Carcinoma mammella: terapia post-chirurgica

Salve,
scrivo per richiedere un consulto riguardo la terapia da seguire nel post-operatorio di quadrantectomia mammella + biopsia del linfonodo sentinella.
All’inizio di quest’anno, a mia nonna, (79 anni) è stato diagnosticato “ Carcinoma duttale infiltrante della mammella grado 2 secondo Elston”.
Il 12 maggio scorso ha subito intervento di “quadranctectomia periareolare superiore mammella sin; biopsia del linfonodo sentinella”.
La diagnosi istologica effettuata durante l’intervento riporta la “presenza di neoplasia di 1 cm che non si associa ad una significativa componente di carcinoma in situ. Non si osserva invasione neoplastica vascolare linfatica.
La neoplasia infiltrante dista circa 2 mm dal margine di resezione areolare (margine più vicino) che appare comunque indenne
Il piano cutaneo, il parenchima a distanza ed anche tutti gli altri margini chirurgici di resezione sono indenni.
Linfonodo reattivo libero da neoplasia”
Seguono sigle che riporto:
“E.I.: CDI G2 pT1bN0M0 ER 90% RPg 98% KI 67 1% HER non amplificato.”
Le è stata prescritta “terapia ormonale con IA per 5 anni e RT complementare”
Sperando di essere stata sufficientemente chiara ed esaustiva, chiedo chiarimenti in merito al rapporto “costo-beneficio” di tali terapie: intendo quali sono gli eventuali effetti collaterali e se rappresenta una terapia indispensabile anche per una 80enne che, seppur ancora abbastanza attiva, è pur sempre una persona anziana e quindi più fragile rispetto ad altri gruppi di popolazione.
Grazie dell’attenzione,
cordiali saluti.
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 34.1k 1.2k
Non si guarda l'età anagrafica ma le condizioni generali in primo luogo

https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/66-e-meno-aggressivo-il-carcinoma-nell-eta-senile.html

E' condivisibile il progrmma terapeutico .

L’ormonoterapia, poiché i recettori ormonali sono presenti in percentuale elevata in questa fascia di età, con antiestrogeni per 2-3 anni seguita dagli Inibitori dell’Aromatasi, è la terapia di scelta, ovviamente anche perché questo trattamento è meglio tollerato rispetto alla chemioterapia.

La chemioterapia trova minori indicazioni innanzitutto perché è diminuita nell’anziano la capacità di rigenerazione del midollo emopoietico e per un più elevato rischio di infezioni legate alla neutropenia.

E se non ci sono particolri controindicazioni la radioterapia

http://www.senosalvo.com/radioterapia_intro.htm



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