Sono depresso, i miei genitori peggiorano le cose

Salve, è da un po di tempo che sto veramente male.
Premetto che sono uno che non parla mai e quindi scusatemi se sarà tutto una confusione quello che scriverò.



Sono il secondo di 3 figli ed è da sempre che sono trascurato e sento di non essere voluto.

Purtroppo nel mio caso sono stato cresciuto da persone che mi hanno rovinato senza rendersene conto (non sono nemmeno più sicuro di questo).


Fin da bambino, quando si parlava di noi figli io ero etichettato come quello non voluto siccome la loro speranza era in una femmina...quindi a sentirmi dire queste cose ogni volta ho davvero iniziato a pensare di voler essere una ragazza e quindi stare male con me stesso visto che non si cambia sesso per magia.

A parlarne con i miei guai, immagino che vergogna per loro avere un figlio che pensa queste cose.
Mio padre è uno di quei razzisti inguaribili.


Comunque, oltre quel problema ho anche anche un problema dalla nascita cioè soffro di iperidrosi.
Questa cosa mi ha portato a chiudermi in me stesso con la paura di interagire con gli altri, a scuola invece di divertirmi dovevo stare attento se si giocava e bisognava prendersi per mano.
Nemmeno mia madre mi prendeva per mano, ogni volta che si usciva c'era un fazzoletto tra la mia e la sua mano.

Ho chiesto mille volte se potevo farmi l'intervento e mi è sempre stato negato dicendo che non esiste...e poi un giorno in tv vedo loro che si guardano il programma "malattie imbarazzanti" con una ragazza che si operava di iperidrosi e comunque sia me lo hanno sempre negato.


Ho frequentato la scuola superiore e mi sono diplomato, volevo anche continuare iscrivendomi ad un'università dal costo di 100 l'anno e mi è stato detto di lavorare e pagarmela io stesso quando ogni anno delle superiori cercavo lavoro e non ne trovavo o se lo trovavo mi licenziavano dopo un giorno, mi licenziavo io perchè non ce la facevo ne fisicamente ne mentalmente oppure mi tenevano per poi con la scusa del mese di prova non mi pagavano e a fine mese mi mandavano via.
Ai miei genitori non è passato per la mente di aiutarmi infatti non lo hanno fatto anche se i soldi c'erano.


Da anni il rapporto con loro sta peggiorando sempre di più.
Qualche settimana fa ho avuto una "discussione" con mio padre perchè mentre giocavano a carte lui sminuiva e insultava mia madre davanti a ospiti e io gli ho detto di smetterla e che se fa cosi non hanno torto i suoi fratelli ad averti buttato e cosi lui inizia ad insultarmi e minacciarmi di buttarmi dal balcone.


Io onestamente non so più cosa fare, ormai sono arrivato all'idea di farla finita.
Ho provato varie cose ma nulla, per stress ho ingerito un bel mix di farmaci ma senza effetto e ora invece uso un taglierino per ferirmi il braccio ma non ho il coraggio di andare oltre.
Ho pensato di denunciare mio padre per tutto ma poi penso che se dovessero dare la ragione a lui, io sicuramente non avrei più una casa e più di farla finita non potrei fare ma non sono pronto.
Ho sia paura a morire che a vivere.
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Gentile Utente,

mi sembra che lei faccia un racconto di una situazione di mancanza di riconoscimento da parte dell' Atro significativo nella sua vita. Spesso ci sono situazioni in cui il nostro Altro risulta debole e insufficiente per motivi vari che a volte dipendono dalla nostra sensibilità personale, altre volte sono connesse a problemi irrisolti ed immaturità delle figure di riferimento con cui abbiamo avuto a che fare nel corso della nostra evoluzione psichica. Quindi, quando ci rendiamo conto che in noi ci sono conflitti che non riusciamo a dirimere da soli, è perché qualcosa di cui non siamo consapevoli o coscienti ci vuole parlare e si vuole fare sentire dal nostro "profondo".
Le consiglierei quindi di rivolgersi ad un consulto psicologico in presenza valutando tra i professionisti sia del privato che dei servizi pubblici (Servizio di Salute Mentale ASL e anche, forse, presso i servizi sociosanitari del Comune che dovrebbero erogare, oltre alla prima consultazione in genere gratuita, anche trattamenti con tariffe proporzionate alla situazione economica).

