Ragazza di 16 anni con bmi=15 abbandonata a se stessa

Gentili dottori,
Qualche mese fa ho conosciuto online questa ragazza, con la quale ho stretto un'amicizia.


Tale ragazza dopo un lutto, avvenuto 4 anni fa, ha iniziato a mangiare progressivamente meno, arrivando oggi a fare un solo pasto al giorno, molto risicato.
E se si sforza a mangiare di più gli viene una forte nausea che le impedisce di mangiare al pasto successivo.


Il suo peso è 38kg e la sua altezza 158cm.
Il mangiare poco la fa sentire sempre stanca e priva di energie.
Le capita spesso di avere dei mancamenti e svenire.
È inoltre affetta da un problema di aritmia cardiaco (che non so di preciso quale sia) che la rende particolarmente suscettibile a sbilanciamenti elettrolitici, cosa per cui è stata ricoverata più volte, col rischio di perdere la vita.

Non è anoressica, in quanto il requisito fondamentale per essere considerati tali è il vedersi grassi.
Lei al contrario si vede scheletrica, come effettivamente è, e se ne vergogna.
Vorrebbe acquisire peso ma non ci riesce, nonostante gli sforzi nel mangiare di più.

Dunque sospetto che tale suo problema sia dovuto a cause organiche (celiachia, SIBO, gastrite, reflusso etc.etc.), ma non ha mai fatto una visita gastroenterologica e ha il terrore dei medici e degli ospedali.
Né la madre ha mai pensato di fargliene fare una.
Quasi settimanalmente fa un elettrocardiogramma per tenere sotto controllo il cuore, ma del suo peso, del suo BMI e del suo problema gastrico nessuno si è mai occupato!

Io da quando ho saputo del suo peso, e del BMI, sono seriamente preoccupato per la sua vita e non so in che modo agire per indirizzarla verso un percorso diagnostico.

Vorrei entrare in contatto con la madre per spiegarle la necessità di intervenire al più presto, prima che sia troppo tardi, ma non ci ho mai parlato e temo di non riuscire a convicerla.
La figlia non vuole assolutamente che io parli direttamente con la madre di questa cosa.

Io so benissimo che il suo problema può essere risolto con le giuste indagini e terapie mirate, ma non so come muovermi di fronte al suo rifiuto di indagare.
E mi rivolgo a voi per un consiglio su come comportarmi in questa situazione.


Grazie mille per l'aiuto
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

è ammirevole il Suo prendersi cura della ragazza conosciuta online.

Anche se - francamente - il mancato possesso di conoscenze specialistiche La porta a fare diagnosi del tipo
"..non è anoressica in quanto ..."
e
"..sospetto che tale suo problema sia dovuto a cause organiche (celiachia, SIBO, gastrite, reflusso etc.etc.).."
pur non possedendo competenze mediche e pure online; quando noi stessi specialisti siamo ben consapevoli che neppure a noi ciò è possibile online (oltre a non essere deontologico).

Quindi, please, niente semplificazioni googleiane.

Detto ciò allo scopo di invitarLa ad una maggiore prudenza quando pensa, quando scrive, quando interagisce con la ragazza,
in relazione al prendersi cura della stessa aggiungo che non è tanto semplice farlo:
- la ragazza non vuole che Lei contatti la propria madre,
- nel corso dell'ECG qualche riscontro sulla magrezza deve esserci necessariamente stato,
- ci possono essere tra Voi dei non detti,
- altro.

Di fronte al ".. rifiuto di indagare.." si hanno le mani legate, a meno che non si sia il genitore; il quale ha altre possibilità anche di fronte alla legge.

A Lei dunque starà il compito di insistere con la interessata e cercare di essere convincente.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> in quanto il requisito fondamentale per essere considerati tali è il vedersi grassi.

Falso in generale. L'anoressia può essere un problema legato alla difficoltà a "cambiare idea". La ragazza cioè inizia una dieta, per vari motivi, ma poi non riesce più a smettere. In questi casi si tratta di una forma di rigidità che ha a che vedere con l'ossessività e le compulsioni, più che con la distorsione dell'immagine corporea.

>>> È inoltre affetta da un problema di aritmia cardiaco (che non so di preciso quale sia) che la rende particolarmente suscettibile a sbilanciamenti elettrolitici, cosa per cui è stata ricoverata più volte

Questi potrebbero anche essere sintomi *causati* dal fatto che mangia troppo poco. Quindi urge che sia visitata e tenuta sotto controllo, anche per gli altri problemi digestivi e gastrointestinali.

