Diagnosi di spondiloartrite sieronegativa

Buongiorno,
vi riassumo la mia situazione: da più di 4 anni ho iniziato a soffrire di forti dolori al costato sul lato sinistro.
Il dolore sembra partire da sotto le ultime costole sinistre e si estende fino alla spalla, la scapola e il braccio sinistro (a volte si irradia fino al polso).
Questo dolore è particolarmente forte durante la notte e al risveglio tanto da costringermi ad alzarmi.
A volte avverto anche dei dolori posteriori nelle vertebre dorsali.

In un primo momento mi è stato detto che si trattava di reflusso gastroesofageo così ho effettuato una gastroscopia (dove hanno riscontrato una gastrite cronica moderata) e ho iniziato la cura con esomeprazolo.
Il dolore però non è scomparso ma si alternavano periodi di dolore intenso a periodi in cui spariva temporaneamente.

In un secondo momento si è pensato che la causa fosse il colon visto che da sempre soffro di colon irritabile.
Così ho fatto una colonscopia che non ha evidenziato nulla di anomalo e ho preso per lunghi periodi fermenti lattici, antispastici e medicinali come Debrum e Duspatal, senza però trovare un sollievo duraturo.

A questo punto vengo al dunque: sospettando che l'origine del dolore fosse altrove, il mio medico mi ha prescritto una visita reumatologica e degli esami specifici che vi riporto sotto:
ANTICORPI ANTI-CITRULLINA: 0, 54 Ul/ml (NEGATIVO)
PROTEINA C REATTIVA: 0, 11 mg/dL
ANTICORPI ANTI DNA NATIVO QUANTITATIVO: 1, 00 Ul/ml (NEGATIVO)
A. N. A.: NEGATIVO
PARATHORMONE: 51, 3 pg/mL (NEGATIVO)
VES: 5 (NEGATIVO)
CREATININEMIA: 0, 90 mg/dL (nei limiti)
VITAMINA D (25oh): 20, 3 ng/mL (A LIMITE)
PROTEINE TOTALI: 7, 9 g/dL (nei limiti)
ELETTROFORESI PROTEINE: TUTTO NELLA NORMA

Ho eseguito anche un RX del rachide sotto carico e un ecodoppler delle cavità aortiche e tutto è nella norma.

Gli esami non hanno evidenziato nulla di anomalo, eppure in base ai sintomi raccontati e in virtù de fatto che soffro già di tiroidite di Hashimoto e mia madre ha da 30 anni l'Artirte Reumatoide, il reumatologo ha stilato la sua diagnosi dicendo che sono affetto da SPONDILOARTRITE SIERONEGATIVA e che dovrei iniziare da subito questa cura:
Salazopirina 1cpr a colazione e 1 a cena
Pregabalin 25mg 1cpr la sera
Neodidro (vit D) 1cpr a stomaco pieno

Il dottore sostiene che la mia malattia non si vede ancora dagli esami ma è già evidente dai sintomi visti i miei dolori alle articolazioni e avendo anche riscontrato (tramite ecografia) una borsite all'anca destra che mi è stata sempre fatta passare per lombosciatalgia.

Ma ora vi chiedo: ha senso iniziare una cura di questo tipo senza evidenti dati nelle analisi?

E' il caso magari di chiedere un secondo parere ad un altro reumatologo o ripetere i test?

Grazie mille
[#1]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
Gentile utente,

La spondiloartrite sieronegativa è una malattia cronica e che spesso richiede terapie per lunghi periodi. Per questo motivo, è certamente necessario essere il più possibile sicuri della diagnosi.
La negatività degli esami del sangue, comunque, non esclude la diagnosi: fino al 40% delle persone con spondiloartrite all’esordio può avere indici di infiammazione nella norma.

Se lei non si sente convinto della diagnosi, ritengo sia giusto sentire anche un secondo parere.

Cordiali saluti

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore per avermi risposto,
perdoni la mia ignoranza ma è possibile fare una diagnosi solo basandosi su sintomi che potrebbero essere comuni ad altre patologie (dolori articolari, problemi intestinali, ecc...)?
Ci sono altri esami che posso eseguire per accertare la patologia oltre alle analisi sul sangue?

Sono abbastanza "terrorizzato" perché il reumatologo mi diceva di iniziare subito la cura perché più tempo passa e peggio è, invece se si prende in tempo si riesce a tenere abbastanza sotto controllo la malattia.

Con le dovute cure la qualità della vita del paziente è accettabile o vado in contro a peggioramenti significativi?
Grazie mille.
[#3]
Dr. Bernardo D'Onofrio Reumatologo 302 15
La diagnosi delle artriti sieronegative è spesso complessa, anche perché non vi sono in aiuto degli esami del sangue più specifici (in particolare, appunto, gli autoanticorpi).

Generalmente, se anche gli indici di infiammazione sono negativi, sono sempre necessari degli appigli anamnestici (ad esempio storia di infiammazioni del tendine di achille, malattie infiammatorie dell’intestino, psoriasi e così via) oppure strumentali (ad esempio RX o RMN) per poter supportare la diagnosi.

Se non è convinto della diagnosi e non vi è niente di rilevante in anamnesi, può sicuramente valutare di fare accertamenti strumentali di approfondimento (es. una RMN valutare le articolazioni della gabbia toracica), ma da decidere attentamente col suo reumatologo curante.

Oggi come oggi, con le giuste terapie, la qualità della vita è assolutamente normale (pur chiaramente con i dovuti accorgimenti).

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ok la ringrazio,
purtroppo da che ho memoria ho sempre sofferto di dolori al colon (meteorismo, coliche notturne) e allo stomaco (bruciore, dolore e dispepsia) che però ho sempre curato con IPP e antispastici ma non sapevo potesse essere correlato con l'artrite.
Anzi pensavo che i dolori articolari alla schiena e al torace fossero la CONSEGUENZA e non la causa di questi disturbi al tratto digerente.

Anche i dolori frequenti che ho alla gamba destra (dall'anca fino alle dita dei piedi) e il prurito ai piedi (inspiegabile) sono sempre stati imputati ad una infiammazione del nervo sciatico e invece sono dovuti ad una borsite dell'anca.
Insomma sembrerebbe che tutte le diagnosi avute finora nascondevano qualcosa di più grosso evidentemente.

Comunque farò una seconda visita specialistica con un altro reumatologo il 20 aprile e spero che con un secondo parere riesca a capire la diagnosi definitiva.
Grazie