Depressione- insignificanza- vuoto

Sono un uomo anziano, prossimo al mezzo secolo.

L’ansia e la depressione mi inseguono almeno dall’adolescenza (ricordo un’infanzia densa di ossessioni) e si sono fatte brucianti quando avevo superato la ventina, complici la malattia di mio padre e la frequentazione di una facoltà universitaria per nulla coerente con quelli che erano i miei, peraltro modesti, interessi culturali/speculativi.

Negli anni che sono venuti dopo, in cui ho perso i miei genitori, mi sono rassegnato ad un lavoro insignificante, ad una vita da miserabile ad una solitudine desertica, sollevato solamente dai pochi dati che considero positivamente: la mia seconda laurea, un volumetto di poesie, qualche saggio breve di filosofia, la mia pur scarna fede religiosa.

Nonostante le terapie (psicoterapie e farmaci), non riesco a sviluppare alcuna modalità del prendermi cura della mia vita in nessun ambito: uscendo dall’allusione, penso sia tardi per cambiare lavoro, per sviluppare amicizie, forse anche una relazione con una donna, dedicarmi più seriamente allo studio.

Tutto mi sembra privo di significato o troppo faticoso, mentre la vita scappa verso la morte.

A volte solo il suicidio mi sembra un atto ragionevole
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Dr. Francesco Beligni Psicologo, Psicoterapeuta 257 18
Caro utente,
"la rinuncia è un suicidio quotidiano" scriveva Honorè De Balzac. Mi sembra che lei della rinuncia si sia fatto il suo pane quotidiano.
49 anni e sentirsi già anziano? Mi chiedo se si sia mai sentito veramente giovane.
Questo suo sentirsi troppo avanti con l'età la giustifica nel mantenere esattamente così come è la sua vita, citandola: "da miserabile ad una solitudine desertica, sollevato solamente dai pochi dati che considero positivamente". A poco servirebbe dirle che i cambiamenti sono possibili (e anche inevitabili) in qualunque momento della vita giusto?
Eppure in qualche modo sta ancora combattendo, lo faccia meglio. Prenda ciò di cui ha bisogno. Se continuerà a rinunciare per paura di fallire, continuerà a rinunciare alla felicità come ha sempre fatto.

Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
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