Dubbi sulla mia sessualità

Buongiorno, sono un ragazzo di 20 anni.
Da alcuni anni nutro alcuni dubbi sulla mia sessualità; se fino a poco tempo fa ci convivevo, attualmente mi stanno creando ansia e voglia di comprendermi meglio.
Non ho mai avuto esperienze sessuali, nonostante la mia età, però ho avuto alcune storie adolescenziali, in cui ho provato le prime emozioni sessuali, tanto trasporto e anche poi una delusione quando non hanno avuto un lieto fine.
Tuttavia, in questi anni, oltre a trovare eccitazione nel vedere video porno eterosessuali, ho trovato eccitazione anche nel vedere video porno gay particolarmente legati al contesto uomo adulto-ragazzo.
Come se tale fosse una trasgressione proibita.
Ho notato che riesco a trovare eccitazione nella masturbazione anche pensando a ragazzi o amici che per me rappresentano un prototipo di bellezza maschile a cui aspirarmi.
Ma non tanto penso a loro come ad eventuali partner, ma a come vorrei essere come loro.

Il mio dubbio, a fronte di questa situazione e del fatto che noto che la masturbazione sta diventando troppo presente nella mia vita, è quale sia la mia sessualità.
Perché se ci sono questi aspetti che caratterizzano la mia vita, ce ne sono altri che invece mi fanno pensare di essere etero.
Tutte le mie cotte, anche le recenti, sono femminili; se vedo bei ragazzi, posso trovarli appunto di bell’aspetto ma mai con trasporto sessuale.
Non mi è mai capitato, tra diverse amicizie maschili, di prendermi una cotta per uno di loro o anche al di fuori di queste amicizie.
Al mio fianco, ho sempre visto una donna e non un uomo, che non riuscirei sinceramente a baciare.
Quindi, ciò che mi chiedo è io come debba identificarmi sessualmente.
Mi sono chiesto se questa trasgressione con l’uomo adulto, cosa che però sempre mi attrae in videopornografia ma non so quanto nella vita reale, possa essere un indice di omosessualità, bisessualità o un trauma irrisolto.
Non so se un giorno approcciandomi con una eventuale ragazza (in realtà ci sono alcune ragazze per le quali sto provando un debole) dovrò parlare di questa cosa.
Siccome a tutto questo, si abbina un periodo di forte ansia, ho pensato che potrei rivolgermi allo psicologo dell’Università in modo da poter parlarne e fare chiarezza.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
L'idea di sentire lo psicologo di facoltà è un'ottima idea, se non altroo è un punto di partenza.

Hai ragione quando distingui l'attrazione come desiderio di possedere (o farsi possedere) dal desiderio di essere come l'altro, cioè di identificazione. Ogni uomo ha bisogno di modelli, in fase di sviluppo, e non è infrequente questo tipo di attrazione in adolescenza.

La pornografia è il tasto dolente. Oggi molti ragazzi ne abusano e se sono un po' ansiosi e con poca esperienza finiscono per confondersi ancora di più. Perciò il mio suggerimento è di smettere o ridurne il più possibile l'uso.

Se ti senti attratto verso le ragazze, ma non ti fai avanti, è quasi scontato che poi ti inizino a venire dubbi.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Grazie mille per la sua risposta dottore.
Penso lei non si ricordi, ma non troppo tempo fa scrissi riguardo i miei timori e le mie ansie dall’allontanarmi dal nucleo domestico per l’università fuori e lei mi disse che forse non avevo completato ancora il mio processo di individuazione. Non so se le cose, relativamente anche a questo aspetto sessuale, possano essere correlate.
È a seguito di tutto ciò che ho deciso di intraprendere questo percorso con lo psicologo dell’Università. L’università mi darà 8 sedute gratuite, spero in un percorso di 8 sedute di riuscire ad ottenere qualcosa. Anche perché non vorrei gravare troppo sulla mia famiglia.
Devo cercare di farmi più avanti nel mondo relazionale; mi rendo conto che non posso sempre mantenermi su schemi adolescenziali. Probabilmente per comprendere effettivamente la mia sessualità necessito di esplorarla nelle relazioni e quindi, non so se ho capito bene dalla sua risposta, cercare di farmi avanti con le ragazze. Non so se ciò è giusto e plausibile.
Un ultima cosa che noto: sono entrato in pandemia alla soglia dei 18 anni. Attualmente sono alla soglia dei 20. Le esperienze relazionali, sociali e nuove sono state quasi pari a zero; unici elementi importanti di questi anni la maturità, l’ingresso in università e gli esami, il tutto associato alla distanza. È come se mi sentissi sempre quel ragazzino diciassettenne insicuro, che in due anni si è sempre più isolato, incupito e dato all’ansia.