Quale terapia psicologica per ipocondria?

Salve,
ho 26 anni.
Ho avuto le prime manifestazioni ansiose a 16 anni: ansia, attacchi di panico.

Una volta "controllata" l'ansia nelle sue manifestazioni più estreme ho iniziato a soffrire di depressione.
Non è una di quelle depressioni che mi tiene chiuso in casa, riesco a convinverci, sono molto intraprendente, faccio tante cose, ma alterno giornate in cui mi sembra di vivere una vita normale, altre in cui mi sveglio e vedo negativamente tutto, incasso le normali difficoltà della vita con sconfitta e su alcune cose senso di colpa.
faccio una grande fatica quotidiana per conquistarmi l'entusiasmo.

Da sempre sono ipocondriaco, mi sento stanco non capisco il motivo, attribuisco mille motivi possibili fisici, sono in iperosservazione dei sintomi del mio corpo, tendo a somatizzare nei periodi di maggiore stress, se avverto un sintomo tendo a sentirmi subito malato.
Negli ultimi due anni la mia ipocondria è peggiorata, ho dei comportamenti "ossessivi" come misurarmi la febbre più volte al giorno, e tutto il resto che avevo prima mi sembra accentuato.


Vorrei una terapia efficace per cercare di risolvere questo problema e non abbattermi all'idea che sono ipocondriaco e morirò ipocondriaco.

Ho fatto per due anni psicoanalisi, e per quanto mi sia servito molto per me, per quanto l'analista mi ha confidato che ho una eccellente capacità di autoanlisi, non ho notato nessun miglioramento.


Vorrei iniziare psicoterapia, ma quale?

Ho studiato un pochino e sono affascinato dalla psicoterapia breve strategica, che mi para vada dritta al problema cercando di modificare dei comportamenti tossici.

Ma mi chiedo se forse è meglio una terapia di spettro più ampio che possa andare a minare le cause della mia ipocondria.

Per me sarebbe primario appunto risolvere questo problema, prima che diventi ingestibile.

Grazie e buona giornata
[#1]
Dr. Vincenzo Cosentino Psicologo 204 12 1
Buongiorno,
Da ciò che scrive è evidente che anche nel processo di scelta della terapia più adatta sono presenti delle attenzioni particolari nei confronti della sua salute.
È corretto comunque scegliere il tipo di approccio che può essere più utile alle sue esigenze ma questa scelta influenza in parte il successo della terapia.
Ciò che invece probabilmente è necessario conoscere è quali aspettative ha dalla terapia, quali sono i suoi obiettivi e in che modo la patologia descritta influenza la sua quotidianità per progettare un percorso che a prescindere dalle caratteristiche tecniche, abbia un ruolo profondo nel cambiamento dello stato attuale.

Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
non voglio parlare male della psicoanalisi in generale, credo solo che nel mio caso specifico sia stata utilissima per conoscermi meglio, ma non per affrontare le mie manifestazioni psicosomatiche.
Sento il bisogno di un percorso vissuto con più stimoli, sento il bisogno di avere dei "compiti" da fare, motivazioni per impegnarmi.
[#3]
Dr. Vincenzo Cosentino Psicologo 204 12 1
Allora se sono queste le motivazioni è possibile intraprendere una psicoterapia sistemica, che analizza i comportamenti e sopratutto la comunicazione che utilizza nella sua quotidianità e individua quali sono i fattori scatenanti i disturbi.
Ad esempio l’ipocondria potrebbe essere il risultato di un bisogno relazionale inespresso, per questo motivo intraprendere un percorso che analizza il suo vissuto può permetterle di esplorare non soltanto il suo mondo interiore ma anche le sue relazioni familiari e non.
Nella psicoterapia sistemica il sintomo acquista significato, quindi potrebbe essere un’idea per cogliere tutti i dettagli della difficoltà che vive.

Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it

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