Carcinoma intraduttale di alto grado
Buongiorno,
ho 44 anni e recentemente mi è stato diagnosticato un carcinoma intraduttale che mi è stato asportato in data 16/06/18. Ieri ho ricevuto il referto istologico che di seguito riassumo:
- quadrante mammario QSE dx di cm 10x3x5. Al taglio è presente un'area grigiastra di cm 0,7x0,6x1 che dista cm 4 dal margine areolare, cm 4 dal margine ascellare, cm 0,5 dal margine inferiore, cm 3 dal margine superiore, cm 3 dal margine profondo, cm 1,5 dal margine cutaneo;
- carcinoma intraduttale di tipo solido e con necrosi centrale, di alto grado nucleare; la lesione interessa il margine inferiore;
- non lesioni neoplastiche;
- recoupe in sede di lesione: frammento di parenchima mammario privo di cute di cm 2x2x1 con filo di repere sul margine libero. Parenchima mammario sede di estese arre di carcinoma intraduttale di alto grado con cancerizzazione di dotti. La lesione interessa il margine libero.
- n. 2 linfonodi sentinella non interessati da metastasi.
In parole povere, da quanto mi ha spiegato il chirurgo, occorre rioperare poiché il tumore potrebbe non essere stato interamente asportato risultando interessato anche uno dei margini. Mi ha proposto due soluzioni:
1. mastectomia con conservazione di areola e capezzolo;
2. nuova quadrantectomia per asportare un'area di tessuto ancora più ampia per analizzare la situazione nei margini.
Nel caso 1, avrei la soluzione definitiva, nel caso 2 potrei avere un esito positivo e pertanto ritrovarmi tra un mese alla situazione odierna oppure l'area potrebbe essere "pulita" e dovremmo procedere solo con un ciclo di radioterapia.
Il quadro mi è abbastanza chiaro e, consapevole che potrebbe non essere la soluzione definitiva, penso di optare per la soluzione n. 2.
I dubbi invece mi assalgono perché molti (anche persone "addetti ai lavori") mi spingono a chiedere un ulteriore consulto (presso un famoso centro di Milano). Secondo voi, assodato che il carcinoma è non infiltrante e che i linfonodi sentinella sono sani, avrebbe senso? Ovvero potrebbe esserci una terza via da valutare?
Premesso che ho piena fiducia nel senologo che mi ha in cura, secondo voi un altro parere potrebbe offrire altre soluzioni?
Vi ringrazio in anticipo per il vostro tempo.
Saluti
Cristina
ho 44 anni e recentemente mi è stato diagnosticato un carcinoma intraduttale che mi è stato asportato in data 16/06/18. Ieri ho ricevuto il referto istologico che di seguito riassumo:
- quadrante mammario QSE dx di cm 10x3x5. Al taglio è presente un'area grigiastra di cm 0,7x0,6x1 che dista cm 4 dal margine areolare, cm 4 dal margine ascellare, cm 0,5 dal margine inferiore, cm 3 dal margine superiore, cm 3 dal margine profondo, cm 1,5 dal margine cutaneo;
- carcinoma intraduttale di tipo solido e con necrosi centrale, di alto grado nucleare; la lesione interessa il margine inferiore;
- non lesioni neoplastiche;
- recoupe in sede di lesione: frammento di parenchima mammario privo di cute di cm 2x2x1 con filo di repere sul margine libero. Parenchima mammario sede di estese arre di carcinoma intraduttale di alto grado con cancerizzazione di dotti. La lesione interessa il margine libero.
- n. 2 linfonodi sentinella non interessati da metastasi.
In parole povere, da quanto mi ha spiegato il chirurgo, occorre rioperare poiché il tumore potrebbe non essere stato interamente asportato risultando interessato anche uno dei margini. Mi ha proposto due soluzioni:
1. mastectomia con conservazione di areola e capezzolo;
2. nuova quadrantectomia per asportare un'area di tessuto ancora più ampia per analizzare la situazione nei margini.
Nel caso 1, avrei la soluzione definitiva, nel caso 2 potrei avere un esito positivo e pertanto ritrovarmi tra un mese alla situazione odierna oppure l'area potrebbe essere "pulita" e dovremmo procedere solo con un ciclo di radioterapia.
Il quadro mi è abbastanza chiaro e, consapevole che potrebbe non essere la soluzione definitiva, penso di optare per la soluzione n. 2.
I dubbi invece mi assalgono perché molti (anche persone "addetti ai lavori") mi spingono a chiedere un ulteriore consulto (presso un famoso centro di Milano). Secondo voi, assodato che il carcinoma è non infiltrante e che i linfonodi sentinella sono sani, avrebbe senso? Ovvero potrebbe esserci una terza via da valutare?
Premesso che ho piena fiducia nel senologo che mi ha in cura, secondo voi un altro parere potrebbe offrire altre soluzioni?
Vi ringrazio in anticipo per il vostro tempo.
Saluti
Cristina
[#1]
Interessante il tema che propone.
Le chiedo di ripostarlo con il copia-incolla sul mio sito Ragazze fuori di seno e avra' delle risposte anche da sue compagne di avventura che si sono ritrovate in situazioni analoghe.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1978.html
Si presenti con un nome anche di fantasia e scriva pure che l'ho invitata io
Tanti saluti
Le chiedo di ripostarlo con il copia-incolla sul mio sito Ragazze fuori di seno e avra' delle risposte anche da sue compagne di avventura che si sono ritrovate in situazioni analoghe.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1978.html
Si presenti con un nome anche di fantasia e scriva pure che l'ho invitata io
Tanti saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.8k visite dal 12/07/2018.
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