Non mi sento rispettata dagli altri

Buonasera dottori,
vi scrivo in merito ad un episodio in cui mi sono sentita bullizzata a lavoro.

Qualche settimana fa feci uno scherzo ad un collega (niente di malvagio) ma lui ha reagito malissimo non so se per il fatto che non era di buon umore oppure perché permaloso.

Nei giorni a seguire ha deciso di vendicarsi facendomi fare lavoro in più che doveva essere svolto da lui ma io pensando si trattasse di scherzi vendicativi, l'ho sempre presa sul ridere, fino a quando ieri mentre parlavo, ha iniziato a prendermi in giro tutto il tempo perché ho la R moscia con gli altri che si sono alleati con lui e a continuare a prendermi in giro.

Questa cosa mi ha dato molto fastidio perché la mia voce ed i miei difetti di pronuncia non li ho mai accettati ed infatti tendo a parlare poco per evitare di essere presa in giro.

Adesso da ieri sono giù di morale ed ho la fobia di parlare perché penso che la gente mi disgusta quando mi sente parlare.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 580 67
Gentile utente,

".. mi sono sentita bullizzata a lavoro.", ci dice.
Ho letto con attenzione la Sua narrazione e non vedo traccia di bullismo.

Ma piuttosto, perché prendere in giro *per primi* quando si sa di avere delle fragilità, (quelle di cui ci parla in numerosi consulti qui, a cui io stessa ho risposto più volte)? E' ovvio che ci si espone a delle ritorsioni sia pur sempre sul registro dello scherzo, ma non per questo meno dolorose.
Ricorda la frase latina "Chi di spada ferisce, di spada perisce", tradotto alla buona "Chi la fa, l'aspetti"? Si sa che le parole tagliano come come coltelli, o forse come spade. Con l'aggravante di aver sguainato Lei per prima la spada della presa in giro.
E dunque : "Non mi sento rispettata dagli altri" (titolo), può starci; ma occorre iniziare per primi a rispettare i confini necessari e opportuni tra colleghi.

Lei forse si giustificherà pensando/dicendo che il Suo era uno scherzo innocuo, "niente di malvagio" scrive.
Quando invece a questo punto, considerate le ferite (psicologiche) sulla Sua pelle, potrebbe iniziare ad intuire che, se talvolta nemmeno gli amici possono tollerare certe prese in giro, figurarsi i colleghi. Lei è semplicemente incorsa nel prevedibile contraccambio.
Un ulteriore spunto: rifletta attentamente anche sul fatto che gli altri colleghi si sono schierati contro di Lei, alleandosi. Come mai, secondo Lei, anziché allearsi in Suo soccorso?

Lasci trascorrere qualche giorno.
La Sua sensibilità ferita si cicatrizzerà; e in cambio Lei potrebbe essere diventata più accorta verso gli altri. E, verso di sé, più consapevole delle proprie fragilità e dunque più prudente e riflessiva nei comportamenti.

Ritengo non ci sia altro da aggiungere.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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