Non puoi essere tu a prenderti carico di questa ragazza, che oltretutto è minorenne. Però puoi farle leggere questo consulto che hai chiesto a noi.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
capisco la sua preoccupazione.
I problemi alimentari sono tra i più gravi per chi ne è portatore. Sono anche quelli che maggiormente frustrano le cure degli addetti ai lavori e tanto più possono far sentire impotenti e demoralizzate le persone che se ne occupano senza competenza.
Per questa ragione, perché il quesito in ultima analisi implica lei stesso, le sto rispondendo. In base alle linee guida, infatti, non si danno pareri su problemi riferiti, relativi a terze persone che non sentono la necessità di consultarci.
Tenga conto, per aiutare la ragazza, che lei che ci scrive sembra avere una conoscenza imprecisa dei fatti, probabilmente alterati dai racconti della ragazza stessa.
Intanto il disturbo alimentare ha molte facce. Una persona che non mangia non lo fa solo perché si vede grassa o perché ha malattie organiche; non faccia diagnosi ispirate a notizie captate qui e là. Inoltre è del tutto inverosimile che la ragazza faccia dei controlli sanitari e nessuno prenda in considerazione un evidente sottopeso.
Lei scrive: "È inoltre affetta da un problema di aritmia cardiaco (che non so di preciso quale sia) che la rende particolarmente suscettibile a sbilanciamenti elettrolitici, cosa per cui è stata ricoverata più volte, col rischio di perdere la vita"; e poi: "Quasi settimanalmente fa un elettrocardiogramma per tenere sotto controllo il cuore, ma del suo peso, del suo BMI e del suo problema gastrico nessuno si è mai occupato!".
Il punto esclamativo è suo, ed esprime perfettamente la sua incredulità di fronte a un atteggiamento dei medici che, le confermo, è inverosimile. Così come appare inverosimile che la madre sia disposta a pagare alla figlia ogni settimana un ECG (se glielo prescrivesse un medico si occuperebbe prima di tutto del disturbo alimentare) ma non investa mai del problema il medico di famiglia.
Lei ora vorrebbe entrare in contatto con questa madre, nonostante la ragazza non voglia assolutamente. Per altro, la ragazza stessa non sembra intenzionata a curarsi.
Non vede che tutto indica la volontà della ragazza di mantenere la situazione così come sta? Forse una volontà inconscia, ma pur sempre un'intenzione netta, che ha un suo disegno e un suo scopo, per quanto malato?
Se vuole davvero aiutare la ragazza, il primo passo è non lasciarsi invischiare nella sua nevrosi. Questo vuol dire non cedere in nulla che la trascini in una complicità con la malattia, non credere a tutte le affermazioni della ragazza, indicare senza tentennamenti la via della cura, offrire un supporto fermo, non ingenuo.
Esistono nei maggiori ospedali dei centri specialistici dove lavorano delle équipe sui problemi alimentari. Al centralino dei maggiori ospedali le daranno tutte le indicazioni.
Buona fortuna, e ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dottori,
vi ringrazio molto per il supporto.

Avete pienamente ragione sul fatto che non si possano escludere disordini alimentari di origine psicologica in questo modo.

Nelle mie valutazioni sono sicuramente influenzato dal fatto di soffrire io stesso di un disturbo intestinale organico (SIBO) e durante il mio percorso di diagnosi e cura mi sono dovuto scontrare con l'opinione diffusa (ed errata a mio avviso) che la maggior parte dei disordini gastrointestinali siano causati/concausati da problemi psicologici. Opinione che nel mio caso ha solamente rallentato l'identificazione della causa organica e quindi delle cure.

Detto ciò la ragazza ha sicuramente seri problemi di ordine psicologico. Dal lutto del padre ha smesso di parlare con le persone e si è chiusa in sé stessa. Ha perso tutti gli amici. Ha un pessimo rapporto con la madre (la quale a sua volta non ha ancora superato il lutto ed è altamente instabile). Ogni sera piange per diverso prima di addormentarsi pensando ai suoi problemi, e questo credo sia indice di depressione. In generale dorme molto poco, e quando ci sono dei problemi in famiglia, come litigi con la madre, dorme ancora meno o non dorme affatto.

Stando a questa descrizione è facile pensare che il suo sia un disordine alimentare di origine psicologica. Ed è per questo, credo, che i medici che visita per il problema del cuore non indagano la cause organiche di questo problema di magrezza. Se ne disinteressano, perché credono che dipenda solo dalla psiche. Cosa che potrebbe essere sicuramente vera, ma potrebbe anche non dipendere da quello. E penso che escludere le cause organiche sia il primo passo per giungere alla verità. Escludere a priori una causa organica è sbagliato e potrebbe ritardare le cure.

Io posso solo dire che ho cercato di convincerla in tutti i modi a mangiare di più e credo di esserci riuscito. Solo che quando prova a mangiare di più viene colta da una forte nausea e da mal di pancia. Un po' di nausea ce l'ha sempre, ma mangiando di più peggiora. Viste queste reazioni io non mi sento affatto sicuro nel dirle di sforzarsi a mangiare di più, perché nel caso di un disturbo organico (celiachia per esempio) mangiare di più potrebbe peggiorare la cosa.

Le ho ripetutamente consigliato di rivolgersi a uno psicoterapeuta, ma non ne vuole sapere. Quando in passato ha provato a fare delle sedute, non è mai riuscita a parlare con il terapeuta e rimanevano per tutta la seduta in silenzio.

