Sono "diventata" bisessuale

Buongiorno,
sono una ragazza di quasi 30 anni e fino a due anni fa ho creduto di essere eterosessuale.

Ho avuto parecchie avventure eterosessuali e tre storie importanti; l'ultima, finita tre anni fa, è stata per me una grande delusione.

Due anni fa mi sono innamorata di una ragazza e ora siamo fidanzate, da circa 5 mesi.

La situazione era molto complicata: ci siamo conosciute online, lei abita in Spagna e io in Italia e parliamo lingue diverse.

A quei tempi le dissi di proseguire con la sua vita, in quanto non vedevo possibilità concrete in una conoscenza Italia-Spagna, ma soprattutto avevo paura di iniziare qualcosa con una persona del mio stesso sesso.

Così ci perdemmo.
Io cominciai a frequentare un ragazzo, lei si fidanzò con una ragazza.
Mi si spezzò il cuore.

Non riuscii a dimenticarla.
Una volta che lei e la sua ragazza si lasciarono, trovai il coraggio di recuperare e ci incontrammo.
Ora sono molto più felice di prima, perché, per me, averci provato è significato tanto e credo di aver fatto un passo importante, di cui non mi pento.

Mi sono confidata con mia sorella e con un amico, ma davvero poco, perché mi sento in imbarazzo.

Sono cosciente del fatto che molte persone attorno a me sappiano: non mi sto nascondendo molto e dinnanzi a battute, o a domande esplicite, che mi vengono fatte, da mia madre, per esempio, non nego, ma non ammetto nemmeno.

Mia sorella è contenta per me e mi appoggia, ma è convinta che io sia bisex perché, a suo dire, sarei rimasta traumatizzata dalla mia ultima relazione etero, e so che mia madre pensa lo stesso.
Io invece so che non è così.

Tornando alla mia storia, ci vediamo poco, data la lontananza, ma per questo si prende l'aereo e si va.
Abbiamo un legame fortissimo, ma allo stesso tempo anche tanti problemi di coppia.

Io, personalmente, soffro la distanza, ma questa è una delle poche cose che riusciamo a gestire bene; soffro la comunicazione, mi manca riuscire a parlare "facilmente", visto che il mio inglese non è così fluente; soffro la paura di perderla.

Inoltre, temo il giudizio delle persone per me importanti (so che non sono omofobe, ma sono convinta che non ne sarebbero contente, specialmente mia mamma); sono sempre stata abituata a vivere le mie relazioni importanti alla luce del Sole, ma ora non ci riesco; se sono in mezzo alla gente, noto i bei ragazzi, non noto le belle ragazze, e questa cosa mi confonde; la maggior parte dei miei amici non sa nulla, per cui mi sembra di avere una vita parallela; per anni ho sempre sognato di avere una famiglia, ora non ho la benché minima idea di come progettare il mio futuro "familiare".
Sono felice, ma credo potrei esserlo di più.
In passato ho sofferto di ansia, non vorrei correre troppo facendo coming out troppo velocemente, ecco.

Vi ringrazio infinitamente per l'ascolto, per cui sono a chiederVi gentilmente un parere, per sapere se sia il caso che io parli con uno specialista ed, eventualmente, a che tipo di psicologo io mi debba affacciare.
Grazie, saluti.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> è convinta che io sia bisex perché, a suo dire, sarei rimasta traumatizzata dalla mia ultima relazione etero, e so che mia madre pensa lo stesso
>>>

No, non credo proprio. L'idea del trauma in generale è a mio avviso sopravvalutata, che poi addirittura si possa cambiare orientamento sessuale a causa di traumi, in età adulta, mi sembra ancor meno convincente.

Tuttavia è vero che esiste una certa fluidità dell'orientamento sessuale ed è vero che nelle donne succede con maggior frequenza, statisticamente, rispetto agli uomini. Personalmente ho avuto diversi pazienti che sono andati incontro a questo fenomeno ed erano quasi tutte donne. Può capitare.

