Sindrome miofasciale vs fibromialgia

Buongiorno, ripropongo un quesito che ho postato in ambito neurologia e ortopedia.
Da circa un anno ho dei dolori diffusi localizzati in aree precise del corpo che risultano particolarmente tese e contratte.
A questi dolori si accompagnano astenia e debolezza muscolare nonché alterazioni dell'umore.
Non ho mai sofferto di disturbi simili prima e la sintomatologia è insorta dopo aver contratto il covid.
Ho effettuato svariate visite da specialisti i quali hanno espresso pareri diversi.
Il fisiatra mi ha parlato di sindrome miofasciale, il reumatologo di fibromialgia in fase iniziale, il neurologo fibromialgia da ansia somatizzata.
Ho effettuato diverse terapie per diversi mesi con assenza totale di beneficio: laroxyl, nicetile, flexiban, expose, valium ecc.
I dolori e le aree tensive restano tutte lì tutto il giorno.
Possibile che si tratti di sindrome miofasciale?
Non avrebbero dovuto fare effetto le terapie?
Grazie mille per la risposta
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Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile utente,

La diagnosi di fibromialgia primaria è una cosiddetta diagnosi di esclusione e, in quanto tale, richiede prima di tutto di valutare (con una attenta visita ed esami mirati) l’assenza di altre condizioni che possano mimarne il quadro clinico. Non esiste la fibromialgia da ansia somatizzata .

In caso di conferma di diagnosi di fibromialgia, le linee guida internazionali raccomandano una terapia che non sia limitata ai soli farmaci, ma che comprenda una gestione complessiva del paziente (quindi anche attività fisica e fisioterapia mirata, supporto psicologico, una corretta alimentazione ed igiene del sonno).

Le consiglierei pertanto di parlare col suo Reumatologo di fiducia in modo tale da rimodulare, se ritenuto necessario, la terapia.

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dopo
Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
La ringrazio per la risposta. In realtà mi è stato detto che la fibromialgia non è una diagnosi di esclusione giacché è una malattia con segni e sintomi ben precisi. La miriade di esami cui sono stata sottoposta (analisi del sangue, EMG, rmn rachide in toto, encefalo, potenziali evocati e più di una decina di visite)non hanno evidenziato nulla. Il trattamento che ho seguito e sto seguendo non è solo farmacologico, dal momento che faccio regolarmente esercizio aerobico, ginnastica posturale, seguo un'alimentazione ineccepibile e dormo abbastanza bene. Nonostante tutto continuo ad avere dolori e contratture in zone del corpo ben precise. Per questo mi chiedevo se la diagnosi, essendo stata posta con molta incertezza da parte dei medici reumatologi, fosse quella di una sindrome miofasciale e quindi diversa dalla fibromialgia. L'incertezza ha generato in me una sintomatologia ansiosa non indifferente dal momento che, pur essendo passato un anno e avendo avuto un notevole dispendio economico, mi trovo al punto di partenza. Quale figura è in grado di diagnosticare una sindrome dolorosa ? Un algologo?
[#3]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile utente,

La fibromialgia ha sicuramente segni e sintomi precisi, ma prima di poter etichettare un quadro clinico come da fibromialgia occorre effettuare accertamenti mirati volti ad escludere altre patologie sottostanti (prime tra tutte, ma non soltanto, artropatie infiammatorie croniche); tutte cose che comunque vedo che lei giustamente ha già fatto.

D’altro canto, le sindromi mio-fasciali sono delle entità cliniche più sfumate rispetto alla fibromialgia e con criteri di diagnosi meno precisi; in ogni caso, i principi di terapia sono almeno in parte condivisi.

L’algologo, o terapista del dolore, è sicuramente una figura che potrebbe aiutarla. Come consiglio generale, se ne ha la possibilità, le consiglio di rivolgersi ad un centro specializzato, dove più specialisti di concerto gestiscono le sindromi da dolore cronico (ivi comprese sindromi mio-fasciali e fibromialgia).

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