Tumore al seno e gravidanza

Buongiorno, desidero ricevere delle informazioni inerenti la possibilità di un gravidanza per chi come me è stata interessata da un tumore al seno.
Ho 39 anni e 6 anni fa (gennaio 2004) sono stata operata per carcinoma duttale infiltrante di 0,7 cm alto grado di malignità con focolai di dcis di grado intermedio di malignità. er 15% pgr non espresso ki-67 15% c-erb b2 intensa e completa positività di membrana in più del 10% delle cellule neoplastice (score+3. Ho seguito la prassi di chemioterapia per 4 mesi una seduta ogni 28gg(rossa chiedo scusa per la semplificazione); la radioterapia per 1 mese e mezzo e il decapeptyl per 5 anni. Il followup si è svolto sempre regolarmente e a luglio del 2009 ho terminato anche il decapeptyl e dopo 6 mesi a dicembre mi è ritornato il ciclo mestruale. Premesso che seguirò tutto il percorso necessario desideravo solo avere una consulenza in più in merito alla possibilità di avere una gravidanza e a quali rischi vado incontro. Ringrazio per l'attenzione fin qui accordatami. Distinti Saluti
[#1]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Attendo il consulto, in merito, di un senologo.
Personalmente, se fosse una mia paziente, Le sconsiglierei una gravidanza.

Cordialmente.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

[#2]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Questo quesito una decina di anni fa "metteva in imbarazzo" gli oncologi curanti che per ovvie ragioni davano una priorità alla cura della malattia rispetto al legittimo desiderio di maternità.
Per "fortuna" diverse pazienti sono andate oltre le raccomandazioni di cautela e ciò ha permesso di raccogliere casistiche di donne che hanno portato a termine una gravidanza dopo un tumore al seno.
Ogni caso va discusso con il proprio oncologo curante,ma nel frattempo molti pregiudizi sono stati superati e attualmente si è più aperti a questo problema.

La maternità non sembra influenzare negativamente la prognosi di una paziente precedentemente sottoposta a trattamento chirurgico e chemio-radioterapico per carcinoma mammario. Ci sono addirittura alcuni studi che evidenzierebbero una più elevata sopravvivenza libera da malattia a 5 anni nelle donne che hanno intrapreso una gravidanza dopo un trattamento per neoplasia mammaria, facendo supporre un possibile (anche se non certo) effetto protettivo della gravidanza stessa sui tumori metacroni. Il problema resta aperto, ma nel frattempo non si può lesinare un consiglio a quelle donne che esprimono tale desiderio.

Il consiglio, per una paziente che voglia programmare una maternità dopo una terapia per neoplasia della mammella, è di attendere almeno due anni dalla diagnosi; secondo molti autori è comunque auspicabile una attesa di cinque anni, in considerazione del maggiore rischio di recidive, locali o a distanza, in questo periodo di tempo.

http://www.senosalvo.com/approfondimenti/follow-updopointervento.htm

aumentando in tale periodo la sorveglianza clinico-strumentale per la tempesta ormonale provocata dalla gravidanza e i programmi di prevenzione che sono quelli generali diretti a tutta la popolazione

http://www.senosalvo.com/il_cibo_delluomo.htm

http://www.senosalvo.com/camminare_almeno_30_min_giorno.htm


Cordiali saluti

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Nel suo caso sono trascorsi 6 anni dall'intervento e le terapie non hanno determinato amenorrea definitiva
e sulla base dei risultati degli studi clinici disponibili si può affermare con sufficiente sicurezza che un precedente trattamento chemioterapico non determina evidenti fenomeni di embrio o fetotossicità,
nel senso che i dati a disposizione evidenziano che il tasso di malformazioni congenite fetali durante una successiva gravidanza è sovrapponibile a quello riscontrato nella popolazione sana di controllo. Si segnalano solo più frequentemente casi di aborto spontaneo, parto prematuro o basso peso alla nascita.

Comunque ne discuterei con il suo oncologo curante del quale non conosciamo il parere.
[#4]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Dimenticavo : nella discussione con il suo oncologo si dovrebbe tenere conto anche dei FATTORI di rischio
personali

http://www.senosalvo.com/approfondimenti/fattori_indicatori_carcinoma_mammario.htm

in particolar modo di quelli familiari

http://www.senosalvo.com/approfondimenti/i%20tumori%20sono%20ereditari.htm
[#5]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Ringrazio per la celere e dettagliata risposta.
In merito al parere dell'oncologo curante, in linea generale lo stesso ha espresso una posizione che pur senza essere definitiva e assoluta tende comunque a promuovere una certa cautela ma non legata nel caso specifico a me ma alla situazione e all'argomento in genere e ne comprendo con serenità le motivazioni.
Per quanto riguarda il fattore familiare, mi considero il punto di partenza non avendo casi precedenti in famiglia.
In ogni caso reputo il traguardo fin'ora raggiunto prioritario rispetto a tante altre cose e pur avendo il risveglio dell'istinto materno, cercherò di valutare il tutto con lucidità e lungimiranza.
Di nuovo ringrazio sentitamente
Cordiali saluti
[#6]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
La lucidità è ovviamente necessaria, la lungimiranza forse è solo nelle mani...del padre eterno (^__^).
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