Cordialmente

Dr. Samuele Nale
Via Cesare Beccaria 20, Sesto Fiorentino (Fi)
www.medicitalia.it/samuele.nale/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dr. Samuele Nale, grazie per la risposta

Purtroppo ho già pensato al fatto di andare da uno psicologo ma poi penso cosa ottengo?
Tornato a casa la situazione ritorna per com'era. Con 3000 caratteri non ho neanche potuto esprimermi apertamente sulla reale situazione. Mia madre la potrei considerare "immatura" ma mio padre sembra farlo per cattiveria. Qualsiasi discussione abbiamo lui torna come al solito come se nulla fosse successo o il minimo pensiero autocritico.
Comunque non ho nemmeno soldi per pagare questo ticket.
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
In caso di difficoltà economiche dovrebbe essere possibile ottenere delle prestazioni gratuite presso il Servizio di Salute Mentale della sua Usl di riferimento dove oltre agli Psicologi sono disponibili anche altre figure professionali (Psichiatri e Assistenti Sociali) in grado di portare supporto e sostegno secondo le loro specifiche competenze.


Cordialmente

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Se per ipotesi volessi denunciare mio padre per mancato interesse verso di me in campo scolastico, salutare e mentale che mi ha portato in questo stato di depressione profonda, cosa succede? E in caso di riconoscimento come denuncia non valida?

Non posso andare avanti cosi. Mi viene l'ansia e la paura al solo sentirlo a casa, sto con il mal di testa tutto il giorno e a volte al solo pensiero di come mi trovo mi vengono delle crisi di pianto
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Contatti i servizi della sua USL chiedendo di un consulto psicologico. Potrà parlare con diversi professionisti che sapranno orientarla e ai quali potrà esporre la sua situazione.


Cordialmente

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Capisco, grazie mille di tutto. Proverò come dice lei
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Prego. Si figuri. Vorrei solo aggiungere che la cosa più importante non è combattere contro l'Altro carente che sembra essere stato assente (a moltissime persone in un modo o l'altro appare così) ma cercare di farlo crescere e salvarlo dentro di noi comprendendo le fragilità che sono comuni alla condizione umana. È una strada difficile ma è quella che è più produttiva in termini di benessere personale, è la strada della ricerca del vero sé.

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Purtroppo ho provato e riprovato. Ho chiesto scusa quando sbagliavo, ho chiesto scusa anche se era lui a sbagliare ma dialogo non può e non ci sarà mai quando una delle 2 parti pretende di essere sempre nel giusto. Nemmeno si può discutere perchè se lui sbaglia e lo sa urla contro. Mia madre non è nemmeno di aiuto, è stanca anche lei ma fa come se volesse che non cambiasse.
Con l'ultima discussione che ho avuto con mio padre che mi ha pure minacciato di volermi buttare dal balcone (davanti a parenti), ho iniziato a non mangiare più a tavola e uscire il minimo indispensabile dalla mia stanza. Ma mia madre cos'è la prima cosa che viene a dirmi? "Vedi che tuo padre è 2 giorni che butta la spazzatura", chiedermi un come stai non passa per la mente mai a nessuno dei due.
Purtroppo sono persone cresciute con la convinzione che il padre ha il diritto di comandare sulla vita degli altri e che dobbiamo portargli rispetto. Non sa che il rispetto si ottiene con altro rispetto e non con la forza. Ormai sono troppo stanco per fare qualsiasi cosa. Aiuto non ne ho da nessuno e dubito che ne avrò mai
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Credo di comprendere la sua situazione. Comunque le rinnovo il consiglio di recarsi per un consulto al servizio pubblico della sua USL come le avevo spiegato e dove potrà confrontarsi in presenza con dei professionisti.

Cordiali saluti

Dr. Samuele Nale
Via Cesare Beccaria 20, Sesto Fiorentino (Fi)
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