Problemi relazionali con il genere femminile

Buonasera.
Vi contatto per alcuni problemi relazionali, che in particolare ho con il genere femminile.
Ho 20 anni e fino a poco tempo fa ho vissuto una vita per inerzia.
A causa di molti eventi, una famiglia iperprotettiva, episodi di emarginazione e bullismo al liceo ero arrivato ad annullare totalmente me stesso.
Non solo nelle relazioni sociali ma anche nella vita quotidiana, reprimendo ogni tipo di desiderio ed arrivando a vivere per inerzia, senza più volere nulla.
Tentativi con le ragazze ci sono stati ma mi sono reso conto di non averle mai amate, perché mi forzavo a provarci nonostante in fondo non provassi nulla per loro e giustamente nessun tentativo é mai andato in porto.
Questo probabilmente a causa del fatto che tentavo di superare il trauma di una rapporto omosessuale che ho avuto a 15 anni, che mi ero forzato ad avere e che ovviamente non mi piacque affatto causando una ancora maggiore chiusura in me stesso.
Questa ferita temo che sia ancora aperta.

Ora grazie all'aiuto di un amico la situazione sta cambiando e sono arrivato a capire che devo porre me stesso e come mi sento al centro del mio agire.
Ho ripreso a coltivare degli hobby, anche se sono ancora in una fase in cui vorrei che diventasse la mia normalità.
Mi sono reso amaramente conto di come non abbia vissuto fino a questo momento.
E il desiderio di assaporare la vita mi assale in maniera veramente forte.
Voglio abbandonarmi totalmente ai miei desideri, cosa che non ho mai fatto.
Vorrei ovviamente trovare l'amore della mia vita ma ancora non credo che saró pronto fino a che io non abbia completato il processo di porre me stesso al centro del mio agire e quindi arrivare ad una vita in cui ogni singola mia azione quotidiana sia sostenuta da un desiderio, senza reprimere più nulla dietro all'ansia sociale o il non accettare me stesso.
Il punto della questione nasce qui.
Più vado avanti con il processo per essere me stesso pienamente più mi rendo conto di una frustrazione che mi assale riguardo ai rapporti sessuali con una donna.
Non appena provo un impulso sessuale vorrei sfogarlo istantaneamente.
Ricorro a una masturbazione intensa ormai da diverso tempo all'unico scopo di non avere pulsioni sessuali.
Vorrei riuscire a vedere una donna e non provare più nulla, in quanto ormai questa ossessione mi sta prosciugando.
Non ho mai avuto rapporti sessuali con una donna e ho quasi l'ansia di dover sperimentare subito questo aspetto della vita.
Ma non sono ancora totalmente emotivamente in grado di potermi rapportare in modo normale con il genere femminile.
Quindi per poter superare questa smania, che io credo derivata dal trauma del rapporto omosessuale che mi sono costretto ad avere, stavo pensando di ricorrere a un rapporto a pagamento.
Credete che mi convenga pazientare e aspettare di innamorarmi per la prima volta nella mia vita oppure per togliermi questa ansia di andare oltre al passato e provare a sfogarla con una prostituta?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

da poco Lei ha scoperto la possibilità di "porre me stesso al centro del mio agire e quindi arrivare ad una vita in cui ogni singola mia azione quotidiana sia sostenuta da un desiderio".

Sicuramente è un grosso passo avanti, è interessante.
Anche perché la consapevolezza dell'IO sta alla base del rispetto del TU. E infatti l'altra persona ha la stessa identica esigenza, quella di porre se stessa al centro del proprio agire.
Di conseguenza qualsiasi rapporto interpersonale o sessuale passa attraverso una negoziazione, nella quale ognuno dei due rinuncia ad una parte dei propri desideri per poter essere/diventare compatibile con quelli dell'altra persona; e per poter soddisfare se stesso nel mentre soddisfa l'altr*.

"Non appena provo un impulso sessuale vorrei sfogarlo istantaneamente", ci dice; ma la "masturbazione intensa" non è certo la via per apprendere la negoziazione, non crede? E' unicamente una centratura su di sè.
E neppure i rapporti a pagamento, dove la negoziazione riguarda unicamente la tariffa.

Il principio del piacere, quello che i bambini perseguono, è "tutto e subito".
L'adulto (psicologicamente) apprende che il "non tutto" e il "non subito" permette di creare un piacere condiviso.

Saluti cordiali.
Dott.Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno! La ringrazio per la celere risposta e non posso fare altro che darle ragione. Credo di non avere appreso l'arte della negoziazione in quanto non avendo mai mostrato il mio IO nelle interazioni sociali non ho mai dovuto metterla in pratica. Ho preferito rimanere chiuso in me stesso. Ritengo inoltre che avendo scoperto da poco questa cosa bellissima del rispettare finalmente i miei desideri è come se fossi stato colto da una "sovrabbondanza" di IO. Nel senso che, resomi conto di quanto io non abbia vissuto, sono colto da una voglia incontenibile di vivere la vita appieno, grazie a questa scoperta. E vorrei vivere una vita di puro desiderio immediato, una indigestione di IO. Immediato nel senso di non mediato da quella negoziazione a cui lei fa riferimento. Però mi rendo conto grazie al suo contributo che questa forse è solo una fase. Forse devo lasciarmi il tempo di digerire questa cosa e apprenderò in seguito a vivere come una persona matura.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Autoanalisi lucida!
Concordo che potrebbe trattarsi di una fase maturativa.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Buonasera. Vorrei delle ultime informazioni: consigli su come riuscire a gestire questa ansia di "bruciare le tappe". Mi rendo conto di essere in una fase molto delicata e che se cedessi a questa tentazione probabilmente dovrei rincominciare da zero quel poco di percorso che sono riuscito a fare fino ad adesso. Per questo le sarei infinitamente grato se potesse darmi dei consigli per provare a gestire, fino a che sarà presente, questo desiderio incontenibile di vita. Tra l'altro mi sono reso conto di una altra cosa: se non mantengo vivi i miei hobby e le mie passioni giorno dopo giorno, mi sveglio come se fossi di nuovo "disconnesso" e ritorno in quello stato di difficoltà di espressione dell'IO. Mi basta anche solo vivere una giornata in cui studio,chiaramente materie che non amo, ed è come se l'IO tornasse nel suo nascondimento, sopratutto nelle situazioni sociali. Credo di dover tenere duro ancora per diverso tempo, per lo meno finchè non sarà tutto "automatico" come credo che sia per le persone che non hanno il mio problema. Per questo ritengo di non poter avere ancora delle relazioni di amicizia sincere e anche di amore. Certo è che è una situazione intermedia parecchio frustrante, perchè mi rendo conto di tante cose ma ancora non posso esprimerle pienamente.
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Utente
Utente
Vorrei precisare che quando parlo di giornate passate a studiare, intendo giornate in cui studio materie che non amo e non mi lascio spazio per dei momenti di divertimento per sviluppare i miei desideri.
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