E' già ossessionata dalla paura di morire (per via dell'aritmia cardiaca), e non vuole minimamente prendere in considerazione altri disturbi, ha paura di scoprire di soffrire di altre patologie. Ed è per questo che si rifiuta di indagare. Inoltre ha una madre completamente ipocondriaca che al minimo starnuto teme di morire e non vuole affatto suggerirle la questione dei problemi intestinali perché teme che possa dare di matto.

Mi rendo conto che sia una situazione molto complicata e intricata e avrebbe bisogno di una squadra di professionisti che la seguano per riuscire a risolvere in qualche modo la situazione, ma non ne vuole sapere.
Mi domando perché mi sono messo in questa situazione... Ormai la considero una cara amica e non posso disinteressarmi del problema, né lasciarla da sola. Ma inizio a temere per la sua vita e del dolore che avrò se dovesse succederle qualcosa.
[#5]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
lei continua a lanciare diagnosi non avendone la competenza, anzi dichiaratamente influenzato dalla sua esperienza personale, il che è fuorviante.
Giovane e inesperto -sorge il sospetto che sia lei stesso minorenne- lancia frasi come: "i medici che visita per il problema del cuore non indagano la cause organiche di questo problema di magrezza. Se ne disinteressano, perché credono che dipenda solo dalla psiche".
Quindi i medici quando pensano che una malattia "dipenda solo dalla psiche" se ne disinteressano, anche quando si tratta di una vistosa denutrizione? E se la "psiche", da lei considerata una specie di entità capricciosa, inafferrabile e incurabile, spinge la persona al suicidio, all'infarto, all'omicidio, i medici secondo lei non se ne curano?
Abbiamo cercato in vario modo di farle capire, in tre specialisti, che lei parte da un punto di vista ben intenzionato, ma sbagliato. Crede tutto quello che la ragazza le dice, per esempio che ogni sera piange a lungo prima di dormire o non dorme affatto... ma come lo sa, dormite insieme? Crede che la madre sia ipocondriaca... la ragazza invece non lo è?
Infine, il rifiuto delle cure da parte della ragazza e della madre (che però lei che ci scrive forse non ha mai visto) può richiedere un intervento drastico.
Non essendo un genitore, lei non può fare nulla in termini giuridici, ma può fornirle gli indirizzi dei centri ospedalieri per i problemi alimentari, di cui la sua città abbonda, e chiederle perentoriamente di lasciarsi accompagnare a visita o di interrompere una lamentazione che serve solo ad alimentare il disturbo.
Lei stesso si è rivolto a questi centri? Se lo ha fatto, mi sembra strano che la diagnosi sia stata inibita dai pregiudizi, visto che i medici di questo settore hanno molta esperienza.
Ci faccia sapere se ha preso una decisione netta.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#6]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dottoressa,
la ringrazio davvero per la risposta.

Ha ragione sul fatto che io non abbia le competenze per fare diagnosi. Ho solo la mia breve ed intensa esperienza personale che influenza il mio giudizio.

E ha ragione sul fatto che le mie informazioni sulla situazione siano parziali e filtrate dai racconti della ragazza, ai quali ho sinora attributo verità assoluta. Ma potrebbero benissimo non corrispondere alla realtà, potrbbe essere che mi stia raccontando solo quel che fa comodo a lei per attirare le mie attenzioni.
Non ho mai parlato con la madre e non so la sua versione dei fatti.

Questa mancanza di informazione potrebbe farmi credere che le cose siano peggio di quanto in realtà siano.
Purtroppo lei vive in un'altra città e accompagnarla a fare una visita presso uno di questi centri sarebbe complicato. Ma glielo proporrò, anche se già immagino che la risposta sia no.

Inoltre ho notato che insistere su questa cosa del farsi visitare e sul pericolo che corre nella sua condizione di basso BMI, produce l'effetto contrario a quello desiderato. Non la spinge all'azione ma la terrorizza e la getta nella disperazione e nel panico. Quindi debbo stare attento a bilanciare le chiacchierate rilassate e questi inviti a farsi controllare... Già vive in una condizione di stress continuo per via dei rapporti non proprio sereni con la famiglia, se mi ci metto anche io a stressarla con questa cosa, non vorrei far peggiorare il quadro generale.

Grazie ancora per il supporto
[#7]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

a completamento delle nostre risposte, che hanno - tra le caratteristiche - anche quella di fornire indicazioni concrete sulle risorse del territorio, allego un link clickando il quale potrà individuare tutti i *Centri del SSN specifici per i disturbi alimentari sull'intero territorio nazionale*. Basta puntare sulla mappa.

Potrà così fornire alla Sua amica uno strumento concreto di cui lei stessa potrà servirsi presentandola ai propri genitori; ed inoltre non a pagamento in quanto Servizio Sanitario pubblico (solo ticket, quando non esenti).
Eccolo: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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