Più che sulle paure, mi concentrrei su quello che ti piace fare, di volta in volta. Parlando di gusti sessuali, se non danneggi nessuno, non sono comportamenti né inclinazioni di cui vergognarsi. Ma neanche di cui parlare troppo facilmente, se ti rendi conto di non avere davanti a te persone in grado di gestire l'idea.

Puoi rivolgerti a uno psicologo/psicoterapeuta di qualunque tipo per un consulto.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
non poche volte si ha l'impressione che certi problemi relazionali, in crescita esponenziale nell'odierna società occidentale, dipendano da quello che chiamerei "ipersessualismo" o anche "desiderio ossessivo di possesso".
In altre parole, i legami che fino a a qualche decennio fa si declinavano come amicizie, di varia intensità, per lo più con persone del proprio stesso sesso ma anche dell'altro, e spesso duravano tutta la vita, adesso diventano immediatamente relazioni con pretesa di legame esclusivo sentimental-sessuale.
Da qui la conseguenza di una pluralità di queste relazioni nel corso della vita, con l'incapacità di approfondirne, coltivandola davvero, anche solo una, con una scelta del partner dovuta più a consumismo che ad amore o desiderio, e con l'esito, più volte rilevato dai sociologi, di una disastrosa solitudine dell'individuo nella società industriale avanzata.
A quel che scrive, entro i venticinque anni lei ha avuto "parecchie avventure eterosessuali e tre storie importanti".
Come ha trovato il tempo di scegliere così tanti partner, di provare attrazione, di innamorarsi, di riprendersi dalla fine dell'amore, mentre nel frattempo studiava, lavorava, e crescendo cercava di conoscere -si spera- sé stessa e la vita?
Oppure, come ha preannunciato la Scuola di Francoforte, lei come moltissimi altri è divenuta una consumatrice vorace di beni molto pubblicizzati, economici e disponibili, cioè la sessualità in serie e il simulacro mal riuscito delle relazioni d'amore?
Vediamone le conseguenze attraverso le sue parole: "Due anni fa mi sono innamorata di una ragazza e ora siamo fidanzate, da circa 5 mesi. [...] ci siamo conosciute online".
E da cosa avrebbe capito che si era "innamorata"? Inoltre, se ho ben capito, le si "spezzò il cuore" quando seppe che la ragazza che ancora non aveva mai incontrata si era fidanzata con un'altra.
Questo non è piuttosto un desiderio di possesso in esclusiva, anziché un innamoramento?
Bisogna ribadire, infatti, che la nostra epoca di "amori" plurimi e superficiali è anche quella delle gelosie implacabili, del dominio esercitato sul partner, per quanto occasionale, come una tirannia. L'amicizia, con la sua libertà, col suo generoso volere il benessere dell'amico, viene sostituita da queste "catture" dell'altro, spesso senza far caso neanche al suo sesso, così come non si guarda al nostro vero sentimento e nemmeno alla nostra vera attrazione.
Non a caso, da questa strana forma d'amore che presenta più svantaggi che promesse di felicità lei vuole guarire come da una malattia invalidante.
Ci chiede: "se sia il caso che io parli con uno specialista ed, eventualmente, a che tipo di psicologo io mi debba affacciare".
Qualunque specialista che l'aiuti a riflettere e a considerare i suoi sentimenti reali e i suoi reali bisogni andrà bene.
Cerchi sull'albo degli psicologi della sua regione, per essere certa di trovare un esperto autorizzato all'esercizio della professione.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio entrambi per la tempestiva risposta.

@Giuseppe Santonocito,

assolutamente, sono d'accordo sul fatto che non credo di essere bisessuale a seguito di una storia andata male, credo piuttosto di esserlo sempre stata, ma non lo sapevo.
Non ho neanche mai avuto l'intenzione, fino ad ora, di sbandierare i miei gusti ad altri, vorrei prendermi il mio tempo, ma familiari e amici, che fanno battute e domande, mi fanno sentire sotto pressione. Quindi a volte credo di essere sbagliata io, dal momento che sto a farmi problemi in merito a ciò che pensa la gente.

