nonna. Ogni volta che ci salutavamo, dentro di me risuonava sempre la stessa domanda "sarà l'ultima volta che ci vediamo?".

Quando ha iniziato a stare male, c'è stato un momento in cui temevo di perdere il controllo da quanto ero spaventata.
Peccato però, che due mesi fa, se ne sia andata.
Ho immaginato spesso a come mi sarei sentita, eppure, nonostante il dolore e i pianti che spesso faccio, riesco a vivere le giornate come prima.
Credevo che dal dolore non sarei più stata la stessa, che avrei passato le giornate sul divano a piangere. Ma non è accaduto.

Questo per dire che le mie paure spesso sono infondate o , perlomeno, la realtà non è mai come me l'aspetto... e non so ancora se sia un bene o un male.