Tornato a stare dai miei genitori

Salve,
sono un pz psichiatrico di 45 anni.
Sono in tp attualmente con bupropione 150 mg, fluoxetina 30 mg, tavor 1 mg la sera.

La diagnosi è un disturbo della personalità che si manifesta così: doc con sintomi psicotici (ossessioni e deliri sul tema fisso dell'amianto) e depressione.

Purtroppo in seguito a eventi dissestanti in qualche modo legati anche alla pandemia, ho avuto un forte peggioramento, che mi ha spinto ormai da quasi un anno (maggio 2022) a tornare a vivere coi miei genitori (73-67 anni).
Secondo la psicoterapeuta che mi segue, di indirizzo cognitivo-comportamentale, non c'è niente di male: ad oggi lei sostiene che non sarei in grado di vivere da solo, sia per la solitudine, sia per la gestione delle incombenze tipo bollette fare la spesa eccetera.
Questo autunno ho fatto un mese e mezzo di malattia in cui praticamente non mi muovevo dal letto, e in cui avevo riscontrato anche un calo delle prestazioni cognitive, solo parzialmente rientrato.

Inoltre mi sono messo in una specie di cul-de-sac acquistando con un grosso mutuo una casa molto lontana dal centro, che non mi piace per niente, un alloggio rumoroso e pieno di problematiche.
Ci ho abitato qualche mese, in un periodo nel quale stavo malissimo, e poi sono fuggito.
Ero veramente fuori di testa in quel periodo.

Ora sto un po' meglio, ma mi sento in colpa per vivere dai miei, o meglio mi sento inadeguato e non a posto con me stesso, come se fuggissi dai problemi.
D'altra parte non ho le risorse in termini energetici per tornare a vivere da solo, tantomeno per cercare una casa in affitto più carina e centrale.
Mi sento l'ombra dell'uomo che ero.

Ho paura che anche questo senso di inadeguatezza sia diventato una ossessione, che mi impedisce di vivere serenamente e concentrarmi ad esempio sul lavoro.

Volevo un vostro parere aggiuntivo rispetto a quello della psicoterapeuta, perché lo psichiatra è molto sbrigativo dicendo che dovrei tornare a stare nella casa che ho acquistato.
I miei amici (pochi e spesso fisicamente lontani) si dividono in due fazioni.
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Dr. Francesco Beligni Psicologo, Psicoterapeuta 257 18
Gentile utente,

è difficile poterti dare un'opinione in merito senza conoscere adeguatamente la situazione.
E' chiaro che alla tua età sia consigliabile di non vivere con i propri genitori, ed è anche chiaro che se hai comprato una casa dovresti provare a trovare un equilibrio in quell'abitazione senza rinunciare subito a viverci.
Ci riporti però una storia complessa di disturbi mentali, di difficoltà sul lavoro (e quindi probabilmente anche nello svolgere normali azioni quotidiane) e ci dici che non senti di avere le risorse e le energie per vivere da solo.

Chiedi a noi un consiglio sul da farsi, ma in che modo potremmo dartene uno che abbia un minimo di autorità se già hai trovato dei pareri contrastanti in due terapeuti che conoscono senza alcun dubbio meglio di noi la tua situazione?

L'unica cosa che posso dirti è che non devi sentirti inadeguato se in questo periodo hai bisogno di un aiuto per affrontare un momento difficile, a patto che tu stia lavorando per risolverlo.
Se invece stai lasciando la tua casa per paura dell'amianto (nonostante ti abbiano confermato che non ce ne siano tracce), questa è tutta un'altra storia.

Saluti

Resto a disposizione

Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Riceve su Siena-Arezzo oppure ONLINE
www.francescobeligni.it

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dopo
Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Grazie per la risposta. Sì in certi momenti mi prende effettivamente di nuovo l'angoscia dell'amianto. In altri momenti invece sono tutta una serie di altri problemi che non sto a elencare. Purtroppo non sto ancora bene, anche se sono migliorato rispetto a questo autunno.