Rispondendo alla Dott.ssa Anna Potenza:

mi riconosco molto in questo consumismo, a cui, ahimè, cerco di sfuggire.
In merito all'innamoramento online, ho pensato più volte che, forse, stavo solo idealizzando una persona, e sono anche cosciente del fatto che gli incontri potrebbero essere andati bene anche perché io ero già ben "predisposta" all'innamoramento. Ma forse, questo tempo non è ancora sufficiente per autenticare un innamoramento reale. Tuttavia, io sento che lo sia.
Parlammo telefonicamente, giorno e notte, per sei mesi, gli stessi mesi del lockdown, quindi mi sembrarono molto intensi. Non ho mai ammesso, in quel periodo, di essere innamorata. Non volevo affrettare le cose, né i sentimenti, per cui non ho manifestato verso di lei alcun possesso. La lasciai libera e le consigliai di viversi la sua vita, perché non mi sentivo pronta a mettermi in gioco. Non so quando fu il momento esatto in cui mi si spezzò il cuore, ma di certo il suo fidanzamento mi ha dato una bella scossa. Comunque rispettai la sua nuova relazione, facendomi da parte. Quando lei e la sua ragazza si lasciarono, mi misi in gioco, proponendole un incontro. Non mi ritengo una persona possessiva, anzi, lei dice che vorrebbe che io sia un po' più gelosa. Ovviamente sono gelosa, ma odio manifestarlo.

Tornando al consumismo, invece, non ero così in passato, o meglio, fino ai 22 anni ero molto più selettiva; ebbi solo un'esperienza, che fu un fidanzamento che durò quattro anni.
Dopodiché caddi nel consumismo, ma mi affezionavo molto facilmente. Così ebbi il mio secondo ragazzo: mi ero affezionata, quindi mi ci fidanzai, ma non ero innamorata, quindi lo lasciai dopo un anno. Questi furono gli anni delle "frequentazioni/avventure", tra discoteche ed altri luoghi consumisti. Infine, ebbi il terzo ragazzo, che invece fu una scelta consapevole, ma, anche in questo caso, mi ripresi più velocemente del previsto. Scoprii diversi tradimenti da parte sua. Fu un fulmine a ciel sereno e mi sentii molto ferita, ma la superai molto molto bene.
Chiusa questa parentesi di 3/4 anni, ritenevo di essere cambiata, almeno lo speravo e lo spero.
Negli ultimi tre anni ho conosciuto la mia attuale ragazza e ho frequentato un ragazzo, per cui non sviluppai nessun sentimento, quindi ci chiusi; ma a parte questa frequentazione, durata poco più di tre mesi, me ne stetti da sola. Al contrario delle precedenti rotture, per cui sono sempre riuscita ad andare avanti abbastanza velocemente, stavolta non riuscivo a dimenticare questa ragazza, che per giunta non avevo mai visto.
Per il resto, sicuramente devo ancora trovare la mia strada ed indagare i miei sentimenti più profondi e conoscere me stessa.

A questo proposito, cercherò uno psicologo nella mia zona.

Vi ringrazio infinitamente per le Vostre risposte.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> assolutamente, sono d'accordo sul fatto che non credo di essere bisessuale a seguito di una storia andata male, credo piuttosto di esserlo sempre stata, ma non lo sapevo
>>>

Intendevo una cosa diversa, cioè che lei potrebbe in effetti essere diventata bisessuale, perché fluidità d'orientamento significa proprio questo, ma non in seguito a una storia andata male. Le cause dei cambiamenti di questo tipo non sono note.

>>> ma familiari e amici, che fanno battute e domande, mi fanno sentire sotto pressione. Quindi a volte credo di essere sbagliata io, dal momento che sto a farmi problemi in merito a ciò che pensa la gente.
>>>

E quindi la soluzione consiste nell'evitare di dare importanza a ciò che pensa la gente. Altrimenti finirà per sentirsi sbagliata, perché avrà dato più importanza a ciò che pensano loro rispetto a ciò che sente e vuole lei.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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