Posso essere io la causa della cistite della mia compagna?

Io e la mia compagna stiamo insieme da 10 mesi, per circa i primi 5 mesi abbiamo sempre usato il preservativo, successivamente abbiamo iniziato anche ad avere rapporti non protetti (siamo consapevoli dei rischi) ma più o meno (almeno così ci pare) da allora la mia compagna ha iniziato spesso a soffrire di cisti, nonostante integratori di d mannosio e nei casi in cui era acuta è ricorsa ad antibiotico (monuril).
Stiamo molto attenti all igiene, ci laviamo quasi sempre prima e dopo i rapporti e uriniamo sempre dopo un rapporto.
La mia compagna non beve molto, arriverà al max a 750 ml di acqua al gg e svolge un lavoro particolare dove sarebbe il caso di berne almeno 2lt o più al gg.
Si è sottoposta a visita ginecologica dove la dottoressa ha detto che va tutto bene e ha prescritto delle analisi ancora da fare (per controllare determinati valori dal momento che vuole passare alla pillola contraccettiva).
Posso essere io la causa di queste cistiti?
Quali analisi dovrei fare in caso?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.8k 1.7k 19
La trasmissione di infezioni batteriche per via sessuale dal maschio alla femmina è poco verosimile. Eventuali segni di infezione di qualsiasi tipo nel maschio è ben difficile che passino inosservati. La causa delle cistiti acute recidivanti è nella femmina stessa ed è legata alla presenza di batteri di origine intestinale che colonizzano l’area ano-genitale e che con il seppur relativo trauma del rapporto penetrativo passano direttamente od indirettamente alle basse vie urinarie. L’anatomia stessa del basso addome femminile, in cui tutte le strutture sono molto ravvicinate, è la prima causa queste manifestazioni. L’igiene locale e tutte le altre precauzioni sono importanti, ma insufficienti in soggetti particolarmente predisposti. La funzione intestinale (spesso discutibile nella femmina) e l’equilibrio fra la flora batterica vaginale e quella intestinale (microbiòta) sono dunque di cruciale importanza e andrebbero indagate attentamente. Talora vi possono essere delle cause nascoste, come intolleranze alimentari misconosciute. La scarsa idratazione ha certamente anche le sue colpe ed è assai facilmente correggibile con un po’ di buona volontà.
I disturbi delle vie urinarie non sono di competenza del ginecologo, pertanto consiglieremmo senz’altro di partire dalla valutazione diretta di un nostro Collega specialista in urologia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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