Crisi esistenziale, doc sulla morte, o altro?

Salve, sono un adolescente che va alle superiori.

Scrivo perché da un po’ di tempo ho un ossessione che mi perseguita.

Tutto è iniziato prima di addormentarmi mentre pensavo e ripensavo mi sono imbattuto su una domanda che mi ero posto già altre volte ma che non mi aveva suscitato alcun problema: cosa c’è dopo la morte?.
Avvertii un attacco di panico e una forte angoscia (mai successo prima per questa domanda).
Il fatto è che non riesco a immaginare il nulla, perché se penso al nulla penso ad un qualcosa tutto nero.
Tutto questo c’è l’ho da una settimana.
Poi dopo ho pensato che senso ha la vita.
Tutto questo per poi morire.
La cosa che mi crea disagio è che prima non pensavo queste cose e ora si.
Potete dirmi se si può guarire da questa situazione?
Perché non c’è la faccio più.
Ero un ragazzo pieno di obbiettivi nella vita e ora nessuno di questi ha senso.
Studiavo ed ero bravo a scuola, ora invece questo pensiero oscura le mie giornate e mi impedisce di stare attento a scuola.
Quando esco fuori penso sempre al senso di tutto. E quando sono felice arrivano subito i pensieri intrusivi che mi dicono che è felicità momentanea e che finirà. Questo è il pensiero più distruttivo di tutti.
Non c’è niente che mi rassicuri, vedo tutto nero.
Vi prego di aiutarmi.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

è piuttosto evolutivamente fisiologico che nell'età dell'adolescenza ci si ponga delle domande esistenziali quali:
-cosa ci sarà dopo la morte?
-qual è il senso della vita?
Domande a cui è difficile riuscire a dare una risposta, per quanto soggettiva;
qualche volta ci si riesce nel corso della vita, trascorsi molti anni da quando abbiamo cominciato a farci tali domande.

Quando questi interrogativi ci spaventano, se ci provocano ansia, possono manifestarsi come pensieri ossessivi; però non è questa la diagnosi dopo un'unica settimana di tali manifestazioni.

Se ce la fa, accetti questi pensieri e attenda che si esauriscono da soli senza dover trovare loro una risposta.
Se ciò non dovesse accadere, dopo alcune settimane si rivolga di persona all* Psicolog* psicoterapeuta. Presso il Consultorio pubblico viene accolta anche una persona minorenne non accompagnata dei genitori.

Saluti cordiali.
Dottor Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/