Carcinoma mammario terapia

Buongiorno,
a mia moglie, 43 anni, essendole stato diagnosticato un carcinoma mammario, è stata eseguita in ottobre una quadrantectomia con biopsa del linfonodo sentinella.

Ieri abbiamo ricevuto il seguente esito istologico:

Carcinoma lobulare scarsamente differenziato, di tipo trasecolare, multifocale, con estesa componente in situ. Tre linfonodi sentinella esenti da metastasi.
Pt2, m, is, 2,2cm, pNSent negative (0/3), MX G3, invasion vascolare: assente.
recettori ormonali : ER 95%, PgR 95%, Ki67 35%, c-erb B2: assenza, Ca 15-3: 10,3 u/ml

A tal proposito volevo chiedere:
a) è possibile presuppore una diagnosi abbastanza favorevole e dunque una terapia limitata alla radioterapia seguita dall'ormonale?.
b) Nel caso in cui fosse proposta anche la chemioterapia, in che percentuale questa potrebbe ridurre il rischio di una recidiva, rispetto ad una terapia esclusivamente ormonale (considerata l'alta ormonoresponsività del caso)
c) parlando con il chirurgo, questo mi ha detto che, in caso di chemioterapia, esistono trattamenti e/o farmaci che possono evitare il dramma della caduta dei capelli.
Quali sono?

Un cordiale saluto.
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Non è possibile (=vietato) a distanza fare valutazioni sul programma terapeutico, ma è molto probabile che verrà prospettata una terapia adiuvante con la chemioterapia in ragione della età e per la presenza di alcuni fattori sfavorevoli (G3, indice di proliferazione) accanto ad altri molto importanti favorevoli

https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/940-tumore-del-seno-dopo-la-chirurgia-cosa-fare.html

Sul supporto medico in corso di chemioterapia il suo oncologo è senz'altro aggiornato

http://www.senosalvo.com/Supporto_medicina_generale_parte_I.htm

Tanti saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Catania,
la ringrazio per la solerte risposta.

Oggi ci hanno comunicato la seguente proposta di cura:

"- Si consiglia piano chemioterapico secondo schema EC (o AC) per 4 cicli
associato a LH-RH analogo (folade 3,6mg 1 flacone sottocute ogni 28gg; in alternativa Enantone fl3, 75mg 1 flacone ogni 28gg o Decapeptyl fl3. 75mg 1 flacone ogni 28gg) per 5 anni da iniziare in concomitanza alla chemioterapia (proseguio per tutta la durata del trattamento con tamixofene) e seguito con tamixofene 20mg/die per 5 anni.
- E’ indicata radioterapia complementare"

A riguardo volevo chiederle:
- la radioterapia deve precedere il trattamento chemioterapico o è possibile che vengano effettuati contestualmente?
- l'associazione di chemio terapia + LH-RH può ingenerare significativi effetti collaterali?
- considerati i fattori favorevoli dell'istologico è possibile applicare (oltre a radioterapia + ormonale) una chemioterapia, meno aggressiva rispetto alle tipologie standard?
So che esistono trattamenti con farmaci che evitano l'effetto collaterale della perdita di capelli? Quali sono quelli utilizzati?

Nel ringraziarla per la disponibilità, un cordiale saluto.
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
- Sì è possibile eseguire i trattamenti contemporaneamente e deve essere valutato di volta in volta

- nessuno si sognerebbe di proporre la terapia più aggressiva senza avere valutato prima il rapporto rischi/benefici.

In questi casi ci si siede uno di fronte all'altro (con l'oncologo) e, guardandosi negli occhi ( e quindi non a distanza) e si discute su questo rapporto per condividerne o meno le indicazioni consigliate

- Gli effetti collaterali sono in relazione al tipo di terapia proposta. Fa parte del ruolo dell'oncologo proporre tutti gli accorgimenti per ridurne gli effetti collaterali.

Se no, cosa vi dite quando vi incontrate ? (^________^)

P.S.
questa è la ragione per la quale troverà quasi evasive parte delle mie risposte.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Catania,
la ringrazio per la risposta.
Effettivamente mi rendo conto di avere posto delle domande un po' ... scontate.

Velevo comunque cercare di avere il suo autorevole giudizio in merito ad un paio di aspetti:
- mia moglie oltre ad essere microcitemica (portatrice sana di anemia mediterranea, con valori medi di 10 riferita ad emoglobina e 250 per le piastrine) è anche tachicardica (ha normalmente una frequenza cardiaca sui 100 battiti/minuto).
Da quel che leggo determinati trattamenti chemioterapici possono indurre sia problemi di anemia che a livello cardiaco.
E' possibile che ciò si verifiche con un trattamento EC o AC?
- Ho letto di una terapia effettuata con un farmaco denominato Caelyx che ridurrebbe sensibilmente l'evidenziarsi di effetti collaterali quali quelli di tipo cardiopatico.
A suo parere, potrebbe essere un'alternativa nel caso di mia moglie?

Un cordiale saluto.

[#5]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Pensavo di averle risposto

>>nessuno si sognerebbe di proporre la terapia più aggressiva senza avere valutato prima il rapporto rischi/benefici.>>

Se ci sono rischi iatrogeni con la terapia è ovvio che si debba tenere conto (ma vale SEMPRE) del principio Primum non nocere !

https://it.wikipedia.org/wiki/Primum_non_nocere

Tanti saluti
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