Un carcinoma mammario infiltrante scarsamente differenziato

Egregio dottore, a mia cognata è stato diagnosticato dopo biopsia ecoguidata di un nodulo di 2,5 cm un carcinoma mammario infiltrante scarsamente differenziato a crescita solida. La ricerca dei recettori ormonali ha dato il seguente esito: estrogeni e progestinici negativi(0%), Ki 67 35%. c-erb-2 = 0. La stadiazione è per ora T2N0M0. Eco addome negativo; in attesa di esiti di Rx torace e scintigrafia ossea. Ha iniziato terpia neoadiuvante con epirubicina+ciclofosfamide (4 cicli previsti cui dopo rivalutazione dovrebbero seguioren altri quattro con altro farmaco). Vorremmo capire il senso e il valore prognostico di quelle cifre recettoriali, ammesso che ne abbiano uno non controverso. Insomma, è una forma particolarmente aggressiva? Che speranze possiamo avere? In secondo luogo abbiamo un dubbio (speriamo infondato): è secondo Lei corretta la proposta di chemioterapia prima dell'intervento chirurgico? Prescindendo dal vantaggio di una chirurgia più conservativa, quali altri benefici si hanno rispetto alla procedura "intervento seguito da chemioterapia"? Ai fini della diffusione della malattia, non è rischioso lasciare il nodulo per alcuni mesi prima dell'intervento? Grazie per la eventuale risposta.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
E' corretta la procedura che ci ha descritto.

Una valutazione completa dei fattori biologici prognostici si potrà fare dopo l'intervento chirurgico, ma senz'altro la negatività dei recettori è da considerare fattore sfavorevole.

Ma questo non pregiudica una attesa di guaribilità della malattia.

Cordiali saluti

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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